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Reintegra nel possesso: la Cassazione sui limiti

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza Num. 20299 Anno 2025, ha confermato la decisione della Corte d’Appello che ordinava la reintegra nel possesso di una servitù di passaggio. Il caso riguardava una proprietaria che, a seguito di lavori di ristrutturazione, aveva bloccato l’accesso all’appartamento e alla cantina di una vicina, offrendo un percorso alternativo più disagevole. La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, stabilendo che la creazione di un accesso meno comodo costituisce uno spoglio e che lo stato di conservazione o l’uso non continuativo dell’immobile non escludono il diritto alla tutela possessoria.

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Reintegra nel possesso: la Cassazione sui limiti

La tutela del possesso è uno dei pilastri del nostro ordinamento civile, e l’azione di reintegra nel possesso rappresenta lo strumento principale per chi viene privato illegittimamente di un bene. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce i contorni di questa tutela, specialmente in relazione a una servitù di passaggio, confermando che anche la creazione di un percorso alternativo, ma più scomodo, costituisce uno ‘spoglio’ che giustifica l’intervento del giudice.

I Fatti di Causa

La vicenda ha origine dalla domanda di una proprietaria che lamentava di essere stata privata del passaggio che da sempre utilizzava per accedere a un suo appartamento e a una cantina. La vicina, eseguendo dei lavori di ristrutturazione all’interno del fabbricato, aveva di fatto bloccato il percorso originario.

Inizialmente, il Tribunale aveva respinto la domanda della proprietaria spogliata, ritenendo che i lavori non limitassero il suo diritto, poiché era stata conservata la possibilità di raggiungere l’appartamento tramite un percorso alternativo, sebbene meno comodo, e che la cantina fosse comunque accessibile dalla via pubblica.

Il Percorso Giudiziario

La Corte di Appello ha ribaltato completamente la decisione di primo grado. I giudici di secondo grado hanno accolto l’appello della proprietaria, ordinando alla vicina di ripristinare il passaggio. La Corte ha ritenuto provato sia l’esercizio del possesso del transito, sia l’intento di spoglio (il cosiddetto animus spoliandi). I lavori eseguiti, infatti, avevano reso impossibile l’utilizzo del percorso originario, approntandone uno più disagevole, e avevano reso la cantina irraggiungibile dall’interno del fabbricato. Di conseguenza, la Corte ha ordinato la rimozione delle opere che impedivano il passaggio. Contro questa decisione, la parte soccombente ha proposto ricorso in Cassazione.

Le Motivazioni della Cassazione e il Diritto alla Reintegra nel Possesso

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la sentenza d’appello con motivazioni molto chiare. Analizziamo i punti salienti del ragionamento dei giudici:

1. Irrilevanza dello stato dell’immobile

Uno dei motivi del ricorso si basava sul presunto stato di abbandono degli immobili della danneggiata, che a dire della ricorrente avrebbe fatto venir meno il possesso stesso. La Cassazione ha smontato questa tesi, affermando che l’incuria di un immobile non equivale a mancanza di possesso. Il possesso è una situazione di fatto che si manifesta con l’intenzione di tenere la cosa come propria (animus possidendi). La Corte di merito aveva correttamente accertato la persistenza di tale animus, anche in assenza di un utilizzo continuo. La tutela possessoria si concentra sul passaggio, non sullo stato degli immobili a cui esso conduce.

2. La natura dello spoglio

La ricorrente sosteneva che lo spoglio non fosse stato clandestino, avendo agito ‘alla luce del sole’. La Corte ha respinto anche questa argomentazione, sottolineando che lo spoglio è avvenuto durante l’assenza della controparte. Ciò che conta è che l’azione abbia privato la possessore del suo godimento, e la creazione di un percorso alternativo più scomodo e gravoso non elimina la natura illegittima dello spoglio. Qualsiasi modifica peggiorativa delle modalità di esercizio del possesso integra una turbativa o, come in questo caso, un vero e proprio spoglio.

3. Distinzione tra azione possessoria e petitoria

La Corte ha ribadito la netta distinzione tra la tutela del possesso e quella della proprietà (azione petitoria). L’azione di reintegrazione tutela la situazione di fatto, ovvero il possesso, a prescindere da chi sia l’effettivo titolare del diritto. Non era rilevante, quindi, accertare l’esistenza di un diritto di servitù, ma solo il fatto che la proprietaria fosse stata privata del passaggio di cui godeva in precedenza.

Le Conclusioni: Cosa Insegna Questa Sentenza?

L’ordinanza della Cassazione offre importanti spunti pratici. In primo luogo, rafforza il principio secondo cui la tutela possessoria è ampia e incondizionata. Non è possibile modificare unilateralmente un passaggio, anche offrendo un’alternativa, se questa risulta meno agevole per chi ne ha sempre usufruito. Una tale azione costituisce spoglio e legittima la richiesta di reintegra. In secondo luogo, viene chiarito che il possesso di un diritto, come quello di passaggio, non viene meno solo perché l’immobile servito non è costantemente utilizzato o non si trova in perfette condizioni. Finché persiste l’animus, ovvero l’intenzione di mantenere il controllo sulla cosa, il possesso è tutelato.

È possibile ottenere la reintegra nel possesso di un passaggio se il proprietario che lo ha bloccato offre un percorso alternativo?
No, se il percorso alternativo è più disagevole, scomodo o gravoso di quello originario. La Corte ha stabilito che la modifica peggiorativa delle modalità di esercizio del passaggio costituisce comunque uno spoglio che giustifica l’azione di reintegrazione per ripristinare la situazione precedente.

Lo stato di scarso utilizzo o di incuria di un immobile impedisce di agire per la reintegra nel possesso del passaggio che serve a raggiungerlo?
No. La Cassazione ha chiarito che l’incuria di un immobile non equivale a mancanza di possesso. Ciò che rileva è la situazione di fatto del possesso del passaggio e l’intenzione di mantenerlo (l’animus), non lo stato di conservazione o la frequenza d’uso dei beni che esso serve.

Perché viene tutelato il possesso del passaggio anche senza provare l’esistenza di un diritto di servitù?
Perché l’azione di reintegrazione nel possesso (azione possessoria) tutela la situazione di fatto, cioè il potere esercitato su un bene, a prescindere dall’esistenza del diritto sottostante (come la proprietà o una servitù, tutelati dall’azione petitoria). Lo scopo è quello di garantire una rapida tutela contro atti di spoglio, per ripristinare immediatamente l’ordine violato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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