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Proroga trattenimento straniero: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso di un cittadino straniero contro la proroga del suo trattenimento in un centro per i rimpatri. Il ricorrente lamentava la mancata diligenza dell’amministrazione nel gestire le procedure di rimpatrio. A causa di orientamenti giurisprudenziali contrastanti sulla questione dei presupposti per la proroga trattenimento straniero, la Corte ha deciso di rinviare la causa a una pubblica udienza per un esame più approfondito, senza decidere nel merito.

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Pubblicato il 16 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Proroga Trattenimento Straniero: la Cassazione Fa il Punto

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza interlocutoria, è intervenuta su un tema delicato e complesso: la legittimità della proroga trattenimento straniero all’interno dei Centri di Permanenza per i Rimpatri (CPR). La decisione non risolve il caso specifico, ma lo rinvia a una pubblica udienza per dirimere un contrasto giurisprudenziale esistente, segnalando l’importanza della questione relativa ai doveri di diligenza della Pubblica Amministrazione.

I Fatti di Causa

Il caso riguarda un cittadino di nazionalità marocchina, il cui trattenimento presso un CPR era stato disposto con decreto del Questore e convalidato dal Giudice di Pace. Successivamente, il trattenimento era stato prorogato una prima volta e poi una seconda. È contro quest’ultima proroga, disposta dal Giudice di Pace, che il cittadino ha proposto ricorso in Cassazione.

Il ricorrente, tramite il suo legale, ha contestato il provvedimento basandosi su un unico motivo: la violazione delle normative nazionali ed europee in materia. In particolare, ha sostenuto che l’Amministrazione non avesse agito con la dovuta diligenza per accelerare le procedure di rimpatrio, rendendo così illegittima l’ulteriore limitazione della sua libertà personale.

La Questione Giuridica

Il cuore della controversia risiede nell’interpretazione dei presupposti necessari per concedere una proroga trattenimento straniero. Il trattenimento in un CPR è una misura che limita la libertà personale e, come tale, la sua durata deve essere strettamente necessaria alla preparazione del rimpatrio.

Il ricorrente ha evidenziato un’inerzia da parte delle autorità: secondo la sua difesa, erano trascorsi ben ventidue giorni tra la sua identificazione ufficiale da parte del Consolato del suo Paese e l’effettivo invio della richiesta per il rilascio del “lasciapassare”, documento indispensabile per il rientro. Questa richiesta, inoltre, sarebbe stata trasmessa solo pochi minuti prima della presentazione dell’istanza di proroga, suggerendo un ritardo ingiustificato.

La Proroga Trattenimento Straniero e il Contesto Giurisprudenziale

La Corte ha rilevato che sulla specifica questione dei presupposti per l’accoglimento della richiesta di proroga esistono “orientamenti di segno diverso nella giurisprudenza di legittimità”. Questo significa che diverse sentenze della stessa Corte di Cassazione hanno fornito interpretazioni non univoche su quanto debba essere rigorosa la valutazione della diligenza dell’Amministrazione.

Inoltre, la Corte ha notato che un altro ricorso, relativo alla prima proroga disposta nei confronti dello stesso cittadino, era già stato rinviato a una pubblica udienza proprio per approfondire questa tematica. Di fronte a questa situazione, e pur non potendo riunire formalmente i due ricorsi (poiché impugnano provvedimenti diversi), la Suprema Corte ha ritenuto opportuno adottare una soluzione analoga.

Le Motivazioni della Cassazione

La motivazione principale dell’ordinanza è di natura procedurale e mira a garantire la coerenza e la certezza del diritto. Riconoscendo l’esistenza di un contrasto interpretativo, i Giudici hanno ritenuto indispensabile un esame più approfondito in una sede, quella della pubblica udienza, che consente un dibattito più ampio.

La Corte ha quindi disposto il rinvio della causa “a nuovo ruolo”, stabilendo che la discussione avverrà nella stessa udienza pubblica già fissata per l’altro ricorso pendente. Questa scelta permetterà di trattare in modo coordinato e approfondito la questione giuridica sottostante, comune a entrambi i casi, al fine di arrivare a una soluzione chiara e potenzialmente risolutiva del contrasto giurisprudenziale.

Le Conclusioni

In conclusione, l’ordinanza non fornisce una risposta definitiva sulla legittimità della proroga nel caso specifico, ma pone le basi per un intervento chiarificatore da parte della Corte di Cassazione. La decisione di rinviare a pubblica udienza sottolinea la rilevanza del bilanciamento tra le esigenze di controllo dell’immigrazione e la tutela della libertà personale dello straniero. Il futuro verdetto sarà cruciale per definire con maggiore precisione gli obblighi di diligenza che gravano sulla Pubblica Amministrazione nelle procedure di rimpatrio e, di conseguenza, i limiti entro cui può essere considerata legittima la proroga trattenimento straniero.

Perché la Corte di Cassazione non ha deciso il caso immediatamente?
La Corte ha riscontrato l’esistenza di orientamenti giurisprudenziali contrastanti riguardo ai presupposti necessari per concedere la proroga del trattenimento. Per questo motivo, ha ritenuto opportuno rinviare la causa a una pubblica udienza per un esame più approfondito e per garantire una decisione coerente.

Qual è la principale contestazione mossa dal ricorrente?
Il ricorrente contesta la legittimità della proroga del suo trattenimento sostenendo che l’Amministrazione non abbia agito con la dovuta diligenza. Nello specifico, denuncia un ritardo ingiustificato di ventidue giorni tra la sua identificazione da parte del consolato e l’invio della richiesta di lasciapassare per il rimpatrio.

Cosa accadrà adesso al procedimento?
Il procedimento è stato rinviato a nuovo ruolo. Verrà discusso in una futura udienza pubblica insieme a un altro ricorso simile, presentato dalla stessa persona contro una precedente proroga. Questa trattazione congiunta permetterà alla Corte di affrontare in modo approfondito la questione giuridica e risolvere i contrasti interpretativi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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