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Recupero crediti Fondo Garanzia: ok alla cartella

Un garante si è opposto a una cartella di pagamento emessa dal gestore del Fondo di Garanzia per le PMI, sostenendo la necessità di un preventivo titolo esecutivo. La Corte d’Appello ha respinto il ricorso, confermando la decisione di primo grado. I giudici hanno stabilito che il credito del Fondo ha natura pubblicistica, finalizzata a reintegrare risorse pubbliche. Di conseguenza, il procedimento speciale di iscrizione a ruolo per il recupero crediti fondo garanzia è legittimo anche senza un precedente titolo esecutivo, in base a normative specifiche e a un orientamento consolidato della Cassazione.

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Pubblicato il 28 giugno 2025 in Diritto Bancario, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Recupero Crediti Fondo Garanzia: La Cartella Esattoriale è Valida Senza Titolo Esecutivo

Una recente sentenza della Corte d’Appello di Torino ha affrontato un tema di grande rilevanza per imprese e garanti: il recupero crediti del fondo garanzia per le Piccole e Medie Imprese (PMI). La decisione conferma che il gestore del Fondo può agire per la riscossione delle somme tramite cartella esattoriale, senza la necessità di ottenere preventivamente un titolo esecutivo come una sentenza o un decreto ingiuntivo. Vediamo nel dettaglio la vicenda e le motivazioni dei giudici.

I Fatti del Caso: La Garanzia Pubblica e l’Opposizione alla Riscossione

La controversia nasce dall’opposizione presentata da un fideiussore contro una cartella di pagamento di oltre 18.000 euro. Tale importo era richiesto dal gestore del Fondo di Garanzia per le PMI, un ente che interviene per facilitare l’accesso al credito delle imprese fornendo una garanzia pubblica sui finanziamenti bancari.

Nel caso specifico, un’impresa aveva ottenuto un finanziamento garantito sia dal fideiussore sia dal Fondo pubblico. A seguito dell’inadempimento dell’impresa, la banca finanziatrice ha escusso la garanzia del Fondo. Quest’ultimo ha quindi pagato la banca e, attraverso il meccanismo della surrogazione, è subentrato nei diritti di credito verso l’impresa e i suoi garanti. Per recuperare la somma, il gestore del Fondo ha emesso una cartella esattoriale, atto tipico della riscossione dei crediti di natura pubblica e tributaria.

Il garante si è opposto, sostenendo l’illegittimità della procedura. A suo avviso, il credito, pur originato da un intervento pubblico, aveva natura privatistica. Di conseguenza, per procedere con la riscossione coattiva, sarebbe stato necessario un preventivo titolo esecutivo ottenuto in tribunale.

Il Giudizio di Primo Grado e i Motivi dell’Appello

Il Tribunale di Ivrea aveva già respinto l’opposizione, ritenendo legittima la procedura di iscrizione a ruolo. Il garante ha impugnato la decisione davanti alla Corte d’Appello, ribadendo due argomenti principali:
1. Natura privatistica del credito: Il rapporto originario era tra banca e impresa, quindi il credito non poteva essere trattato come un’entrata di natura pubblica.
2. Inapplicabilità delle norme speciali: Le leggi che consentono la riscossione tramite ruolo (come l’art. 9, comma 5, D.Lgs. 123/1998) sarebbero applicabili solo ai casi di revoca dei finanziamenti per comportamenti scorretti del beneficiario, e non al semplice inadempimento contrattuale.

Recupero Crediti Fondo Garanzia: L’Analisi della Corte d’Appello

La Corte d’Appello di Torino, esaminando congiuntamente i motivi, ha rigettato l’appello, confermando integralmente la sentenza di primo grado e basando la propria decisione su un orientamento ormai consolidato della Corte di Cassazione.

