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Regolamento di giurisdizione: inammissibile se cessa la lite

Una società ha richiesto un regolamento di giurisdizione alla Corte di Cassazione, sostenendo che una controversia su un appalto non rientrasse nella competenza del giudice amministrativo. Tuttavia, poiché la causa principale è stata abbandonata, la Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, stabilendo che il procedimento incidentale non può sopravvivere all’estinzione del giudizio principale.

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Pubblicato il 28 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Regolamento di Giurisdizione: Inammissibile se la Causa Principale Cessa

Il regolamento di giurisdizione è uno strumento cruciale nel nostro ordinamento, volto a risolvere i dubbi su quale giudice abbia il potere di decidere una controversia. Tuttavia, la sua funzione è strettamente legata all’esistenza di una lite pendente. Con una recente ordinanza, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno ribadito un principio fondamentale: se il giudizio principale viene meno, anche l’istanza per il regolamento di giurisdizione perde la sua ragion d’essere e deve essere dichiarata inammissibile. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da una controversia legata all’aggiudicazione di un appalto per lavori di manutenzione su una tratta autostradale. Le società che si erano classificate al secondo posto avevano impugnato l’atto di aggiudicazione davanti al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR), lamentando presunti difetti nei requisiti dell’impresa vincitrice.

Quest’ultima, ritenendo che il TAR non fosse il giudice competente, ha proposto un ricorso per regolamento di giurisdizione dinanzi alla Corte di Cassazione. La tesi difensiva era che la società concessionaria autostradale, essendo un soggetto privato, non fosse tenuta a seguire le procedure di evidenza pubblica e che, pertanto, la controversia dovesse essere decisa dal giudice ordinario e non da quello amministrativo.

L’elemento decisivo, tuttavia, è sopraggiunto nel corso del procedimento: le società che avevano originariamente promosso la causa principale davanti al TAR hanno notificato un atto di rinuncia al loro ricorso. Questo evento ha cambiato radicalmente le carte in tavola.

Il Principio Processuale del Regolamento di Giurisdizione

Il punto centrale della questione non riguarda tanto chi avesse ragione nel merito della giurisdizione, ma la natura stessa del regolamento di giurisdizione. La Corte di Cassazione ha chiarito che tale strumento non è un’azione autonoma, ma un procedimento incidentale. Ciò significa che la sua esistenza e la sua utilità dipendono interamente dalla pendenza del procedimento principale a cui si riferisce.

Il suo scopo è pratico: dire alle parti e al giudice di merito quale sia la strada processuale corretta da seguire per risolvere una lite esistente. Se la lite cessa di esistere, viene meno il presupposto logico e giuridico per una pronuncia sulla giurisdizione.

Le Motivazioni della Decisione

Le Sezioni Unite hanno fondato la loro decisione sul concetto di “sopravvenuta carenza di interesse”. Nel momento in cui la causa principale presso il TAR è stata abbandonata, la società che aveva sollevato la questione di giurisdizione non aveva più alcun interesse concreto e attuale a ottenere una decisione in merito. Una pronuncia della Cassazione sarebbe stata, a quel punto, puramente teorica e astratta, priva di qualsiasi effetto pratico sul contenzioso ormai estinto.

La Corte ha richiamato la sua consolidata giurisprudenza, secondo cui la proposizione dell’istanza di regolamento dà luogo a un procedimento incidentale che è “travolto” dal venir meno del procedimento principale. L’abbandono del giudizio di merito fa crollare l’impalcatura processuale, rendendo l’incidente di giurisdizione privo del suo oggetto.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame riafferma un principio cardine di economia processuale e di effettività della tutela giurisdizionale. La Corte di Cassazione non emette pareri accademici, ma risolve questioni concrete necessarie per la definizione di liti pendenti. La decisione di inammissibilità del ricorso per regolamento di giurisdizione a seguito della rinuncia alla causa principale è una diretta conseguenza di questa logica.

Dal punto di vista pratico, questa pronuncia serve da monito: l’esito di un regolamento di giurisdizione è sempre condizionato dalle sorti del giudizio principale. Le strategie processuali delle parti devono tenere conto di questa stretta interdipendenza, poiché la cessazione della materia del contendere nel merito rende automaticamente superfluo e quindi inammissibile l’incidente sulla giurisdizione.

Cos’è un regolamento preventivo di giurisdizione?
È uno strumento processuale attraverso il quale una delle parti di una causa chiede alla Corte di Cassazione di stabilire in via definitiva quale organo giurisdizionale (ad esempio, il giudice ordinario o quello amministrativo) sia competente a decidere la controversia.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso in questo caso?
La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile perché il giudizio principale, pendente davanti al Tribunale Amministrativo, era stato abbandonato dalle parti che lo avevano promosso. Di conseguenza, è venuta meno la necessità di decidere sulla giurisdizione, determinando una “sopravvenuta carenza di interesse”.

Un ricorso per regolamento di giurisdizione può essere deciso anche se la causa principale finisce?
No. Come chiarito dall’ordinanza, il regolamento di giurisdizione è un procedimento incidentale e accessorio rispetto alla causa principale. Se la causa principale si estingue, il ricorso per regolamento di giurisdizione perde il suo presupposto e diventa inammissibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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