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Regolamento di giurisdizione: quando è inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un regolamento di giurisdizione sollevato da un TAR in un caso di sgombero di un alloggio pubblico. Il conflitto negativo di giurisdizione è stato ritenuto insussistente poiché la precedente declinatoria del giudice ordinario era stata emessa in sede cautelare (procedimento d’urgenza) e non all’esito di un giudizio a cognizione piena, condizione essenziale secondo la giurisprudenza consolidata.

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Regolamento di giurisdizione: quando è inammissibile secondo la Cassazione

Il regolamento di giurisdizione è uno strumento fondamentale per risolvere i dubbi su quale giudice, tra l’ordinario e l’amministrativo, debba decidere una causa. Tuttavia, la sua proposizione è soggetta a rigide condizioni. Con l’ordinanza n. 3764/2024, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione ribadiscono un principio cruciale: un conflitto negativo di giurisdizione non può sorgere se una delle due pronunce di difetto di giurisdizione è stata emessa in una fase cautelare e non in un giudizio a cognizione piena.

I Fatti di Causa: Sgombero e Conflitto tra Giudici

La vicenda trae origine da un’ordinanza di sgombero emessa da un Comune nei confronti di una cittadina che occupava abusivamente un alloggio di edilizia residenziale pubblica. La signora impugnava il provvedimento davanti al Tribunale ordinario, chiedendone la sospensione in via d’urgenza tramite un ricorso ex art. 700 c.p.c.

Il Tribunale adito, in quella sede cautelare, dichiarava il proprio difetto di giurisdizione, ritenendo la controversia di competenza del giudice amministrativo. La causa veniva quindi riassunta dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR).

Sorprendentemente, anche il TAR declinava la propria giurisdizione. Secondo il giudice amministrativo, la questione non riguardava l’esercizio di un potere pubblico, ma un rapporto paritetico derivante da un’occupazione senza titolo di un immobile, materia devoluta al giudice ordinario. Ravvisando un ‘conflitto negativo’, il TAR sollevava d’ufficio il regolamento di giurisdizione dinanzi alla Corte di Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno dichiarato inammissibile il regolamento di giurisdizione sollevato dal TAR. La Corte ha stabilito che non sussistevano le condizioni per la proposizione di un valido conflitto negativo di giurisdizione d’ufficio.

Le Motivazioni: La Differenza tra Sede Cautelare e Cognizione Piena

Il cuore della decisione risiede nella distinzione fondamentale tra una pronuncia emessa in ‘sede cautelare’ e una decisione presa all’esito di un giudizio a ‘cognizione piena’.

La Corte ha ribadito il suo orientamento consolidato: per potersi configurare un conflitto negativo di giurisdizione, è necessario che vi siano due distinte decisioni declinatorie, una del giudice ordinario e una del giudice amministrativo, entrambe emesse al termine di un procedimento a cognizione piena. Questo tipo di procedimento implica un’analisi completa ed esauriente del merito della causa.

Nel caso di specie, la prima pronuncia, quella del Tribunale ordinario, era stata emessa nell’ambito di un procedimento d’urgenza (art. 700 c.p.c.). Tale procedimento ha natura sommaria e cautelare; non è un giudizio di merito a cognizione piena. Una statuizione resa in questa fase non ha la stabilità e la definitività necessarie per fondare un conflitto di giurisdizione. Di conseguenza, mancando uno dei due presupposti essenziali (la doppia declinatoria in sede di cognizione piena), il regolamento sollevato dal TAR è stato dichiarato inammissibile.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza rafforza un principio di economia processuale e certezza del diritto. Impedisce che la complessa procedura del regolamento di giurisdizione venga attivata prematuramente, sulla base di decisioni provvisorie e sommarie come quelle cautelari. La decisione chiarisce che solo una statuizione definitiva sul difetto di giurisdizione, resa in un giudizio di merito, può innescare un conflitto. Per le parti, ciò significa che prima di poter chiedere l’intervento delle Sezioni Unite per un conflitto, è necessario che entrambe le giurisdizioni coinvolte si siano pronunciate sulla questione in modo pieno e non meramente provvisorio.

Quando è inammissibile un regolamento di giurisdizione d’ufficio per conflitto negativo?
È inammissibile quando una delle due pronunce che negano la giurisdizione è stata emessa in sede cautelare (cioè in un procedimento d’urgenza) e non all’esito di un procedimento a cognizione piena.

La decisione di un giudice in un procedimento d’urgenza è sufficiente a creare un conflitto di giurisdizione?
No, una decisione resa in sede cautelare non ha la natura di una decisione di merito assunta a cognizione piena e, pertanto, non è idonea a costituire il presupposto per un valido conflitto negativo di giurisdizione.

Cosa occorre per sollevare validamente un conflitto negativo di giurisdizione?
È necessario che vi sia una doppia declinatoria di giurisdizione, una del giudice ordinario e l’altra del giudice amministrativo, ed entrambe devono essere state emesse con decisioni di piena cognizione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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