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Remunerazione medici specializzandi: Cassazione decide

Un medico, specializzatosi nel 2008, aveva richiesto un risarcimento danni sostenendo che la borsa di studio percepita (secondo il D.Lgs. 257/1991) fosse inadeguata rispetto al trattamento economico introdotto successivamente (D.Lgs. 368/1999). La Corte d’Appello gli aveva dato ragione, ma la Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione. Ha stabilito che l’obbligo europeo sulla remunerazione medici specializzandi è stato correttamente adempiuto già con la legge del 1991 e che la normativa successiva costituisce una nuova scelta legislativa non retroattiva, escludendo quindi il diritto al risarcimento.

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Pubblicato il 31 ottobre 2025 in Diritto Civile, Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Remunerazione Medici Specializzandi: La Cassazione Conferma la Legittimità della Borsa di Studio Pre-2006

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione torna a fare chiarezza su un tema dibattuto per anni: la remunerazione medici specializzandi per i corsi antecedenti all’anno accademico 2006/2007. La Suprema Corte, con una decisione che si allinea a un orientamento ormai consolidato, ha stabilito che la borsa di studio prevista dal D.Lgs. n. 257 del 1991 rappresentava un corretto adempimento degli obblighi europei, escludendo il diritto a ulteriori risarcimenti basati sulla normativa successiva.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine dalla richiesta di un medico che, dopo aver conseguito la specializzazione in pediatria nel 2008 presso l’Università di Messina, ha citato in giudizio lo Stato e diverse amministrazioni pubbliche. Il professionista lamentava il tardivo adempimento da parte del legislatore italiano agli obblighi derivanti dalle direttive comunitarie, che imponevano di garantire un adeguato trattamento economico ai medici durante la specializzazione. Sebbene avesse percepito la borsa di studio prevista dal D.Lgs. n. 257/1991, riteneva di aver diritto al trattamento più favorevole introdotto dal D.Lgs. n. 368 del 1999, la cui applicazione era stata però posticipata fino all’anno accademico 2006/2007.

Il Contenzioso nei Gradi di Merito

Il percorso giudiziario ha avuto esiti contrastanti. In primo grado, il Tribunale ha respinto la domanda del medico. Successivamente, la Corte d’Appello di Messina ha parzialmente riformato la sentenza, accogliendo le ragioni del professionista. La Corte territoriale ha condannato il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca a risarcire il danno, quantificato nella differenza tra la borsa di studio percepita e quanto dovuto in base a decreti ministeriali del 2007. Contro questa decisione, il Ministero ha proposto ricorso per cassazione.

Le Motivazioni della Suprema Corte sulla remunerazione medici specializzandi

La Corte di Cassazione ha ritenuto fondato il ricorso del Ministero, ribaltando la decisione d’appello e rigettando la domanda originaria del medico. Il ragionamento della Corte si basa su un principio giuridico consolidato e ribadito in numerose sentenze analoghe.

Il punto centrale della questione è stabilire quando l’Italia abbia effettivamente adempiuto all’obbligo europeo di garantire una ‘adeguata remunerazione’ ai medici in formazione. Secondo la Cassazione, tale recepimento è avvenuto con la Legge n. 428/1990 e, in concreto, con il D.Lgs. n. 257 del 1991, che ha introdotto la borsa di studio annua per gli specializzandi. Con questa normativa, l’inadempimento dello Stato è cessato.

La Corte chiarisce che il successivo D.Lgs. n. 368 del 1999, che ha istituito un vero e proprio ‘contratto di formazione specialistica’ con un trattamento economico più vantaggioso, non deve essere interpretato come un adempimento tardivo del medesimo obbligo. Si tratta, invece, di una scelta discrezionale del legislatore nazionale, che ha voluto riorganizzare l’intero sistema delle scuole di specializzazione, introducendo un nuovo modello contrattuale e retributivo. Tale modello non era imposto dalle direttive originarie.

Inoltre, la legge n. 266 del 2005 (art. 1, comma 300) ha espressamente disposto che le nuove norme del D.Lgs. 368/1999, sia per l’aspetto contrattuale che per quello economico, si applicassero solo a decorrere dall’anno accademico 2006/2007. Per gli iscritti degli anni precedenti, il legislatore ha previsto che continuasse ad operare la disciplina del 1991.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del Ministero, ha cassato la sentenza della Corte d’Appello e, decidendo nel merito, ha respinto definitivamente la domanda del medico. La decisione ha un’implicazione pratica chiara e definitiva: i medici che si sono specializzati prima dell’anno accademico 2006/2007, e che hanno percepito la borsa di studio secondo il D.Lgs. 257/1991, non hanno diritto a richiedere un risarcimento danni basato sulle disposizioni economicamente più favorevoli del D.Lgs. 368/1999. L’ordinamento del 1991 ha costituito un pieno, seppur non l’unico possibile, adempimento agli obblighi comunitari, chiudendo la porta a ulteriori pretese risarcitorie per quel periodo storico.

A un medico specializzato prima dell’anno accademico 2006/2007 spetta un risarcimento se ha percepito solo la borsa di studio e non il trattamento economico più favorevole introdotto successivamente?
No. Secondo la Corte di Cassazione, lo Stato italiano ha adempiuto al suo obbligo di garantire un’adeguata remunerazione con l’introduzione della borsa di studio tramite il D.Lgs. n. 257 del 1991. Pertanto, non sussiste un inadempimento che possa giustificare una richiesta di risarcimento.

Il D.Lgs. n. 368 del 1999, che ha introdotto il contratto di formazione specialistica, sana un precedente inadempimento dello Stato?
No. La Corte chiarisce che il D.Lgs. n. 368 del 1999 non è una tardiva attuazione delle direttive comunitarie, ma rappresenta una nuova scelta discrezionale del legislatore nazionale che ha riorganizzato l’ordinamento delle scuole di specializzazione, introducendo un nuovo regime non retroattivo.

Da quando si considera cessato l’inadempimento dell’Italia riguardo alla remunerazione dei medici in formazione specialistica?
L’inadempimento dello Stato italiano agli obblighi comunitari sulla remunerazione dei medici specializzandi è cessato con l’emanazione del D.Lgs. n. 257 del 1991, che ha introdotto la borsa di studio per i medici in formazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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