La Natura Pubblicistica del Credito

Il punto cruciale della decisione risiede nella qualificazione giuridica del credito del Fondo. I giudici hanno chiarito che, nel momento in cui il Fondo paga il creditore originario (la banca) e si surroga nei suoi diritti, il credito cambia natura. Non si tratta più di recuperare un semplice credito commerciale, ma di riacquisire risorse pubbliche alla disponibilità del Fondo. Questa finalità pubblicistica è fondamentale per garantire la continuità e la funzionalità dello strumento di garanzia, che è essenziale per il sostegno economico alle PMI.

L’Inapplicabilità della Regola Generale sul Titolo Esecutivo

Di conseguenza, se il credito ha natura pubblica, non si applica la regola generale prevista per i rapporti tra privati, che richiede un titolo esecutivo prima di poter avviare la riscossione forzata. Le norme speciali, tra cui l’art. 17 del D.Lgs. 46/1999 e l’art. 8 bis della L. 33/2015, prevedono una deroga esplicita, consentendo l’iscrizione a ruolo diretta. La Corte ha sottolineato che queste disposizioni legislative non sono innovative o retroattive, ma semplicemente confermative di un regime già esistente, volto a rendere più efficiente il recupero delle risorse pubbliche.

Le Motivazioni della Decisione sul recupero crediti fondo garanzia

La Corte ha fondato la sua decisione su recentissime e numerose pronunce della Corte di Cassazione (tra cui le sentenze 32148/2024, 9657/2024 e 15485/2024). Questo orientamento giurisprudenziale ha stabilito in modo inequivocabile che:
1. Il diritto restitutorio del gestore del Fondo di Garanzia ha natura pubblicistica e privilegiata.
2. A tale diritto è applicabile la procedura di riscossione coattiva mediante iscrizione a ruolo.
3. Tale procedura è legittima anche nei confronti dei terzi garanti (come i fideiussori).
4. Non è necessario un preventivo titolo esecutivo, poiché le norme speciali derogano alla disciplina generale.
5. Questo meccanismo si applica non solo in caso di revoca del beneficio, ma anche in caso di semplice inadempimento che porta all’escussione della garanzia.

Le argomentazioni dell’appellante sono state quindi ritenute infondate, in quanto contrastanti con un principio di diritto ormai consolidato.

Le Conclusioni

La sentenza della Corte d’Appello di Torino rafforza un importante principio a tutela delle finanze pubbliche. Stabilisce che il recupero crediti del fondo garanzia segue una via preferenziale e accelerata, coerente con la sua finalità pubblica. Per i garanti e le imprese, ciò significa che, in caso di escussione della garanzia pubblica, il gestore del Fondo può procedere direttamente con la cartella esattoriale, un atto immediatamente esecutivo. Questa decisione offre certezza giuridica e assicura che le risorse destinate al sostegno delle imprese possano essere recuperate in modo efficace e reinvestite nel sistema economico.

È necessario un titolo esecutivo per il recupero crediti da parte del Fondo di Garanzia per le PMI?
No. Secondo la sentenza, basata su un orientamento consolidato della Cassazione, il credito del Fondo di Garanzia ha natura pubblicistica e può essere riscosso mediante iscrizione a ruolo e successiva cartella esattoriale, senza la necessità di un preventivo titolo esecutivo.

Il credito del Fondo di Garanzia, dopo aver pagato la banca, ha natura privata o pubblica?
Il credito assume natura pubblicistica. La finalità non è più quella di un rapporto di credito privato, ma quella di reintegrare le risorse pubbliche del Fondo per garantirne la continuità operativa a sostegno delle imprese.

La procedura speciale di iscrizione a ruolo si applica solo in caso di revoca del finanziamento o anche in caso di semplice inadempimento?
La procedura si applica anche in caso di semplice inadempimento che porti all’escussione della garanzia. La Corte ha chiarito che il sistema di recupero coattivo non è limitato alle sole ipotesi di revoca del beneficio per comportamenti scorretti, ma si estende a tutti i casi in cui il Fondo è chiamato a pagare per l’insolvenza del debitore principale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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