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Prescrizione volo: omessa pronuncia del giudice

Una società di gestione reclami ottiene la condanna di una compagnia aerea per un ritardo del volo. La compagnia aveva sollevato l’eccezione di prescrizione del diritto al risarcimento, ma il giudice d’appello non l’ha esaminata. La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza per omessa pronuncia, stabilendo che il giudice deve valutare tutte le difese proposte. Il caso evidenzia l’importanza di affrontare ogni eccezione, come la prescrizione volo, per una decisione valida.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Prescrizione Volo: La Cassazione Annulla la Sentenza per Omessa Pronuncia

L’eccezione di prescrizione volo rappresenta una delle difese più comuni per le compagnie aeree nelle cause per ritardi o cancellazioni. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce un principio fondamentale del processo civile: il giudice ha l’obbligo di pronunciarsi su tutte le eccezioni sollevate dalle parti. Se omette di farlo, la sua sentenza è viziata. Analizziamo insieme questo caso e le sue importanti implicazioni pratiche.

I Fatti di Causa

Una società specializzata nella gestione di reclami per i passeggeri aerei citava in giudizio una compagnia aerea. La richiesta era di ottenere la compensazione pecuniaria di 600 euro, prevista dal Regolamento CE 261/2004, per un ritardo superiore a quattro ore su un volo internazionale del 2015. La società agiva in qualità di cessionaria del credito del passeggero.

In primo grado, il Giudice di pace rigettava la domanda, accogliendo un’eccezione di decadenza del diritto sollevata dalla compagnia aerea. La società di gestione reclami proponeva appello e il Tribunale ribaltava la decisione. Il giudice d’appello, infatti, accoglieva il gravame principale, respingeva quello incidentale della compagnia e la condannava a pagare i 600 euro richiesti. A questo punto, la compagnia aerea ha proposto ricorso per Cassazione, lamentando diversi vizi della sentenza, tra cui uno di natura procedurale che si è rivelato decisivo.

Il Ricorso e la Rilevanza dell’Eccezione di Prescrizione Volo

Tra i vari motivi di ricorso, la compagnia aerea ha lamentato la nullità della sentenza per violazione del principio di corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato (art. 112 c.p.c.). In particolare, sosteneva che il Tribunale avesse completamente ignorato l’eccezione di prescrizione del diritto alla compensazione.

La compagnia aveva sollevato questa difesa fin dal primo grado, in via alternativa all’eccezione di decadenza. Aveva infatti sostenuto che, anche qualora il diritto non fosse decaduto, sarebbe comunque stato estinto per prescrizione, secondo i termini previsti dal Codice della Navigazione (art. 418) o dal Codice Civile (art. 2951). Questa eccezione era stata regolarmente riproposta anche nel giudizio d’appello.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha ritenuto fondato questo motivo di ricorso, applicando il “principio della ragione più liquida”, che consente di decidere la causa sulla base del motivo più evidente e di più rapida soluzione.

I giudici hanno constatato che la sentenza d’appello aveva effettivamente omesso in modo radicale di affrontare l’eccezione di prescrizione. Il Tribunale si era concentrato unicamente sull’eccezione di decadenza, che aveva respinto, e su altre difese della compagnia aerea, ma aveva taciuto del tutto sulla prescrizione.

Questa omissione costituisce un vizio di “omessa pronuncia”. Il giudice ha il dovere di esaminare e decidere su tutte le domande ed eccezioni che le parti hanno formalmente introdotto nel processo. Ignorare una difesa specifica, come quella sulla prescrizione volo, rende la decisione incompleta e, quindi, nulla. La Corte ha sottolineato che la tematica della distinzione tra decadenza (analizzata dal Tribunale) e prescrizione (ignorata) avrebbe dovuto essere affrontata, poiché si tratta di due istituti giuridici distinti con presupposti e conseguenze differenti.

Di conseguenza, la Corte ha cassato la sentenza impugnata e ha rinviato la causa al Tribunale, in diversa composizione, affinché proceda a un nuovo esame che tenga conto anche dell’eccezione di prescrizione.

Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio cardine del diritto processuale: il contraddittorio tra le parti non può essere vanificato dall’inerzia del giudice. Ogni difesa, se ritualmente proposta, merita una risposta, positiva o negativa che sia. Per gli operatori del diritto, insegna l’importanza di riproporre in modo chiaro e specifico tutte le eccezioni in ogni grado di giudizio. Per i cittadini e le imprese, conferma che il processo deve garantire una valutazione completa di tutte le argomentazioni difensive. La mancata analisi di un’eccezione come quella di prescrizione non è una semplice dimenticanza, ma un vizio che invalida la sentenza e impone di rifare il processo.

Cosa succede se un giudice non si pronuncia su un’eccezione di prescrizione sollevata da una parte?
La sentenza emessa è viziata per ‘omessa pronuncia’ e può essere annullata dalla Corte di Cassazione. Il giudice ha l’obbligo di esaminare e decidere su tutte le eccezioni e le domande formalmente presentate nel corso del giudizio.

Perché il giudice d’appello doveva esaminare sia la decadenza sia la prescrizione?
Perché decadenza e prescrizione sono due istituti giuridici distinti, con presupposti e finalità differenti. Anche se correlate, una difesa basata sulla decadenza non assorbe né sostituisce quella basata sulla prescrizione. Se una parte le solleva entrambe, il giudice deve valutarle separatamente.

Perché il controricorso della società di gestione dei reclami è stato dichiarato inammissibile dalla Corte?
Il controricorso è stato dichiarato inammissibile perché la procura speciale rilasciata all’avvocato conteneva un errore: faceva riferimento a una sentenza e a un numero di causa diversi da quelli oggetto del giudizio. Questo errore formale ha reso l’atto invalido.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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