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Regolamento di competenza: quando è inammissibile?

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il regolamento di competenza richiesto d’ufficio dal Tribunale di Firenze (sezione specializzata imprese) in un caso di azione revocatoria. Il conflitto era sorto dopo che il Tribunale di Massa aveva declinato la propria competenza. La Cassazione ha chiarito che il regolamento d’ufficio non è ammissibile se il secondo giudice nega la propria competenza specializzata e ritiene competente il primo giudice in base a criteri generali (valore e territorio), e non per una diversa competenza inderogabile.

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Pubblicato il 20 settembre 2025 in Diritto Societario, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Regolamento di competenza: la Cassazione chiarisce quando è inammissibile

Il regolamento di competenza è uno strumento cruciale per garantire che ogni causa sia giudicata dal tribunale corretto. Ma cosa accade quando due tribunali, uno ordinario e uno specializzato, si dichiarano entrambi incompetenti? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce sui limiti di ammissibilità del regolamento richiesto d’ufficio, delineando un principio fondamentale per evitare inutili ritardi processuali.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da un’azione revocatoria. Una società creditrice, cessionaria di un credito derivante da un contratto di leasing non onorato, agiva in giudizio contro una persona fisica (la garante del contratto) e una società a responsabilità limitata di diritto estero. L’obiettivo era ottenere la dichiarazione di inefficacia di un atto con cui la garante aveva sottoscritto un aumento di capitale della società, conferendo la propria azienda agricola. In pratica, il creditore sosteneva che tale operazione fosse stata fatta per sottrarre beni alla garanzia del debito.

L’azione veniva inizialmente proposta dinanzi al Tribunale ordinario, il quale, tuttavia, declinava la propria competenza. Secondo il primo giudice, la causa aveva natura societaria e rientrava quindi nella competenza per materia della Sezione specializzata per le imprese presso un altro Tribunale.

La Questione Giuridica e il conflitto di competenza

Una volta riassunta la causa dinanzi alla Sezione specializzata, quest’ultima sollevava a sua volta dubbi sulla propria competenza. Il secondo giudice, infatti, riteneva che la controversia non potesse essere qualificata come “causa societaria” e che la competenza dovesse essere determinata secondo le regole generali, ovvero quelle basate sul valore e sul territorio, che avrebbero radicato la causa presso il primo Tribunale (quello ordinario).

Ritenendosi incompetente, la Sezione specializzata richiedeva d’ufficio alla Corte di Cassazione di risolvere il conflitto attraverso il regolamento di competenza.

Le Motivazioni della Cassazione sul regolamento di competenza

La Corte di Cassazione, con una decisione netta, ha dichiarato inammissibile la richiesta. La motivazione si fonda su un principio consolidato, già affermato in precedenza dalle Sezioni Unite. L’articolo 45 del codice di procedura civile consente di sollevare d’ufficio un conflitto di competenza solo in circostanze specifiche.

Il punto chiave è che il conflitto negativo di competenza può essere sottoposto alla Cassazione d’ufficio solo quando entrambi i giudici in disaccordo sono, almeno in teoria, titolari di una competenza speciale o funzionale, inderogabile per materia o territorio. Ad esempio, un conflitto tra il giudice dell’opposizione a decreto ingiuntivo e quello del foro della pubblica amministrazione.

Nel caso in esame, la situazione era diversa:
1. Il primo giudice (Tribunale ordinario) si era dichiarato incompetente per materia.
2. Il secondo giudice (Sezione specializzata) ha negato la propria competenza speciale per materia e ha ritenuto che la competenza spettasse al primo giudice non per una diversa ragione di competenza inderogabile, ma in base alle regole generali e derogabili di valore e territorio.

In questa precisa fattispecie processuale, il regolamento di competenza d’ufficio non è consentito. Il secondo giudice, una volta esclusa la propria competenza speciale, non avrebbe dovuto sollevare il conflitto, ma la causa avrebbe dovuto proseguire dinanzi al primo giudice adito.

Le Conclusioni: l’importanza della stabilità processuale

La decisione della Cassazione ribadisce un principio fondamentale per la stabilità e l’efficienza del processo. Non si può ricorrere al regolamento di competenza d’ufficio quando il disaccordo tra i giudici non verte su due diverse competenze inderogabili, ma sul semplice riparto tra competenza speciale e competenza ordinaria (basata su criteri generali come valore o territorio). Ammettere il contrario significherebbe creare un’incertezza procedurale non voluta dal legislatore. La pronuncia, quindi, serve a chiarire i confini di questo strumento, evitando che venga utilizzato in modo improprio e garantendo una maggiore celerità nella definizione delle controversie sulla giurisdizione.

Quando è inammissibile un regolamento di competenza richiesto d’ufficio da un giudice?
È inammissibile quando il conflitto negativo di competenza non riguarda due diverse competenze inderogabili (per materia o territorio). Se il secondo giudice nega la propria competenza speciale e ritiene competente il primo giudice sulla base delle regole generali e derogabili (come valore e territorio), il regolamento d’ufficio non può essere sollevato.

Qual era il conflitto di competenza nel caso specifico analizzato?
Il conflitto è sorto tra il Tribunale ordinario di Massa e la Sezione specializzata per le imprese del Tribunale di Firenze. Il primo si è dichiarato incompetente ritenendo la causa di natura societaria; il secondo ha negato tale natura, affermando che la competenza spettasse al primo tribunale secondo le regole ordinarie.

Perché il secondo giudice ha ritenuto che la causa non fosse di competenza della sezione specializzata per le imprese?
Il secondo giudice (Tribunale di Firenze) ha negato che la controversia, un’azione revocatoria avente ad oggetto un conferimento in natura per aumento di capitale, potesse qualificarsi come “causa societaria”, ritenendo che la competenza dovesse quindi attribuirsi al “Tribunale Ordinario” secondo le regole generali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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