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Prescrizione spese di custodia: 10 anni, non 5

Due cittadini ricorrono contro un’ingiunzione di pagamento per i costi di custodia di un motociclo sequestrato, sostenendo l’avvenuta prescrizione quinquennale. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 21119/2024, ha respinto il ricorso, chiarendo che la prescrizione spese di custodia segue il termine ordinario di dieci anni, non quello di cinque anni previsto per le sanzioni amministrative. Il termine decennale decorre dal momento in cui l’amministrazione anticipa le spese al custode.

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Pubblicato il 8 dicembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Prescrizione spese di custodia: 10 anni, non 5. La Cassazione chiarisce

Quando un veicolo viene sottoposto a sequestro amministrativo, oltre alla sanzione principale, il proprietario si trova a dover affrontare i costi di custodia. Ma entro quanto tempo lo Stato può richiedere il pagamento di tali spese? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fatto luce sulla corretta prescrizione spese di custodia, stabilendo un principio fondamentale che distingue nettamente questi costi dalle sanzioni amministrative pecuniarie.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine dal sequestro amministrativo di un motociclo, avvenuto nel dicembre 2010. Anni dopo, nel febbraio 2017, il Prefetto emetteva un’ordinanza ingiunzione nei confronti dei proprietari per il pagamento di circa 1.850 euro, a titolo di rimborso per le spese di custodia maturate e anticipate dall’amministrazione.
I proprietari si opponevano all’ingiunzione, prima davanti al Giudice di Pace e poi in appello al Tribunale, sostenendo che il diritto alla riscossione di tale somma fosse ormai estinto. A loro avviso, si sarebbe dovuta applicare la prescrizione breve di cinque anni, prevista dalla Legge n. 689/1981 per le sanzioni amministrative, termine ampiamente decorso dalla data della violazione. Sia il Giudice di Pace che il Tribunale rigettavano le loro richieste, portando la questione dinanzi alla Corte di Cassazione.

La Questione Giuridica: la corretta prescrizione spese di custodia

Il cuore del dibattito legale verteva sull’individuazione del corretto termine di prescrizione applicabile al diritto dell’amministrazione di recuperare le spese di custodia. I ricorrenti invocavano l’articolo 28 della Legge n. 689/1981, che fissa in cinque anni il termine per riscuotere le somme dovute per le violazioni amministrative.
L’amministrazione, invece, sosteneva che tale norma non fosse pertinente, in quanto l’ingiunzione non riguardava la sanzione per la violazione commessa, bensì il rimborso di una spesa viva da essa sostenuta. Si trattava quindi di capire se il rimborso dei costi di custodia dovesse essere equiparato a una sanzione o se costituisse un’obbligazione di natura diversa, soggetta a un diverso regime di prescrizione.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, ritenendolo palesemente infondato e cogliendo l’occasione per enunciare un chiaro principio di diritto. I giudici hanno spiegato che la prescrizione spese di custodia non può essere confusa con quella prevista per le sanzioni.
Il termine quinquennale dell’art. 28 della Legge n. 689/1981, richiamato anche dall’art. 209 del Codice della Strada, si applica esclusivamente al ‘diritto a riscuotere le somme dovute a titolo di sanzioni amministrative pecuniarie’.
La controversia in esame, al contrario, riguardava il ‘diritto al rimborso delle spese di custodia delle cose sequestrate’, anticipate dall’amministrazione. Questo diritto, disciplinato dall’art. 11 del d.P.R. n. 571/1982, ha una natura civilistica di rimborso spese e non sanzionatoria.
Di conseguenza, in assenza di una disposizione specifica che preveda un termine breve, si deve applicare la prescrizione ordinaria decennale.
La Corte ha inoltre precisato che il termine decennale inizia a decorrere non dal giorno della violazione, ma dal momento in cui il diritto al rimborso può essere fatto valere, ovvero dal momento in cui l’amministrazione ha effettivamente anticipato le somme al custode.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza stabilisce un punto fermo di grande rilevanza pratica. I proprietari di veicoli sequestrati devono essere consapevoli che l’obbligo di rimborsare le spese di custodia si estingue in dieci anni, non in cinque. La distinzione tra natura sanzionatoria e natura restitutoria dell’obbligazione è cruciale: mentre la sanzione punisce un comportamento illecito, il rimborso delle spese di custodia serve a reintegrare l’amministrazione di un costo che ha dovuto sostenere. Pertanto, lo Stato ha un arco temporale molto più ampio per richiedere tali somme, a partire dal pagamento effettuato al custode del veicolo.

Qual è il termine di prescrizione per le spese di custodia di un veicolo sequestrato?
Il diritto dell’amministrazione al rimborso delle spese di custodia per un veicolo sottoposto a sequestro amministrativo si prescrive nel termine ordinario di dieci anni, non nel termine breve di cinque anni.

Da quando inizia a decorrere il termine di prescrizione decennale?
Il termine di prescrizione di dieci anni inizia a decorrere dal momento in cui il diritto al rimborso può essere effettivamente esercitato, che coincide con l’avvenuta anticipazione delle indennità spettanti al custode da parte dell’amministrazione.

La prescrizione di cinque anni prevista dalla Legge 689/1981 si applica anche ai costi di custodia?
No, il termine di prescrizione quinquennale previsto dall’art. 28 della Legge n. 689/1981 riguarda esclusivamente il diritto a riscuotere le somme dovute a titolo di sanzioni amministrative pecuniarie e non si estende al diritto al rimborso delle spese di custodia.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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