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Relazione del debitore: i requisiti del Tribunale

Il Tribunale di Torino, in un’ordinanza relativa a una procedura di sovraindebitamento, ha concesso a un ricorrente un termine di 20 giorni per integrare la documentazione. Il giudice ha ritenuto la relazione del debitore carente su punti fondamentali: mancata indicazione di tutti i rapporti bancari e degli estratti conto, assenza di un’analisi sulle cause originarie del debito e sulla diligenza del debitore, e un’attestazione immotivata riguardo le spese di mantenimento e la valutazione di un immobile in comproprietà. Il provvedimento sottolinea la necessità di una relazione completa e trasparente per poter accedere ai benefici di legge.

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Relazione del debitore: cosa non può mancare secondo il Tribunale

L’accesso alle procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento, disciplinate dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII), rappresenta un’ancora di salvezza per molti consumatori. Tuttavia, la porta di accesso a questi strumenti passa attraverso un’adeguata preparazione della domanda e, in particolare, attraverso la completezza della relazione del debitore. Un’ordinanza del Tribunale di Torino delinea con precisione i requisiti imprescindibili che questo documento deve contenere, pena l’assegnazione di un termine perentorio per l’integrazione, con il rischio di vedere la propria istanza rigettata. Approfondiamo questo caso per capire cosa esige la giurisprudenza.

Il caso: una relazione ritenuta carente

Un debitore presentava ricorso al Tribunale di Torino per accedere a una procedura di gestione della crisi, allegando la relazione prevista dall’art. 269 CCII. Il Giudice designato, tuttavia, riscontrava numerose e significative lacune nel documento, tali da impedirgli di valutare correttamente la situazione e la fattibilità del piano proposto. Di conseguenza, invece di procedere, il Giudice ha emesso un provvedimento con cui ha assegnato al ricorrente un termine di venti giorni per sanare le mancanze evidenziate.

I punti critici della relazione del debitore

Il provvedimento del Tribunale è un vero e proprio vademecum su come non redigere una relazione del debitore. I profili di carenza individuati dal Giudice toccano aspetti cruciali della procedura.

Mancanza di trasparenza finanziaria

Il primo punto contestato è stata la totale opacità sulla gestione finanziaria del debitore. La relazione ometteva di indicare i rapporti bancari, le carte prepagate o altri strumenti simili dove confluiva il reddito mensile dichiarato. A ciò si aggiungeva la mancata produzione degli estratti conto dell’ultimo anno, documenti indispensabili per verificare le entrate, le uscite e lo stile di vita del debitore.

Analisi delle cause del debito e diligenza

Un altro elemento fondamentale mancante era l’analisi delle cause originarie del sovraindebitamento. La legge richiede che il debitore non solo esponga la propria situazione attuale, ma spieghi come vi è arrivato. Inoltre, il Giudice ha sottolineato la necessità di valutare la diligenza usata dal debitore nell’assumere le obbligazioni, con particolare riferimento a un debito accumulato in un lungo arco temporale (2011-2022).

Attestazione immotivata e valutazione dei beni

L’attestazione del professionista appariva immotivata su due fronti. In primo luogo, la dichiarazione del debitore di necessitare di soli 500 euro mensili per vivere – una cifra ben al di sotto della media ISTAT e poco credibile data la disoccupazione del convivente – non era supportata da alcuna analisi concreta. Il Giudice ha richiesto una verifica delle spese reali dell’ultimo anno (attraverso gli estratti conto) per formulare una prognosi sostenibile. In secondo luogo, mancava una motivata valutazione dell’immobile in comproprietà, che avrebbe dovuto includere una stima dei costi di perizia ed eventuale divisione giudiziale per liquidarne la quota.

La decisione del Giudice: termine per integrare

Di fronte a questo quadro incompleto, il Giudice ha deciso di concedere al ricorrente un’ultima possibilità, assegnando un termine di 20 giorni per depositare tutta la documentazione e le informazioni mancanti. La decisione finale è stata quindi sospesa (riservata) in attesa che il debitore fornisca gli elementi necessari per una valutazione completa e trasparente.

Le motivazioni

La decisione del Tribunale si fonda sulla necessità di tutelare sia il debitore meritevole che i creditori. Una relazione del debitore completa, trasparente e supportata da prove documentali è il presupposto indispensabile affinché il Giudice possa verificare la sussistenza dei requisiti di legge, la fattibilità del piano proposto e la meritevolezza del debitore stesso. Senza informazioni chiare sui flussi finanziari, sulle cause del debito e su una stima realistica delle spese di sostentamento e del valore degli asset, l’intera procedura sarebbe fondata su basi incerte e potenzialmente inique. L’ordine di integrazione mira a ristabilire la correttezza procedurale, consentendo una decisione informata e giusta.

Le conclusioni

Questo provvedimento offre una lezione pratica di grande valore: la preparazione di un ricorso per sovraindebitamento non ammette superficialità. La relazione del debitore non è una formalità, ma il cuore della procedura. È essenziale fornire un quadro esaustivo della propria situazione, documentando ogni affermazione con prove concrete come gli estratti conto. L’analisi delle cause del debito e della propria condotta deve essere onesta e approfondita. Infine, le stime, sia delle spese di vita che del valore dei beni, devono essere realistiche e motivate. Solo una preparazione meticolosa può aumentare le probabilità di successo e consentire al debitore di accedere efficacemente ai benefici previsti dalla legge.

Quali informazioni finanziarie sono indispensabili nella relazione allegata alla domanda di sovraindebitamento?
Secondo il provvedimento, è obbligatorio indicare tutti i rapporti bancari, le carte prepagate e altri strumenti finanziari, con le relative giacenze. Inoltre, è necessario produrre gli estratti conto dell’ultimo anno per consentire la verifica dei flussi di reddito e delle spese.

Cosa deve contenere l’analisi del sovraindebitamento?
L’analisi deve indicare chiaramente le cause originarie che hanno portato alla situazione di sovraindebitamento e deve includere una valutazione della diligenza impiegata dal debitore nell’assumere le obbligazioni, specialmente quelle più significative o risalenti nel tempo.

Come deve essere motivata la richiesta di una somma per il mantenimento mensile?
Non è sufficiente indicare una cifra. La richiesta deve essere giustificata attraverso un’analisi delle spese effettivamente sostenute nell’ultimo anno (da comprovare con gli estratti conto) e deve risultare congrua rispetto a parametri oggettivi, come la mediana ISTAT, tenendo conto della composizione del nucleo familiare (es. presenza di un convivente disoccupato).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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