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Prestazioni extra budget: no al pagamento senza contratto

Una struttura sanitaria ha richiesto il pagamento per prestazioni extra budget fornite in regime di proroga di un vecchio contratto. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando che senza un nuovo contratto scritto per l’anno di riferimento, non sorge alcun diritto al compenso per le prestazioni erogate, né è possibile agire per indebito arricchimento. La decisione sottolinea il requisito fondamentale della forma scritta nei contratti tra strutture sanitarie e Servizio Sanitario Regionale.

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Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Prestazioni Extra Budget: La Cassazione Conferma il No al Pagamento Senza Contratto Scritto

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale per le strutture sanitarie accreditate: l’erogazione di prestazioni extra budget richiede un valido e specifico contratto scritto con l’ente pubblico. L’analisi del provvedimento chiarisce come la semplice proroga di un accordo precedente non sia sufficiente a garantire la remunerazione, delineando confini netti per gli operatori del settore.

I Fatti di Causa

Una struttura sanitaria privata aveva stipulato un contratto con un’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) per l’erogazione di prestazioni per l’anno 2016. Questo contratto prevedeva un regime di prorogatio, ovvero un’estensione della sua validità in attesa della stipula di un nuovo accordo per l’anno successivo.

Nel corso del 2017, in assenza di un nuovo contratto, la struttura ha continuato a fornire prestazioni sanitarie, superando ampiamente il tetto di spesa previsto per il 2016. Di conseguenza, ha citato in giudizio l’ASP per ottenere il pagamento sia della differenza residua sul budget 2016, sia di un importo ben più cospicuo a titolo di indennizzo per le prestazioni extra budget rese durante il 2017.
Sia il Tribunale in primo grado che la Corte d’Appello hanno rigettato le richieste della struttura, sostenendo che l’efficacia del contratto del 2016 era cessata con la definizione dei nuovi tetti di spesa per il 2017 e che, in assenza di un nuovo accordo scritto, non sussisteva alcun obbligo di pagamento da parte dell’ASP.

Il Ricorso in Cassazione e le Motivazioni della Struttura Sanitaria

La struttura sanitaria ha impugnato la decisione della Corte d’Appello davanti alla Corte di Cassazione, articolando diversi motivi di ricorso. Sostanzialmente, lamentava che i giudici di merito avessero errato nel non riconoscere la validità della clausola di proroga e nel negare il diritto al compenso per le prestazioni comunque rese e di cui l’ente pubblico si era avvantaggiato. Inoltre, criticava il rigetto della domanda subordinata di indebito arricchimento, sostenendo che l’assenza di un contratto formale non potesse giustificare un arricchimento senza causa da parte dell’Azienda Sanitaria.

La Decisione della Corte: l’Importanza del Contratto Scritto per le Prestazioni Extra Budget

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando in toto la linea dei giudici di merito. Gli Ermellini hanno evidenziato che i motivi di ricorso non riuscivano a scalfire la ratio decidendi della sentenza d’appello.

Le Motivazioni

Il punto centrale della decisione della Cassazione risiede in un principio consolidato: nel sistema di convenzionamento con il Servizio Sanitario, l’esistenza di un contratto scritto è un presupposto imprescindibile per l’insorgenza dell’obbligazione di pagamento a carico dell’ente pubblico.
La Corte ha specificato che la mancata stipulazione di un contratto per l’anno 2017 ha precluso in radice la possibilità di remunerare qualsiasi prestazione, a maggior ragione quelle prestazioni extra budget. La prorogatio del contratto del 2016 non era sufficiente a creare un nuovo vincolo obbligatorio per il 2017, soprattutto dopo la definizione di nuovi tetti di spesa regionali. Di conseguenza, la pretesa della struttura sanitaria si basava su una “carenza radicale”, ovvero la totale assenza di un valido vincolo contrattuale per il periodo in questione.
Anche la domanda di indebito arricchimento è stata correttamente respinta, poiché tale istituto non è applicabile a rapporti che dovrebbero essere, per legge, disciplinati da un contratto formale.

Le Conclusioni

L’ordinanza della Cassazione lancia un messaggio inequivocabile alle strutture sanitarie accreditate. La collaborazione con il Servizio Sanitario Nazionale e Regionale è rigidamente vincolata alla forma scritta. Non è prudente erogare prestazioni, e men che meno prestazioni extra budget, confidando in proroghe tacite o accordi informali. L’assenza di un contratto valido e vigente per l’anno di riferimento espone la struttura al rischio concreto di non vedersi riconosciuto alcun compenso, senza potersi avvalere neppure dell’azione sussidiaria di indebito arricchimento. Per gli operatori del settore, la stipula tempestiva di contratti chiari e completi non è solo una buona pratica, ma una condizione essenziale per la tutela dei propri diritti economici.

È possibile ottenere il pagamento per prestazioni sanitarie fornite in regime di ‘prorogatio’ di un contratto scaduto?
No. Secondo la Corte, la semplice proroga non è sufficiente a fondare il diritto al pagamento per un nuovo anno, specialmente se sono stati fissati nuovi tetti di spesa. È necessario un nuovo contratto scritto.

La mancanza di un nuovo contratto scritto impedisce il pagamento delle prestazioni extra budget?
Sì. La Corte ha stabilito che l’assenza di un contratto per l’anno di riferimento preclude in radice la remunerazione di qualsiasi prestazione, a maggior ragione quelle che eccedono il budget, poiché manca il presupposto fondamentale del vincolo contrattuale.

L’azione di indebito arricchimento può essere utilizzata da una struttura sanitaria per farsi pagare le prestazioni rese senza contratto?
No. La sentenza conferma che l’istituto dell’indebito arricchimento non è applicabile a rapporti che, per legge, devono essere disciplinati da un contratto scritto. La mancanza del contratto non può essere aggirata con questa azione sussidiaria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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