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Recesso unilaterale: rimborso totale dei premi

Un assicurato, preoccupato per la stabilità finanziaria della propria compagnia, chiede la risoluzione del contratto. L’assicurazione interpreta la richiesta come un riscatto, liquidando una somma irrisoria. Il Tribunale stabilisce che si tratta di un recesso unilaterale ingiustificato da parte della compagnia, condannandola alla restituzione integrale di tutti i premi versati, poiché la sua azione ha fatto venir meno la causa del contratto.

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Pubblicato il 22 novembre 2025 in Diritto Civile, Diritto Commerciale, Giurisprudenza Civile

Recesso Unilaterale Illegittimo: Quando l’Assicurazione Deve Restituire Tutti i Premi

Una recente sentenza del Tribunale di Monza offre importanti chiarimenti sulla tutela degli assicurati di fronte a difficoltà finanziarie della compagnia e a comportamenti contrari a buona fede. Il caso analizzato riguarda la richiesta di risoluzione di un contratto di assicurazione, interpretata arbitrariamente dalla compagnia come una richiesta di riscatto. Questa decisione evidenzia come un recesso unilaterale ingiustificato da parte dell’assicuratore possa portare alla condanna alla restituzione integrale dei premi versati. Analizziamo i fatti e le motivazioni della decisione.

I Fatti del Caso: La Preoccupazione del Cliente e la Risposta dell’Assicurazione

Un cliente aveva sottoscritto due polizze vita con una compagnia assicurativa, versando premi per un totale di oltre 27.000 euro. Successivamente, era venuto a conoscenza di provvedimenti delle autorità di vigilanza (italiana e slovena) che, a causa di un dissesto finanziario, vietavano alla compagnia di stipulare nuovi contratti. Preoccupato per la solvibilità dell’impresa e per il rischio di non vedere adempiute le prestazioni future, l’assicurato aveva chiesto formalmente la risoluzione dei contratti e la restituzione dei premi versati.

La compagnia assicurativa, pur ammettendo le limitazioni imposte dalle autorità, sosteneva che i contratti in essere rimanessero validi e che non vi fosse uno stato di insolvenza. Invece di discutere la richiesta di risoluzione per inadempimento, la compagnia ha qualificato la comunicazione del cliente come un ‘reclamo’ e, di sua iniziativa, ha proceduto al ‘riscatto’ delle polizze. Il risultato è stato la liquidazione di una somma irrisoria per una polizza (circa 1.600 euro) e di zero euro per l’altra, a causa dei costi contrattuali previsti nei primi anni.

La Decisione del Tribunale: Accoglimento della Domanda e Condanna al Rimborso

Il Giudice ha accolto la domanda del cliente, condannando la compagnia assicurativa a restituire l’intera somma dei premi versati, pari a 25.622,45 euro, oltre agli interessi legali e al pagamento delle spese di lite. La decisione si fonda su un’attenta distinzione tra la richiesta del cliente e l’azione intrapresa dalla compagnia.

Le motivazioni: Perché il recesso unilaterale della compagnia è ingiustificato

Il Tribunale ha prima di tutto chiarito che la situazione di difficoltà finanziaria della compagnia, pur legittimando la preoccupazione del cliente, non sarebbe stata di per sé sufficiente a giustificare la risoluzione del contratto ai sensi dell’art. 1461 c.c.. Tale norma, infatti, consente alla parte di sospendere la propria prestazione (in questo caso, il pagamento dei premi), ma non di risolvere automaticamente il contratto.

Il punto cruciale della sentenza, tuttavia, risiede altrove. Il Giudice ha stabilito che la compagnia ha agito in modo illegittimo e contrario a buona fede. Il cliente aveva espressamente richiesto la risoluzione per inadempimento a causa del presunto rischio di insolvenza, non il riscatto della polizza. Interpretando arbitrariamente la volontà del cliente e procedendo con il riscatto, la compagnia ha di fatto operato un recesso unilaterale dal contratto.

Questo recesso è stato giudicato ingiustificato perché, di fronte alle legittime preoccupazioni del cliente, la compagnia avrebbe dovuto fornire rassicurazioni e garanzie sulla propria solvibilità, non chiudere unilateralmente il rapporto alle condizioni più svantaggiose per l’assicurato. L’azione della compagnia ha quindi determinato la cessazione del rapporto contrattuale, facendo venire meno la ‘causa’ del trasferimento patrimoniale, cioè la ragione giustificatrice dei pagamenti dei premi. Poiché i premi erano versati per ottenere una copertura assicurativa e una gestione del capitale, una volta cessato il contratto per iniziativa ingiustificata dell’assicuratore, tali versamenti diventano privi di causa e devono essere integralmente restituiti.

Le conclusioni: implicazioni pratiche della sentenza

Questa pronuncia stabilisce un principio fondamentale a tutela dei consumatori: una compagnia assicurativa non può reinterpretare a proprio vantaggio la volontà del cliente. Una richiesta di risoluzione per inadempimento è concettualmente diversa da una richiesta di riscatto e non può essere trattata come tale. L’obbligo di agire secondo buona fede e correttezza impone all’assicuratore un dovere di chiarezza e di protezione degli interessi del cliente. Quando questo dovere viene violato attraverso un recesso unilaterale illegittimo, la conseguenza è la piena restituzione di quanto versato dall’assicurato, smantellando i tentativi di applicare penali o costi di uscita non pertinenti alla situazione venutasi a creare.

Se le condizioni economiche della mia assicurazione peggiorano, posso chiedere subito la risoluzione del contratto?
Secondo la sentenza, il peggioramento delle condizioni patrimoniali dell’assicuratore consente al cliente, ai sensi dell’art. 1461 c.c., di sospendere il pagamento dei premi per tutelarsi, ma non costituisce di per sé una causa automatica di risoluzione del contratto. La risoluzione richiede un inadempimento conclamato.

L’assicurazione può interpretare una mia contestazione come una richiesta di riscatto della polizza?
No. Se il cliente chiede la risoluzione del contratto per inadempimento o per altre cause, la compagnia non può arbitrariamente qualificare tale richiesta come un esercizio del diritto di riscatto. Come stabilito dal giudice, un simile comportamento costituisce un recesso unilaterale ingiustificato da parte della compagnia.

Cosa comporta un recesso unilaterale ingiustificato da parte della compagnia assicurativa?
Un recesso unilaterale ingiustificato da parte dell’assicuratore determina la fine del contratto per sua stessa iniziativa. Questo fa venire meno la causa giustificatrice dei premi pagati dal cliente. Di conseguenza, la compagnia è obbligata a restituire l’intera somma dei premi versati, senza poter applicare i costi o le penali previste per il riscatto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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