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Prescrizione rivalutazione contributiva: la Cassazione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 7373/2024, ha confermato la prescrittibilità del diritto alla rivalutazione contributiva per esposizione ad amianto. Il termine decennale di prescrizione decorre dal momento in cui il lavoratore acquisisce consapevolezza dell’esposizione, momento che la Corte ha identificato con la presentazione della domanda di certificazione all’INAIL. Una successiva domanda all’INPS, presentata oltre dieci anni dopo tale data, è stata quindi ritenuta tardiva.

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Pubblicato il 7 novembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Prescrizione Rivalutazione Contributiva Amianto: L’Istanza all’INAIL Fissa l’Inizio dei Termini

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha affrontato un tema di grande rilevanza nel diritto del lavoro e previdenziale: la prescrizione della rivalutazione contributiva per i lavoratori esposti all’amianto. La decisione chiarisce un punto fondamentale: il termine decennale per esercitare tale diritto non parte automaticamente dalla data del pensionamento, ma dal momento in cui il lavoratore acquisisce una concreta consapevolezza del suo diritto, un momento che può essere provato da atti specifici, come la presentazione di un’istanza all’INAIL.

I Fatti del Caso

Un ex dipendente di un’azienda chimica, dopo essere stato esposto per anni all’amianto, presentava domanda all’INPS nel gennaio 2017 per ottenere la rivalutazione dei contributi previdenziali prevista dalla legge. Tuttavia, la sua richiesta veniva respinta in appello. I giudici di merito avevano infatti rilevato che il lavoratore era andato in pensione nel gennaio 2003 e, soprattutto, aveva già presentato una domanda all’INAIL per il riconoscimento dell’esposizione nel novembre 2002. Secondo la Corte d’Appello, il termine di prescrizione decennale era quindi già ampiamente decorso al momento della domanda all’INPS. Il lavoratore ha quindi proposto ricorso in Cassazione, sostenendo che il diritto alla rivalutazione fosse imprescrittibile, al pari del diritto alla pensione, e che in ogni caso il termine non potesse decorrere se non dalla piena consapevolezza dei fatti.

L’Analisi della Corte di Cassazione sulla Prescrizione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso del lavoratore, confermando la decisione d’appello e fornendo importanti chiarimenti sulla natura e i termini della prescrizione per la rivalutazione contributiva.

Il Diritto alla Rivalutazione è Prescrittibile

Contrariamente a quanto sostenuto dal ricorrente, la Cassazione ha ribadito il suo orientamento consolidato: il diritto alla rivalutazione contributiva per esposizione ad amianto è un diritto autonomo e distinto rispetto al diritto alla pensione. Mentre quest’ultimo è imprescrittibile, il beneficio della rivalutazione ha una sua specifica individualità, con presupposti propri. Esso non costituisce un semplice ricalcolo della pensione, ma un diritto a sé stante che, come tale, è soggetto all’ordinario termine di prescrizione decennale previsto dall’art. 2934 del codice civile.

Il ‘Dies a Quo’ della Prescrizione Rivalutazione Contributiva

Il punto cruciale della controversia era stabilire il dies a quo, ovvero il momento dal quale far decorrere i dieci anni per la prescrizione. La Corte ha chiarito che questo momento coincide con quello in cui ‘l’interessato abbia avuto conoscenza o potesse avere conoscenza del fatto di essere stato esposto oltre soglia ad amianto’.

Nel caso specifico, i giudici hanno ritenuto che la presentazione della domanda all’INAIL nel novembre 2002 fosse l’elemento di fatto decisivo. Tale atto dimostrava in modo inequivocabile che, già a quella data, il lavoratore era pienamente consapevole della sua esposizione qualificata e, di conseguenza, del suo potenziale diritto al beneficio. La Corte ha sottolineato come questa valutazione sia diversa dai casi in cui viene erroneamente attribuita rilevanza alla sola data di pensionamento, senza alcuna indagine sulla consapevolezza del lavoratore. Qui, l’istanza all’INAIL costituisce una prova concreta di tale consapevolezza, rendendo irrilevante la successiva data di pensionamento.

Le Motivazioni della Decisione

La Cassazione ha respinto tutti i motivi del ricorso, giudicandoli in parte infondati e in parte inammissibili. I giudici hanno stabilito che la Corte d’Appello ha correttamente applicato i principi sulla prescrizione, senza invertire l’onere della prova. La decisione di merito si è basata su un dato fattuale cruciale – la domanda all’INAIL – valorizzandolo come prova della consapevolezza del lavoratore. La presentazione di tale domanda ha segnato l’inizio del decorso del termine decennale. Di conseguenza, la successiva richiesta all’INPS, inoltrata nel 2017, è stata correttamente ritenuta tardiva perché presentata ben oltre la scadenza del termine di prescrizione. Le argomentazioni del ricorrente, volte a contestare il valore probatorio di tale domanda, sono state considerate un tentativo di rimettere in discussione l’apprezzamento dei fatti, operazione non consentita in sede di legittimità.

Le Conclusioni

L’ordinanza della Suprema Corte consolida un principio di fondamentale importanza pratica: per la prescrizione del diritto alla rivalutazione contributiva per esposizione ad amianto, l’elemento determinante è la consapevolezza del lavoratore. Un atto formale come la richiesta di certificazione all’INAIL costituisce una prova forte di tale consapevolezza e fissa il dies a quo per il decorso del termine decennale. Questa pronuncia serve da monito ai lavoratori, evidenziando la necessità di agire tempestivamente per tutelare i propri diritti una volta che si è a conoscenza della propria condizione di esposizione a fattori di rischio.

Il diritto alla rivalutazione contributiva per esposizione ad amianto è imprescrittibile come il diritto alla pensione?
No. La Corte di Cassazione ha confermato che si tratta di un diritto autonomo e distinto dal diritto alla pensione e, come tale, è soggetto al termine di prescrizione decennale.

Da quale momento inizia a decorrere il termine di prescrizione per richiedere la rivalutazione contributiva?
Il termine decennale di prescrizione decorre dal momento in cui il lavoratore ha avuto conoscenza, o avrebbe potuto avere conoscenza con l’ordinaria diligenza, del fatto di essere stato esposto ad amianto oltre le soglie di legge.

La presentazione di una domanda all’INAIL per il riconoscimento dell’esposizione ad amianto ha valore ai fini della prescrizione?
Sì. Secondo la Corte, la presentazione di tale domanda è un elemento di fatto che dimostra la piena consapevolezza del lavoratore riguardo alla sua esposizione e, pertanto, costituisce il momento dal quale inizia a decorrere il termine di prescrizione decennale per richiedere il beneficio all’INPS.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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