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Responsabilità aggravata: quando è ingiusta la condanna?

Una compagnia assicurativa si oppone all’escussione di una garanzia da parte di un Ministero. La Cassazione respinge i motivi sull’escussione ma accoglie quello sulla condanna per responsabilità aggravata, ritenendo che la mera infondatezza della domanda non basta a giustificarla, e rinvia il caso alla Corte d’Appello.

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Pubblicato il 25 dicembre 2025 in Diritto Commerciale, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Responsabilità Aggravata: non basta perdere la causa per essere condannati

L’ordinanza in esame chiarisce un principio fondamentale del diritto processuale: la semplice sconfitta in un giudizio non è sufficiente per subire una condanna per responsabilità aggravata ai sensi dell’art. 96, terzo comma, del codice di procedura civile. La Corte di Cassazione, intervenendo su un complesso caso di escussione di garanzie per finanziamenti pubblici, ha stabilito che per tale condanna è necessario dimostrare un abuso del processo, un comportamento processuale scorretto e pretestuoso, che non può essere dedotto automaticamente dal rigetto della domanda.

Il Caso: Una Garanzia per Finanziamenti Pubblici

Una società assicurativa aveva emesso una polizza fideiussoria per garantire la corretta esecuzione di un programma di investimenti da parte di un’altra società, la quale aveva ricevuto finanziamenti pubblici da un Ministero. A seguito di presunte inadempienze relative a una richiesta di variazione del programma di investimento, l’istituto di credito concessionario per conto del Ministero inviava alla compagnia assicurativa una richiesta di escussione della garanzia.

La compagnia si opponeva alla successiva cartella esattoriale, sostenendo che la garanzia fosse estinta per scadenza del termine e che la richiesta di escussione fosse illegittima. Sia il Tribunale che la Corte d’Appello respingevano l’opposizione, condannando inoltre la compagnia per responsabilità aggravata, ritenendo la sua azione palesemente infondata.

La Decisione della Cassazione e la questione della Responsabilità Aggravata

La Corte di Cassazione ha analizzato i tre motivi di ricorso presentati dalla compagnia assicurativa.
1. Validità dell’escussione: I primi due motivi, relativi a presunti errori nell’interpretazione del contratto di garanzia e a vizi procedurali, sono stati respinti. La Corte ha ritenuto plausibile l’interpretazione dei giudici di merito, secondo cui la richiesta di escussione era sufficientemente motivata dalla mancata autorizzazione ministeriale alla variazione del programma, presupposto per il mantenimento dei benefici.
2. Responsabilità aggravata: Il terzo motivo, invece, è stato accolto. La Cassazione ha censurato la decisione della Corte d’Appello, affermando che la condanna ex art. 96, terzo comma, c.p.c., richiede un accertamento specifico sull’esercizio abusivo delle prerogative processuali. Non è sufficiente che l’azione legale si riveli infondata; è necessario che la parte abbia agito senza tener conto degli interessi altrui, sacrificandoli in modo ingiustificato o sproporzionato.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte ha spiegato che la valutazione sulla responsabilità aggravata non può derivare automaticamente dal rigetto della domanda o dall’infondatezza di un’impugnazione. Il giudice deve analizzare la condotta processuale complessiva della parte soccombente per verificare se vi sia stato un vero e proprio abuso del diritto di agire in giudizio. Nel caso di specie, sebbene l’interpretazione della nota di escussione data dalla compagnia non sia stata accolta, non poteva per questo essere considerata implausibile o pretestuosa al punto da giustificare una condanna per lite temeraria. La complessità della vicenda e le diverse possibili letture degli atti non permettevano di qualificare l’azione legale come un abuso del processo.

Conclusioni

Questa ordinanza riafferma un importante baluardo a tutela del diritto di difesa. Per condannare una parte per responsabilità aggravata, il giudice deve compiere un’indagine approfondita che vada oltre il semplice esito del giudizio. Deve emergere un comportamento oggettivamente e soggettivamente scorretto, volto a danneggiare la controparte o a intralciare la giustizia. La decisione della Cassazione, annullando la condanna e rinviando il caso alla Corte d’Appello per una nuova valutazione, sottolinea che il confine tra una tesi giuridica infondata e un’azione processuale abusiva deve essere tracciato con rigore e attenzione, per non scoraggiare l’accesso alla giustizia.

Perché la Cassazione ha annullato la condanna per responsabilità aggravata?
Perché la condanna per responsabilità aggravata, ai sensi dell’art. 96, terzo comma, c.p.c., non può derivare automaticamente dal semplice rigetto della domanda. È necessario che il giudice accerti un abuso del processo, cioè un esercizio delle prerogative processuali in modo ingiustificato o sproporzionato, cosa che nel caso di specie non era stata adeguatamente dimostrata.

Cosa si intende per ‘escussione di una garanzia’?
L’escussione di una garanzia è l’atto con cui il beneficiario della garanzia (in questo caso, il Ministero) chiede al garante (la compagnia assicurativa) di pagare la somma garantita a causa dell’inadempimento del debitore principale (la società che ha ricevuto il finanziamento).

Una tesi legale ritenuta infondata è sempre indice di un’azione pretestuosa?
No. Secondo la Corte, il fatto che una lettura di un atto o di una norma (come la nota di escussione in questo caso) non venga accolta dal giudice non significa automaticamente che l’azione legale basata su di essa sia pretestuosa o abusiva. Per configurare la responsabilità aggravata occorre un ‘quid pluris’, ovvero la consapevolezza di agire senza fondamento o con grave negligenza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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