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Produzione parziale estratti conto: onere della prova

Una società ha citato in giudizio un istituto di credito per la restituzione di somme indebitamente pagate su un conto corrente. A causa della produzione parziale degli estratti conto, la Cassazione ha stabilito che l’onere della prova grava sul correntista. Il ricalcolo deve partire dal saldo debitore del primo estratto disponibile, non da un saldo zero.

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Pubblicato il 3 novembre 2025 in Diritto Bancario, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Produzione parziale estratti conto: chi paga il prezzo della documentazione mancante?

Quando un cliente cita in giudizio la propria banca per la restituzione di somme indebitamente addebitate sul conto corrente, una delle questioni più spinose riguarda la produzione parziale degli estratti conto. Cosa succede se non si dispone della sequenza completa dei documenti e il primo estratto disponibile mostra già un debito? Con l’ordinanza n. 5121/2024, la Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale in materia di onere della prova, chiarendo su chi ricadono le conseguenze della documentazione incompleta.

I Fatti di Causa: La Richiesta di Restituzione e la Documentazione Incompleta

Una società avviava un’azione legale contro il proprio istituto di credito nel 2005, chiedendo la restituzione di importi che riteneva illegittimamente addebitati su un rapporto di conto corrente chiuso nel 1997. Le contestazioni erano quelle classiche in materia di contenzioso bancario: interessi ultralegali, capitalizzazione trimestrale, commissioni di massimo scoperto non dovute e altre spese.

Durante il processo, la banca produceva gli estratti conto solo a partire dal 31 dicembre 1994, lasciando scoperto il periodo precedente. Il Tribunale di primo grado accoglieva la domanda della società, disponendo che il ricalcolo del conto partisse dal cosiddetto “saldo zero”, ignorando di fatto il saldo debitore riportato sul primo estratto conto disponibile. La Corte d’Appello, tuttavia, ribaltava la decisione, affermando che il ricalcolo dovesse iniziare proprio da quel saldo a debito, poiché l’onere di provare l’inesistenza di quel debito gravava sul correntista-attore. La questione è così giunta all’esame della Corte di Cassazione.

Produzione parziale estratti conto e Onere della Prova: Le Motivazioni della Cassazione

La Suprema Corte ha respinto il ricorso della società, confermando la decisione della Corte d’Appello. Il principio chiave, richiamato dai giudici, è quello sancito dall’art. 2697 del Codice Civile sull’onere della prova: chi vuole far valere un diritto in giudizio deve provare i fatti che ne costituiscono il fondamento.

La distinzione fondamentale

La Corte ha chiarito che nel giudizio di ripetizione di indebito, è il correntista (l’attore) che deve dimostrare l’esistenza di pagamenti non dovuti e, di conseguenza, il proprio credito verso la banca. La produzione parziale degli estratti conto è una lacuna probatoria che va a svantaggio della parte su cui grava l’onere della prova.

Di conseguenza:

1. Se il correntista è l’attore: Se non è in grado di produrre tutti gli estratti conto o altre prove idonee a ricostruire l’intero andamento del rapporto, non può pretendere che il ricalcolo parta da un saldo zero. Il calcolo deve necessariamente iniziare dal primo saldo documentato, anche se questo è a suo debito. Spetta a lui dimostrare che quel saldo era errato o che, nel periodo non documentato, vantava un credito.

2. Se la banca è l’attrice: La situazione si inverte se è la banca ad agire per ottenere il pagamento di un saldo debitore. In questo caso, è l’istituto di credito a dover provare l’entità e la correttezza del proprio credito, e l’assenza di documentazione completa andrà a suo svantaggio.

La Corte ha specificato che il correntista non è privo di tutele, potendo utilizzare altri strumenti probatori per dimostrare le proprie ragioni, come contabili bancarie, scritture contabili o anche richiedere l’esibizione della documentazione alla banca ai sensi dell’art. 119 del Testo Unico Bancario. Tuttavia, se questi strumenti non vengono utilizzati o si rivelano inefficaci, l’incompletezza documentale rimane a suo carico.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche per i Correntisti

L’ordinanza in esame consolida un orientamento giurisprudenziale di fondamentale importanza pratica. Il correntista che intende avviare un’azione di ripetizione di indebito deve essere consapevole che la completezza della documentazione è un presupposto essenziale per il successo della sua domanda. La mancata produzione di tutti gli estratti conto non può essere superata invocando il principio del “saldo zero”, che si applica in contesti differenti. La decisione sottolinea l’importanza per i clienti di conservare con cura tutta la documentazione bancaria e, in caso di smarrimento, di attivarsi tempestivamente per richiederne copia alla banca. In assenza di una prova completa e rigorosa del proprio credito, il rischio è che il ricalcolo parta da un saldo a debito, vanificando in parte o del tutto le pretese di restituzione.

In una causa di ripetizione di indebito contro la banca, chi deve provare i fatti se mancano alcuni estratti conto?
L’onere della prova grava sul correntista che agisce in giudizio. Se non fornisce tutti gli estratti conto, il ricalcolo delle somme parte dal primo saldo disponibile, anche se a debito, poiché spetta al cliente dimostrare il proprio credito per l’intero periodo.

È possibile applicare il criterio del “saldo zero” se il correntista non produce tutti gli estratti conto?
No, secondo la Corte, se il correntista è l’attore (cioè colui che inizia la causa) e il primo estratto conto disponibile riporta un saldo a debito, i conteggi devono partire da quel saldo. Il criterio del “saldo zero” non può essere utilizzato per sopperire alla carenza probatoria del cliente.

Cosa deve fare il correntista per vincere una causa di restituzione con documentazione incompleta?
Il correntista deve fornire altre prove “certe e complete” che giustifichino un saldo diverso da quello risultante dal primo estratto disponibile. Deve dimostrare, ad esempio tramite contabili bancarie o altre scritture, che nel periodo non documentato il suo credito era maggiore o il debito era inesistente o inferiore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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