LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Prescrizione specializzandi: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione si pronuncia su un vasto contenzioso relativo al risarcimento danni per medici specializzandi a causa della tardiva attuazione di direttive UE. Con l’ordinanza n. 15748/2024, la Corte conferma che il termine di prescrizione decennale decorre dal 27 ottobre 1999. Tuttavia, stabilisce un principio cruciale: l’eccezione di prescrizione sollevata contro gli attori originari non si estende automaticamente agli interventori volontari se non viene specificamente riproposta. La Corte accoglie anche il ricorso di una specializzanda che aveva interrotto la prescrizione con un atto di costituzione in mora. La sentenza viene quindi cassata con rinvio per i ricorsi accolti.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 26 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Prescrizione Specializzandi: La Cassazione Fa Chiarezza su Interventori e Interruzione

L’ordinanza n. 15748 del 5 giugno 2024 della Corte di Cassazione affronta nuovamente la complessa questione della prescrizione specializzandi, relativa al diritto al risarcimento del danno per la mancata corresponsione di un’adeguata remunerazione durante gli anni di specializzazione medica, a seguito della tardiva attuazione di direttive comunitarie. La pronuncia si distingue per aver chiarito aspetti procedurali cruciali, in particolare riguardo all’estensione dell’eccezione di prescrizione agli interventori volontari e agli effetti degli atti interruttivi.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da una causa avviata nel 2011 da un nutrito gruppo di medici che, dopo la laurea, non avevano ricevuto alcuna remunerazione durante la scuola di specializzazione. Essi chiedevano il risarcimento del danno allo Stato italiano per la tardiva e parziale attuazione delle direttive CEE in materia. Al giudizio iniziale si aggiungevano, tramite intervento volontario, centinaia di altri medici con pretese analoghe.

Il Tribunale di primo grado aveva rigettato le domande, in parte perché prescritte e in parte perché infondate, dichiarando inammissibile l’intervento. La Corte d’Appello, pur ammettendo l’intervento, aveva confermato la prescrizione del diritto sia per gli attori originari sia per gli interventori. Secondo i giudici di secondo grado, la difesa dello Stato, nel riportarsi genericamente ai propri scritti difensivi, aveva implicitamente esteso l’eccezione di prescrizione anche ai nuovi soggetti intervenuti. Contro questa decisione, i medici hanno proposto sette distinti ricorsi in Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha emesso una decisione articolata, distinguendo le posizioni dei vari ricorrenti.

1. Ricorsi Rigettati: La Corte ha dichiarato inammissibili i ricorsi che contestavano il termine iniziale della prescrizione. Viene confermato il consolidato orientamento giurisprudenziale secondo cui il termine decennale per l’azione risarcitoria decorre dal 27 ottobre 1999, data di entrata in vigore della legge n. 370/1999.
2. Ricorsi Accolti: La Cassazione ha invece accolto i ricorsi proposti da coloro che erano intervenuti volontariamente nel giudizio di primo grado e da una ricorrente che aveva prodotto un atto di interruzione della prescrizione.

Di conseguenza, la sentenza d’appello è stata cassata limitatamente ai ricorsi accolti, con rinvio alla Corte d’Appello di Roma, in diversa composizione, per un nuovo esame della vicenda.

Le Motivazioni e i Principi sulla Prescrizione Specializzandi

Il cuore della decisione risiede nelle motivazioni relative all’accoglimento di alcuni ricorsi, che stabiliscono importanti principi di diritto processuale.

L’Eccezione di Prescrizione Non si Estende Automaticamente agli Interventori

La Corte ha stabilito che la dichiarazione della difesa erariale di “riportarsi agli scritti difensivi” non è sufficiente per estendere l’eccezione di prescrizione, sollevata contro gli attori originari, anche agli interventori volontari. L’eccezione di prescrizione è un’eccezione in senso stretto, che deve essere sollevata specificamente nei confronti della parte contro cui si intende farla valere. Un riferimento generico e non specifico non soddisfa tale requisito. Il convenuto, di fronte a una nuova domanda proveniente da un interventore, deve esercitare il proprio diritto di difesa in modo esplicito, reiterando l’eccezione. In mancanza, la prescrizione non può essere rilevata dal giudice.

L’Importanza della Costituzione in Mora

La Corte ha inoltre accolto il ricorso di una specializzanda che, nel giudizio di primo grado, aveva depositato un documento comprovante l’avvenuta interruzione della prescrizione tramite un atto di costituzione in mora inviato nel 2009. La Corte d’Appello aveva omesso di esaminare tale fatto decisivo. La Cassazione ha ribadito che un atto di costituzione in mora è idoneo a interrompere il decorso del tempo e, pertanto, il giudice di merito è tenuto a valutarlo per calcolare correttamente i termini.

Conclusioni

L’ordinanza della Cassazione offre due insegnamenti fondamentali. In primo luogo, conferma in modo granitico il dies a quo per la prescrizione specializzandi, fissandolo al 27 ottobre 1999. In secondo luogo, e con importanti implicazioni pratiche, chiarisce che le difese processuali, come l’eccezione di prescrizione, non operano in modo automatico ma richiedono una formulazione specifica e puntuale nei confronti di ogni parte processuale, inclusi gli interventori. Questo principio tutela il diritto di difesa e impone un rigore formale alle parti. Infine, la pronuncia sottolinea l’importanza strategica degli atti interruttivi, che devono essere sempre attentamente considerati e valutati nel merito dai giudici.

Quando inizia a decorrere la prescrizione per il risarcimento del danno per i medici specializzandi?
Secondo l’orientamento consolidato della Corte di Cassazione, il termine di prescrizione decennale per il diritto al risarcimento del danno da tardiva attuazione delle direttive comunitarie decorre dal 27 ottobre 1999, data di entrata in vigore della Legge n. 370/1999.

L’eccezione di prescrizione sollevata contro gli attori originari si estende automaticamente a chi interviene volontariamente nel processo?
No. La Corte ha chiarito che un generico riferimento agli “scritti difensivi” non è sufficiente per estendere l’eccezione di prescrizione agli interventori volontari. L’eccezione deve essere specificamente e nuovamente formulata nei confronti degli interventori affinché sia valida.

Un atto di costituzione in mora può interrompere la prescrizione del diritto al risarcimento?
Sì. La Corte ha confermato che un atto formale di costituzione in mora è un atto idoneo a interrompere il decorso della prescrizione. Se prodotto in giudizio, il giudice è tenuto a considerarlo per determinare se il diritto si sia effettivamente prescritto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati