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Presunzione di pari responsabilità: onere della prova

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 16304/2025, chiarisce che in un sinistro stradale, qualora non sia possibile accertare la dinamica e le colpe, il giudice non può rigettare la domanda per mancanza di prova ma deve applicare d’ufficio la presunzione di pari responsabilità prevista dall’art. 2054, comma 2, c.c. Il caso riguardava due società, cessionarie del credito per i danni a un veicolo, che si erano viste respingere la richiesta di risarcimento perché la documentazione probatoria era stata ritirata dal fascicolo di parte. La Suprema Corte ha cassato la sentenza di merito, affermando che, accertata l’esistenza storica del sinistro, l’impossibilità di ricostruirne le modalità impone la ripartizione paritaria della responsabilità.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Presunzione di Pari Responsabilità: Quando si Applica in Caso di Sinistro Stradale?

In caso di incidente stradale con dinamiche poco chiare, chi paga i danni? La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ritorna su un principio fondamentale della circolazione stradale: la presunzione di pari responsabilità. Questa regola, sancita dall’articolo 2054 del Codice Civile, interviene come meccanismo di equilibrio quando la prova della colpa esclusiva di uno dei conducenti non viene raggiunta. L’ordinanza in esame offre importanti chiarimenti su come e quando il giudice debba applicare tale principio, anche in assenza di una specifica richiesta delle parti.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da un sinistro stradale. La persona danneggiata cede il proprio credito per il risarcimento dei danni a due distinte società: una per i danni materiali al veicolo e l’altra per i costi di noleggio di un’auto sostitutiva.

Le due società avviano separatamente, ma poi in un unico giudizio, una causa contro la presunta responsabile e la sua compagnia assicurativa per ottenere il pagamento. Tuttavia, il percorso giudiziario si rivela più complesso del previsto a causa di questioni procedurali.

Il Percorso Giudiziario

Sia il Giudice di Pace in primo grado che il Tribunale in appello rigettano le domande delle società. La motivazione principale risiede nella mancanza di prove decisive per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. In particolare, durante il giudizio d’appello, le società attrici avevano ritirato il proprio fascicolo di parte, che conteneva prove cruciali come il rapporto della polizia municipale.

Il Tribunale, trovandosi senza elementi sufficienti per stabilire le colpe, conclude che non era stata fornita la prova della responsabilità esclusiva della convenuta e, pur accogliendo parzialmente l’appello su una questione secondaria relativa alle spese, condanna le società a rifondere le spese legali alla compagnia assicurativa.

La Presunzione di Pari Responsabilità Secondo la Cassazione

Le due società ricorrono in Cassazione, e la Suprema Corte ribalta la decisione del Tribunale. Il punto centrale del ragionamento della Corte è un errore di diritto commesso dal giudice d’appello. Se è vero che mancava la prova per attribuire la colpa esclusiva a una delle parti, è altrettanto vero che il giudice non avrebbe dovuto semplicemente rigettare la domanda.

Una volta accertato che l’incidente è effettivamente avvenuto (la cosiddetta “storicità del sinistro”), e constatata l’impossibilità di ricostruirne la dinamica, il giudice ha l’obbligo di applicare la norma sussidiaria dell’articolo 2054, comma 2, del Codice Civile. Questa norma stabilisce una presunzione di pari responsabilità a carico di entrambi i conducenti coinvolti.

Il Ruolo del Giudice e l’Applicazione d’Ufficio

La Corte sottolinea un aspetto cruciale: la presunzione di pari colpa non necessita di una domanda esplicita da parte dell’attore. Si tratta di una regola probatoria che il giudice deve applicare d’ufficio ogni qualvolta ne ricorrano i presupposti. È una norma di diritto sostanziale che interviene per colmare un vuoto probatorio, garantendo una ripartizione equa delle responsabilità quando queste non possono essere definite con certezza.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione della Cassazione si fonda sulla funzione dell’art. 2054 c.c. Questa norma non serve solo a stabilire chi è colpevole, ma anche a distribuire il rischio quando la colpa è incerta. Rigettare la domanda per mancanza di prova della colpa esclusiva significa ignorare la seconda parte della norma, che offre una soluzione proprio per questi casi. Il Tribunale, pur riconoscendo che l’incidente era avvenuto, ha omesso di applicare questa regola fondamentale, commettendo un errore di diritto che ha portato all’annullamento della sua sentenza. La causa è stata quindi rinviata al Tribunale, in diversa composizione, che dovrà decidere nuovamente la questione attenendosi a questo principio.

Conclusioni

Questa ordinanza riafferma un caposaldo della responsabilità civile automobilistica. Per chi è coinvolto in un incidente, il messaggio è chiaro: l’incertezza sulla dinamica non significa necessariamente la perdita del diritto al risarcimento. La legge prevede uno strumento, la presunzione di pari responsabilità, per assicurare che il danno non rimanga interamente a carico di una parte solo perché la prova è difficile da fornire. La decisione della Cassazione funge da importante promemoria per i giudici di merito, vincolandoli ad applicare questa regola di equità ogni volta che la ricostruzione di un sinistro si rivela impossibile.

Cosa succede se in un incidente stradale non si riesce a provare di chi è la colpa?
Secondo la Corte di Cassazione, il giudice non può semplicemente rigettare la domanda di risarcimento. Una volta accertato che l’incidente è avvenuto, deve applicare la presunzione di pari responsabilità prevista dall’art. 2054, comma 2, del Codice Civile, ripartendo la colpa in egual misura tra i conducenti.

La presunzione di pari responsabilità deve essere richiesta specificamente dall’avvocato?
No. La Corte chiarisce che si tratta di una regola probatoria sussidiaria che il giudice ha l’obbligo di applicare d’ufficio, cioè di sua iniziativa, quando non è possibile determinare la responsabilità esclusiva di uno dei conducenti, anche se non vi è una richiesta esplicita in tal senso.

Se una parte ritira dal processo i documenti che provano i fatti, cosa decide il giudice?
Il giudice deve decidere sulla base degli atti e dei documenti che restano a sua disposizione. In questo caso, l’assenza del rapporto della polizia municipale ha impedito di ricostruire la dinamica, ma non ha impedito di accertare che il sinistro fosse avvenuto. Proprio questa circostanza ha reso necessaria l’applicazione della presunzione di pari responsabilità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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