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Recesso assicurazione: la disdetta prima della legge

La Corte di Cassazione si pronuncia sul tema del recesso assicurazione da polizze pluriennali. Una disdetta inviata prima dell’entrata in vigore della Legge Bersani (L. 40/2007) è inefficace. Tuttavia, l’opposizione a un decreto ingiuntivo, proposta dopo l’entrata in vigore della nuova legge e invocandola, costituisce una valida manifestazione di volontà di recesso, con efficacia futura (ex nunc), liberando l’assicurato dal pagamento dei premi successivi.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Recesso Assicurazione: La Disdetta Inviata Prima della Legge Bersani ha Valore?

Il tema del recesso assicurazione da contratti pluriennali è da sempre fonte di dubbi e contenziosi. Con l’introduzione della cosiddetta “Legge Bersani” nel 2007, le regole sono cambiate, offrendo maggiore flessibilità ai consumatori. Ma cosa succede se la volontà di recedere è stata manifestata prima dell’entrata in vigore di questa normativa? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione offre un’analisi dettagliata, distinguendo tra l’inefficacia di un atto passato e la validità di una nuova manifestazione di volontà sotto la nuova legge.

I Fatti del Caso

Un’agenzia assicurativa otteneva due decreti ingiuntivi contro un suo cliente, il Sig. Rossi, per il mancato pagamento di due rate di premio di una polizza infortuni pluriennale, stipulata nel 2002 con scadenza nel 2012. Le rate contestate erano quelle del 2006 e del 2007.

Il Sig. Rossi si opponeva, sostenendo di aver inviato una formale disdetta già nel dicembre 2005, e invocava la normativa sopravvenuta (la Legge Bersani del 2007) che consentiva il recesso annuale dai contratti pluriennali.

Sia il Giudice di Pace che il Tribunale in appello davano ragione al Sig. Rossi, ritenendo che la disdetta fosse efficace. L’agenzia assicurativa, ritenendo errata tale interpretazione, ricorreva in Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione sul recesso assicurazione

La Suprema Corte ha parzialmente accolto il ricorso dell’agenzia, tracciando una linea di demarcazione netta tra il periodo precedente e quello successivo all’entrata in vigore della Legge Bersani (L. n. 40/2007).

L’inefficacia della Disdetta per il Passato

La Corte ha chiarito che la disdetta inviata dal Sig. Rossi nel dicembre 2005 era del tutto inefficace. A quella data, infatti, la legge vigente (l’art. 1899 del Codice Civile nel suo testo originario) non permetteva il recesso da un contratto assicurativo di durata inferiore a dieci anni. La Legge Bersani non ha efficacia retroattiva, quindi non può ‘sanare’ o rendere valido un atto che, al momento del suo compimento, era privo di effetti giuridici. Di conseguenza, la rata del premio del 2006 era dovuta.

La Conversione dell’Opposizione in un Valido Atto di Recesso

La situazione cambia radicalmente per la rata del 2007. L’opposizione al primo decreto ingiuntivo era stata notificata al Sig. Rossi nell’aprile 2007, quando la Legge Bersani era già in vigore. In tale atto di opposizione, il cliente aveva manifestato chiaramente la sua volontà di considerare cessato il rapporto, facendo esplicito riferimento alla nuova disciplina legislativa.

Secondo la Cassazione, questa opposizione, pur essendo un atto processuale, deve essere interpretata come una manifestazione univoca e legittima di volontà di recesso assicurazione ai sensi della nuova legge. Questo recesso produce effetto dopo 60 giorni dalla sua comunicazione. Poiché la rata del 2007 scadeva a settembre, e l’opposizione era stata proposta mesi prima, il recesso era divenuto efficace, liberando il cliente dall’obbligo di pagamento per quella annualità.

Le Motivazioni della Corte

La Corte fonda la sua decisione sul principio generale di irretroattività della legge. Una norma non può disciplinare fatti avvenuti prima della sua entrata in vigore, a meno che non sia espressamente previsto. La disdetta del 2005, pertanto, non poteva essere valutata alla luce della legge del 2007. Tuttavia, la Corte adotta un approccio pragmatico e sostanziale per la seconda rata. Riconosce che l’opposizione a decreto ingiuntivo, sebbene miri a contestare un’ingiunzione di pagamento, contiene in sé una chiara dichiarazione di volontà: quella di non voler più proseguire nel rapporto contrattuale. Poiché questa volontà è stata espressa quando la nuova legge lo permetteva, essa deve essere considerata un legittimo esercizio del diritto di recesso, produttivo di effetti per il futuro (ex nunc).

Le Conclusioni

Questa ordinanza è di grande importanza pratica. Stabilisce che un atto giuridico compiuto senza i presupposti di legge è e rimane inefficace. Allo stesso tempo, chiarisce che la volontà di porre fine a un contratto può essere manifestata anche attraverso atti processuali, come un’opposizione a decreto ingiuntivo. Se al momento di tale atto esiste una legge che consente il recesso, questo sarà valido ed efficace, seppur solo per il futuro. La Corte, cassando parzialmente la sentenza, ha rinviato la causa al Tribunale per una nuova valutazione sulla rata del 2007, in conformità con il principio di diritto enunciato.

Una disdetta inviata per una polizza pluriennale prima dell’entrata in vigore della ‘Legge Bersani’ (L. 40/2007) è valida?
No, la disdetta è inefficace. La Corte di Cassazione ha stabilito che un atto di recesso, per essere valido, deve basarsi sulla normativa vigente al momento in cui viene compiuto. La Legge Bersani non ha effetto retroattivo e non può quindi convalidare una disdetta che era priva di effetti giuridici al momento dell’invio.

Un atto giudiziario, come un’opposizione a decreto ingiuntivo, può essere considerato una valida comunicazione di recesso dal contratto di assicurazione?
Sì. Se l’atto di opposizione è proposto dopo l’entrata in vigore della normativa che consente il recesso (come la Legge Bersani) e manifesta in modo inequivocabile la volontà di far cessare il rapporto, esso viene interpretato come un legittimo esercizio del diritto di recesso, con efficacia per il futuro (dopo 60 giorni).

Cosa succede se un assicurato manifesta la volontà di recedere dopo l’entrata in vigore della nuova legge, facendo riferimento a una precedente disdetta inefficace?
La precedente disdetta rimane inefficace per il passato. Tuttavia, la nuova manifestazione di volontà (ad esempio, tramite un atto di opposizione a un’ingiunzione di pagamento) viene considerata come un nuovo e autonomo atto di recesso, valido ed efficace dal momento in cui viene compiuto e secondo le regole della nuova legge, liberando l’assicurato dagli obblighi futuri.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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