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Procura speciale estera: la Cassazione si interroga

Una società assicurativa ha proposto ricorso in Cassazione contro una cliente per una polizza unit-linked. È sorto un dubbio sulla validità della procura speciale estera conferita ai legali, redatta in lingua inglese e priva di traduzione giurata. La Corte di Cassazione, rilevando un contrasto giurisprudenziale sul punto, ha sospeso il giudizio e ha rimesso la questione alle Sezioni Unite per ottenere una decisione definitiva sulla necessità della traduzione per tali atti.

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Procura speciale estera: senza traduzione è valida? La parola alle Sezioni Unite

La validità di una procura speciale estera redatta in lingua straniera e priva di traduzione giurata rappresenta una questione cruciale per chiunque operi in un contesto internazionale. Con una recente ordinanza interlocutoria, la Corte di Cassazione ha deciso di fermare un giudizio per chiedere un intervento chiarificatore delle Sezioni Unite, il suo organo più autorevole. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti di Causa

Il caso nasce da una controversia tra una compagnia assicurativa europea e una sua cliente. Quest’ultima aveva ottenuto in Corte d’Appello la risoluzione di una polizza assicurativa di tipo unit-linked. I giudici di secondo grado avevano ritenuto la compagnia inadempiente agli obblighi informativi, in particolare per non aver chiarito l’assenza di garanzie sulla restituzione del capitale investito. Di conseguenza, la società era stata condannata a restituire il premio versato.

La compagnia assicurativa ha quindi presentato ricorso in Cassazione per contestare la sentenza d’appello.

La questione della procura speciale estera e la sua validità

Durante il giudizio di legittimità, è emersa una questione preliminare di fondamentale importanza. La procura speciale estera con cui la compagnia aveva nominato i propri avvocati era stata redatta in inglese. Sebbene fosse corredata da una cosiddetta apostille (anch’essa in inglese), che ne certificava l’autenticità a livello internazionale, mancava completamente una traduzione in italiano, tanto meno una traduzione giurata.

Questo dettaglio ha fatto sorgere un dubbio sulla validità stessa del ricorso. La legge processuale italiana si basa sul principio della lingua italiana e, secondo alcuni orientamenti, un atto fondamentale come la procura deve essere comprensibile per il giudice e le altre parti. L’assenza di una traduzione potrebbe renderlo nullo. Tuttavia, altre interpretazioni giurisprudenziali sono state meno rigide. Proprio a causa di questo contrasto interpretativo, la Terza Sezione della Cassazione ha ritenuto di non poter decidere.

La Decisione: Rinvio alle Sezioni Unite

La Corte ha deciso di sospendere il giudizio e di rimettere la questione alle Sezioni Unite. L’obiettivo è ottenere una risposta chiara e definitiva ai seguenti interrogativi:

1. La traduzione in italiano di una procura speciale estera e della relativa certificazione (come l’apostille) è un requisito di validità?
2. In assenza di traduzione, può il giudice procedere ugualmente se conosce la lingua straniera?
3. Il giudice può (o deve) assegnare un termine alla parte per presentare la traduzione, sanando così il vizio, anche in Cassazione?
4. Il giudice può disporre autonomamente una traduzione tramite un esperto?

La causa tra la compagnia e la cliente è quindi in attesa. La sua prosecuzione dipenderà dalla decisione che le Sezioni Unite prenderanno su queste cruciali questioni procedurali.

Le motivazioni

La motivazione principale dietro il rinvio risiede nella necessità di garantire la certezza del diritto. La Corte ha riconosciuto l’esistenza di ‘divergenti indirizzi ermeneutici’ nella sua stessa giurisprudenza riguardo alla validità di una procura redatta in lingua straniera. Anziché emettere una decisione che avrebbe potuto essere smentita da un’altra sezione in futuro, ha scelto la via maestra: investire le Sezioni Unite del compito di dirimere il contrasto. La questione della procura è ‘preliminare’ e ‘logica’; senza una procura valida, l’intero giudizio è viziato. Pertanto, è indispensabile risolvere questo nodo prima di poter esaminare il merito della controversia sulla polizza unit-linked.

Le conclusioni

Questa ordinanza interlocutoria ha un impatto che va ben oltre il singolo caso. La futura sentenza delle Sezioni Unite stabilirà un principio di diritto vincolante per tutti i giudici italiani. Fornirà regole chiare sulla gestione di documenti processuali provenienti dall’estero, influenzando l’operatività di società straniere e cittadini coinvolti in contenziosi in Italia. Una decisione nel senso di un obbligo di traduzione aumenterebbe i costi e gli oneri per le parti straniere, mentre una soluzione più flessibile potrebbe semplificare il contenzioso internazionale, affidandosi alla conoscenza delle lingue da parte dei giudici o a meccanismi di sanatoria. In attesa di questo pronunciamento, il mondo legale resta con il fiato sospeso.

Perché il processo è stato sospeso?
Il processo è stato sospeso perché è sorto un dubbio fondamentale sulla validità della procura conferita agli avvocati della società ricorrente. L’atto era in lingua inglese, senza traduzione giurata, e la giurisprudenza non è unanime sul fatto che ciò costituisca un vizio insanabile.

Qual è la questione principale che le Sezioni Unite dovranno risolvere?
Le Sezioni Unite dovranno stabilire in via definitiva se la traduzione in italiano di una procura rilasciata all’estero sia un requisito essenziale per la sua validità e, in caso di sua assenza, quali poteri abbia il giudice per rimediare alla mancanza (ad esempio, concedendo un termine per depositarla o procedendo comunque se conosce la lingua).

Cosa accade ora alla causa tra la compagnia assicurativa e la cliente?
La causa principale è stata rinviata a nuovo ruolo, ovvero è stata messa in attesa. La sua trattazione riprenderà solo dopo che le Sezioni Unite avranno emesso la loro decisione sulla questione preliminare della validità della procura speciale estera.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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