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Remunerazione medici specializzandi: la Cassazione decide

Un medico specializzatosi nel 1986 si è visto negare in appello il diritto alla remunerazione perché il suo corso era iniziato prima del 1982. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 7313/2024, ha ribaltato la decisione. Citando il diritto europeo, ha stabilito che la remunerazione per i medici specializzandi è dovuta per il periodo di formazione successivo al 1° gennaio 1983, anche se il corso è iniziato in anni precedenti. La sentenza è stata cassata con rinvio per la rideterminazione del compenso.

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Pubblicato il 7 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Remunerazione Medici Specializzandi: Diritto Riconosciuto anche per Corsi Pre-1983

La questione della mancata remunerazione per i medici specializzandi che hanno frequentato le scuole di specializzazione prima dell’integrale recepimento delle direttive europee in Italia è un tema legale di lunga data. Con la recente Ordinanza n. 7313/2024, la Corte di Cassazione torna a pronunciarsi, consolidando un principio fondamentale a tutela dei diritti dei medici.

I Fatti del Caso: Un Medico Contro lo Stato

Un medico, dopo aver completato la sua specializzazione in medicina interna e conseguito il diploma nel luglio 1986, ha citato in giudizio la Presidenza del Consiglio dei Ministri per ottenere il riconoscimento di un’adeguata remunerazione. Sosteneva che lo Stato italiano era inadempiente rispetto alle direttive comunitarie che imponevano un giusto compenso per la formazione post-laurea.

Inizialmente, il Tribunale di Roma ha accolto la sua domanda, condannando lo Stato al pagamento di una somma cospicua. Tuttavia, la Corte d’Appello ha ribaltato completamente la decisione. Secondo i giudici di secondo grado, poiché il diploma era stato conseguito nel 1986, si doveva presumere che il corso fosse iniziato nell’anno accademico 1981-1982, ovvero prima del periodo in cui le direttive comunitarie avrebbero prodotto i loro effetti. Di conseguenza, al medico non spettava alcun compenso.

Contro questa sentenza, il medico ha proposto ricorso in Cassazione.

L’Analisi della Corte di Cassazione e il Diritto alla Remunerazione

La Suprema Corte ha esaminato due motivi di ricorso. Il primo, di natura procedurale, è stato respinto; il secondo, relativo al merito della questione, è stato invece accolto, cambiando le sorti del giudizio.

La Distinzione tra Eccezione Nuova e Difesa in Iure

Il medico lamentava che la questione dell’anno di inizio del corso fosse stata sollevata per la prima volta in appello, configurandosi come un’eccezione inammissibile. La Cassazione ha chiarito che non si trattava di un’eccezione, ma di una mera difesa in iure. Poiché la data di conseguimento del diploma era già presente agli atti, l’argomentazione dello Stato sull’anno di inizio era una semplice deduzione basata su un documento esistente, e quindi una difesa perfettamente legittima in appello.

Il Principio Fondamentale sulla Remunerazione Medici Specializzandi

Il cuore della decisione risiede nell’accoglimento del secondo motivo. La Corte d’Appello aveva erroneamente negato il diritto alla remunerazione basandosi su una giurisprudenza ormai superata. La Cassazione ha invece richiamato un principio consolidato dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea (sentenza del 3 marzo 2022, causa C-590/20) e recepito dalle Sezioni Unite della Cassazione stessa (sentenza n. 20278/2022).

Secondo tale principio, qualsiasi formazione specialistica, iniziata anche prima dell’entrata in vigore della direttiva 82/76/CEE, ma proseguita dopo la scadenza del termine di trasposizione (1° gennaio 1983), deve essere adeguatamente remunerata. Il diritto al compenso sorge per il periodo di formazione svolto a partire dal 1° gennaio 1983 fino alla conclusione del corso.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione ha motivato la sua decisione sottolineando come l’interpretazione fornita dalla Corte di Giustizia Europea sia vincolante per i giudici nazionali. La Corte d’Appello ha errato nel non applicare questo principio, ancorandosi a un orientamento precedente che negava il diritto a chi aveva iniziato la specializzazione prima dell’anno accademico 1982-1983. L’obbligo dello Stato di corrispondere un’adeguata remunerazione è sorto il 1° gennaio 1983 e si applica a tutta la formazione svolta da quella data in poi, indipendentemente dall’anno di inizio del corso. La decisione della Corte d’Appello è stata quindi ritenuta non corretta perché in contrasto con il diritto dell’Unione Europea, come interpretato dalla sua massima istanza giurisdizionale.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del medico, ha cassato la sentenza della Corte d’Appello e ha rinviato la causa ad un’altra sezione della stessa Corte per un nuovo giudizio. Quest’ultima dovrà attenersi al principio di diritto enunciato e, quindi, procedere al calcolo della remunerazione dovuta al medico per il periodo di specializzazione dal 1° gennaio 1983 fino al conseguimento del diploma. Questa ordinanza rappresenta un’importante conferma dei diritti di un’intera categoria di professionisti, garantendo che il loro impegno formativo venga riconosciuto economicamente, in linea con i principi europei.

Un medico che ha iniziato la specializzazione prima del 1982 ha diritto alla remunerazione?
Sì, ha diritto alla remunerazione, ma solo per il periodo di formazione svolto a partire dal 1° gennaio 1983 fino alla fine del corso, a condizione che la specializzazione rientri tra quelle riconosciute a livello comunitario.

Da quale data decorre il diritto alla remunerazione per i medici specializzandi in questi casi?
Il diritto alla remunerazione decorre dal 1° gennaio 1983, data in cui è scaduto il termine per il recepimento della direttiva europea 82/76/CEE.

In appello, la Pubblica Amministrazione può sollevare per la prima volta la questione dell’anno di inizio del corso di specializzazione?
Sì, secondo la Cassazione questa non è un’eccezione nuova e inammissibile, ma una mera ‘difesa in iure’, ovvero un’argomentazione giuridica basata su documenti già presenti nel fascicolo di primo grado, ed è quindi ammissibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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