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Remunerazione medici specializzandi: Cassazione rinvia

Un gruppo di medici specializzatisi tra il 1991 e il 2005 ha citato in giudizio lo Stato per ottenere una remunerazione adeguata, lamentando il tardivo recepimento delle direttive europee. Dopo la sconfitta nei primi due gradi di giudizio, il caso è giunto in Cassazione. La Corte, con ordinanza interlocutoria, ha deciso di sospendere la decisione e rinviare la causa a nuovo ruolo. Il motivo è l’attesa di una pronuncia delle Sezioni Unite su una questione di massima importanza strettamente connessa: l’adeguamento triennale delle borse di studio. La questione sulla corretta remunerazione medici specializzandi resta quindi aperta.

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Pubblicato il 2 dicembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Remunerazione Medici Specializzandi: la Cassazione Sospende il Giudizio in Attesa delle Sezioni Unite

La lunga e complessa vicenda legata alla corretta remunerazione medici specializzandi che hanno frequentato le scuole di specializzazione tra il 1991 e il 2005 segna una nuova, importante tappa. La Corte di Cassazione, con un’ordinanza interlocutoria, ha deciso di sospendere il giudizio su un ricorso presentato da un gruppo di medici, in attesa di una pronuncia delle Sezioni Unite su una questione cruciale e strettamente collegata. Analizziamo i dettagli di questa decisione e le sue implicazioni.

I Fatti del Caso: Una Lunga Battaglia per l’Adeguata Retribuzione

Un nutrito gruppo di medici, che aveva conseguito la specializzazione tra il 1991 e il 2005, ha intentato una causa contro la Presidenza del Consiglio dei Ministri e i Ministeri competenti. La loro richiesta si fondava sul mancato o tardivo recepimento da parte dello Stato italiano delle direttive europee che imponevano un'”adeguata remunerazione” per il lavoro svolto durante la specializzazione.

In particolare, i medici lamentavano due principali inadempienze:
1. Un risarcimento per la tardiva attuazione delle direttive, che ha portato a un trattamento economico inferiore rispetto a quello previsto da normative più recenti (come il D.Lgs. 368/1999).
2. Il mancato adeguamento della borsa di studio percepita, che secondo la legge originaria (D.Lgs. 257/1991) avrebbe dovuto essere indicizzata annualmente all’inflazione e rideterminata ogni tre anni.

Dopo che il Tribunale di Roma e la Corte d’Appello avevano rigettato le loro domande, i medici hanno presentato ricorso alla Corte di Cassazione.

I Motivi del Ricorso e la Questione sulla Remunerazione Medici Specializzandi

Davanti alla Suprema Corte, i ricorrenti hanno sollevato tre motivi di impugnazione. Il fulcro della controversia verteva sulla violazione dei principi comunitari e nazionali in materia di retribuzione. I medici sostenevano che il “blocco” degli adeguamenti economici aveva reso la loro remunerazione inadeguata nel tempo, contravvenendo allo spirito delle direttive europee.

Il secondo motivo di ricorso, in particolare, si concentrava sulla mancata applicazione dei meccanismi di adeguamento triennale della borsa di studio. Proprio questa censura si è rivelata decisiva per le sorti immediate del procedimento.

Le Motivazioni dell’Ordinanza: Perché la Corte Sospende la Decisione

La Terza Sezione Civile della Cassazione, nell’esaminare il caso, ha rilevato un’importante connessione con un’altra questione pendente. La Sezione Lavoro della stessa Corte, con un’ordinanza del marzo 2024, aveva già rimesso alle Sezioni Unite una “questione di massima di particolare importanza” del tutto analoga: stabilire se l’importo delle borse di studio dei medici specializzandi, per il periodo 1994-1997, fosse soggetto all’adeguamento triennale previsto dalla legge del 1991.

Poiché la risoluzione di tale questione da parte delle Sezioni Unite è fondamentale per decidere anche il caso in esame, la Corte ha ritenuto opportuno sospendere il giudizio. Questa scelta, nota tecnicamente come “rinvio a nuovo ruolo”, è dettata da un’esigenza di coerenza e certezza del diritto: evita il rischio di decisioni contrastanti su casi simili e assicura che la pronuncia finale sia allineata con l’interpretazione nomofilattica che verrà fornita dal massimo organo della Cassazione.

Le Conclusioni: Cosa Significa Questa Decisione per i Medici Specializzandi?

L’ordinanza interlocutoria non chiude la vicenda, ma la mette in pausa. La battaglia legale dei medici per ottenere il giusto riconoscimento economico non è finita; il suo esito è ora strettamente legato alla futura decisione delle Sezioni Unite. Questa pronuncia avrà un impatto determinante non solo per i ricorrenti di questo specifico caso, but per tutti i medici che si trovano in una situazione analoga.

La sospensione del giudizio evidenzia la complessità e la rilevanza della questione della remunerazione medici specializzandi, un tema che continua a impegnare la giurisprudenza ai massimi livelli.

Perché la Corte di Cassazione non ha deciso subito il caso?
La Corte ha sospeso la decisione perché una questione chiave del ricorso, relativa all’adeguamento triennale delle borse di studio, è già stata sottoposta all’esame delle Sezioni Unite della Cassazione. Per garantire uniformità giuridica, la Corte ha preferito attendere la loro pronuncia.

Qual è la principale pretesa dei medici ricorrenti?
I medici chiedono un risarcimento del danno per la tardiva e incompleta attuazione delle direttive europee che prevedevano una “adeguata remunerazione” per gli specializzandi. Inoltre, rivendicano il pagamento delle somme derivanti dai mancati adeguamenti all’inflazione e dalle rideterminazioni triennali della loro borsa di studio tra il 1992 e il 2006.

Cosa succede adesso al processo?
Il processo è stato sospeso e “rinviato a nuovo ruolo”. La sua trattazione riprenderà solo dopo che le Sezioni Unite avranno pubblicato la loro decisione sulla questione dell’adeguamento delle borse di studio, che a quel punto costituirà un precedente vincolante per la risoluzione di questo e di altri casi simili.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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