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Regolamento di competenza: appello inammissibile

In un caso riguardante il mancato pagamento per la creazione di un sito web, la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso contro la decisione di incompetenza territoriale della Corte d’Appello. La ragione risiede nell’errato strumento processuale utilizzato: la questione doveva essere sollevata tramite il regolamento di competenza entro 30 giorni, e non con un ricorso ordinario. Di conseguenza, anche il ricorso incidentale è stato dichiarato inefficace, con condanna dei ricorrenti principali alle spese e al risarcimento per lite temeraria.

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Pubblicato il 10 ottobre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Impugnazione sulla competenza? Attenzione allo strumento corretto: il regolamento di competenza

Quando un giudice emette una sentenza che si pronuncia esclusivamente sulla competenza territoriale, la parte che intende contestarla deve utilizzare uno strumento specifico: il regolamento di competenza. Scegliere la via del ricorso ordinario per Cassazione può portare a una declaratoria di inammissibilità, con conseguente condanna alle spese e persino al risarcimento per abuso del processo. L’ordinanza n. 31188/2024 della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di questa rigida regola procedurale e delle sue gravi conseguenze.

I fatti del caso

La vicenda trae origine da una controversia commerciale. Due società di servizi digitali citavano in giudizio un’azienda agricola presso il Tribunale di Patti, chiedendo il pagamento di circa 7.000 euro come compenso per la creazione di un sito web. L’azienda agricola si difendeva eccependo, tra le altre cose, l’incompetenza territoriale del Tribunale adito, sostenendo che la causa dovesse essere trattata dal Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto.

Il Tribunale di primo grado accoglieva la domanda delle società attrici. Tuttavia, in seguito all’appello dell’azienda agricola, la Corte d’Appello di Messina ribaltava la decisione, dichiarando l’effettiva incompetenza del Tribunale di Patti e fissando un termine per riassumere il giudizio dinanzi al giudice competente. Contro questa decisione, le due società proponevano ricorso per Cassazione, contestando sia la statuizione sulla competenza sia la gestione delle spese processuali.

La decisione della Corte: la via obbligata del regolamento di competenza

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso principale inammissibile. Il punto cruciale della decisione risiede nella natura del provvedimento impugnato. La sentenza della Corte d’Appello si era pronunciata unicamente sulla questione della competenza, senza entrare nel merito della pretesa creditoria. In questi casi, il Codice di Procedura Civile, all’art. 42, prevede che l’unico mezzo di impugnazione esperibile sia il regolamento di competenza, da proporre nel termine perentorio di trenta giorni dalla comunicazione della sentenza.

Le società ricorrenti, invece, avevano optato per un ricorso ordinario per Cassazione, strumento errato per contestare il capo della sentenza relativo alla competenza. La Corte ha chiarito che un ricorso ordinario sarebbe stato ammissibile solo se le ricorrenti avessero accettato la decisione sulla competenza e avessero voluto contestare unicamente la parte relativa alla liquidazione delle spese legali. Poiché, al contrario, il primo motivo del loro ricorso metteva in discussione proprio la declaratoria di incompetenza, la via da seguire era tassativamente quella del regolamento di competenza.

La tardività e la mancata conversione del ricorso

I giudici hanno esaminato la possibilità di ‘convertire’ il ricorso ordinario in un’istanza di regolamento di competenza. Tale conversione è ammessa solo se il ricorso, seppur formalmente errato, è stato notificato entro il termine di 30 giorni previsto per il regolamento. Nel caso di specie, la sentenza d’appello era stata notificata il 20 aprile 2022, mentre il ricorso per Cassazione era stato notificato solo il 17 giugno 2022, ben oltre il termine. Questa tardività ha reso impossibile la conversione e ha sancito l’inammissibilità del ricorso principale.

Di conseguenza, anche il ricorso incidentale presentato dall’azienda agricola, che lamentava l’errata compensazione delle spese, è stato dichiarato inefficace. L’art. 334 c.p.c. stabilisce infatti che l’impugnazione incidentale perde efficacia se quella principale viene dichiarata inammissibile.

Le motivazioni

Le motivazioni della Suprema Corte si fondano su un consolidato principio di diritto processuale che mira a garantire una rapida e definitiva risoluzione delle questioni di competenza, separandole dal giudizio di merito. L’ordinamento ha previsto uno strumento agile e specifico, il regolamento di competenza, proprio per evitare che la determinazione del giudice competente ritardi eccessivamente la trattazione della causa. Consentire un’impugnazione ordinaria, con i suoi tempi più lunghi, vanificherebbe questa esigenza di celerità. La Corte ha ribadito che quando l’oggetto della censura è la statuizione sulla competenza, il ricorso deve avere la funzione e la forma del regolamento. L’errore nella scelta del mezzo di impugnazione, unito al mancato rispetto del termine breve di 30 giorni, costituisce un vizio procedurale insanabile che conduce inevitabilmente all’inammissibilità. La condanna per abuso del processo ex art. 96 c.p.c. sottolinea ulteriormente la gravità di aver perseguito un’azione legale palesemente infondata sotto il profilo procedurale, in conformità con la proposta di definizione anticipata formulata dal consigliere delegato.

Le conclusioni

Questa ordinanza serve da monito sull’importanza della corretta qualificazione dei mezzi di impugnazione. La scelta tra ricorso ordinario e regolamento di competenza non è discrezionale, ma rigidamente disciplinata dalla legge in base all’oggetto della contestazione. Un errore in questa fase può compromettere irrimediabilmente l’intero giudizio, portando non solo all’inammissibilità del ricorso ma anche a sanzioni economiche significative, come la condanna alle spese, al pagamento di un’ulteriore somma a titolo di contributo unificato e, nei casi più evidenti, al risarcimento del danno per lite temeraria. È fondamentale, quindi, affidarsi a una consulenza legale esperta per navigare correttamente le complesse regole del diritto processuale civile.

Come si deve impugnare una sentenza che decide esclusivamente sulla competenza di un tribunale?
Una sentenza che si pronuncia solo sulla competenza, senza decidere il merito della causa, deve essere impugnata esclusivamente con lo specifico strumento del ‘regolamento di competenza’ entro il termine perentorio di 30 giorni dalla sua comunicazione o notificazione.

Cosa succede se si utilizza un ricorso ordinario per Cassazione al posto del regolamento di competenza?
Se il ricorso ordinario contesta la decisione sulla competenza, viene dichiarato inammissibile. Il giudice può valutare di convertirlo in regolamento di competenza solo se è stato presentato entro il termine di 30 giorni previsto per quest’ultimo; in caso contrario, l’inammissibilità è definitiva.

Quali sono le conseguenze dell’inammissibilità del ricorso principale sul ricorso incidentale?
Secondo l’articolo 334 del codice di procedura civile, se il ricorso principale viene dichiarato inammissibile, anche il ricorso incidentale ad esso collegato perde automaticamente efficacia e non viene esaminato nel merito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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