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Querela di falso: competenza inderogabile del foro

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha stabilito un principio fondamentale sulla competenza territoriale in caso di querela di falso proposta in grado d’appello. La Corte ha chiarito che la competenza non segue quella della causa principale, ma è determinata in modo inderogabile secondo i criteri generali, come la residenza del convenuto. Questo perché il procedimento di falso richiede l’intervento obbligatorio del pubblico ministero, rendendo la competenza non modificabile. Pertanto, la Corte ha annullato la decisione della Corte d’Appello che aveva erroneamente indicato il tribunale della propria sede, assegnando la competenza al tribunale del luogo di residenza della parte contro cui era stata proposta la querela.

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Pubblicato il 25 novembre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Querela di Falso: la Cassazione Fissa la Competenza Territoriale

Quando in un processo si contesta l’autenticità di un documento, si apre un procedimento incidentale noto come querela di falso. Ma quale tribunale è competente a decidere su questa delicata questione, specialmente se sorge durante un giudizio d’appello? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento decisivo, stabilendo che la competenza territoriale è inderogabile e segue regole proprie, distinte da quelle della causa principale.

I Fatti del Caso

Una società avviava un ricorso per regolamento di competenza contro un’ordinanza emessa dalla Corte d’Appello di Venezia. Nel corso del giudizio di secondo grado, la società aveva presentato una querela di falso per contestare l’autenticità di un documento. La Corte d’Appello aveva dichiarato ammissibile la querela, sospeso il giudizio principale e rimesso le parti davanti al Tribunale di Venezia per la decisione sulla causa di falso. La società ricorrente, tuttavia, sosteneva che la competenza non spettasse al Tribunale di Venezia, bensì a quello di Palermo, luogo di residenza della controparte.

La Decisione e la Competenza nella Querela di Falso

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della società, ribaltando la decisione della Corte d’Appello. Gli Ermellini hanno affermato un principio di diritto cruciale: quando una querela di falso viene proposta in appello, la competenza territoriale per il relativo giudizio non è determinata dal foro del giudizio d’appello, ma deve essere individuata secondo i criteri generali previsti dal codice di procedura civile (artt. 18 e 19 c.p.c.).

La Regola del Foro del Convenuto

La regola generale individua il foro competente in quello del luogo di residenza del convenuto. Nel caso di specie, la parte contro cui era stata proposta la querela di falso risiedeva a Palermo. Di conseguenza, la competenza a decidere sulla questione spettava inderogabilmente al Tribunale di Palermo e non a quello di Venezia.

Le Motivazioni

La motivazione della Suprema Corte si fonda su una ragione procedurale di primaria importanza. Il giudizio sulla querela di falso prevede l’intervento obbligatorio del Pubblico Ministero. Questa caratteristica conferisce alla competenza territoriale un carattere di inderogabilità. Ciò significa che la competenza non può essere modificata né per volontà delle parti, né per ‘attrazione’ da parte della causa di merito in cui la querela è stata sollevata. La Corte ha specificato che l’ordinanza con cui il giudice d’appello rimette le parti al tribunale per il giudizio di falso ha natura decisoria sulla competenza e, pertanto, è impugnabile con il regolamento necessario di competenza. Poiché la controparte risiedeva a Palermo, il Tribunale di Palermo è stato dichiarato l’unico competente a decidere sulla falsità del documento.

Conclusioni

Questa pronuncia consolida un importante principio di procedura civile. Stabilisce che la causa di falso, per la sua natura e per le garanzie che la assistono (come la presenza del PM), mantiene una propria autonomia in termini di competenza territoriale, anche quando sorge in modo incidentale in un grado di giudizio superiore. Le parti che intendono proporre una querela di falso in appello devono quindi prestare attenzione a individuare correttamente il tribunale competente, basandosi sui criteri generali del codice e non sul foro in cui pende il giudizio principale. Ciò garantisce il rispetto delle regole sulla competenza e previene ritardi processuali dovuti a un’errata individuazione del giudice.

Qual è il tribunale competente per giudicare una querela di falso proposta in appello?
Il tribunale competente non è quello della sede della Corte d’Appello, ma quello individuato secondo i criteri generali di competenza territoriale, come il foro di residenza del convenuto nel giudizio di falso.

La competenza territoriale per la querela di falso può essere modificata?
No, la competenza territoriale è inderogabile. Questa inderogabilità deriva dal fatto che nel relativo processo è obbligatorio l’intervento del pubblico ministero.

Perché la Corte di Cassazione ha identificato il Tribunale di Palermo come competente?
Perché la parte contro cui era stata proposta la querela di falso risiedeva a Palermo. In applicazione dei criteri generali, il foro del convenuto (art. 18 c.p.c.) determina la competenza, che in questo caso spettava al Tribunale di Palermo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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