LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Prescrizione rivalutazione contributiva: la Cassazione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 32646/2024, ha stabilito un principio fondamentale in materia di prescrizione rivalutazione contributiva per esposizione ad amianto. La Corte ha cassato la sentenza d’appello che fissava l’inizio della prescrizione alla data di pensionamento del lavoratore. Secondo i giudici supremi, il termine di prescrizione decennale decorre non automaticamente dal pensionamento, ma dal momento in cui il lavoratore ha avuto, o avrebbe potuto avere, effettiva consapevolezza del danno derivante dall’esposizione qualificata all’agente nocivo. La Corte d’appello dovrà quindi effettuare un nuovo esame accertando in concreto tale momento.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 10 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Prescrizione Rivalutazione Contributiva: la Consapevolezza del Danno Supera la Data di Pensionamento

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha affrontato un tema cruciale per i diritti dei lavoratori esposti all’amianto: la prescrizione rivalutazione contributiva. La Suprema Corte ha chiarito che il termine per far valere questo diritto non decorre automaticamente dalla data del pensionamento, ma dal momento in cui il lavoratore acquisisce la consapevolezza dell’esposizione e del potenziale danno. Questa decisione ribalta un orientamento che rischiava di pregiudicare ingiustamente le tutele previdenziali.

Il Caso: La Decisione della Corte d’Appello

Un lavoratore aveva impugnato la sentenza della Corte d’Appello di Potenza, la quale aveva respinto la sua domanda di rivalutazione dei contributi per esposizione ad amianto. I giudici di secondo grado avevano accolto l’eccezione di prescrizione sollevata dall’ente previdenziale (INPS), sostenendo che il termine decennale per esercitare il diritto fosse scaduto. Secondo la Corte territoriale, il dies a quo, ovvero il giorno da cui far partire il conteggio della prescrizione, coincideva con la data di pensionamento del lavoratore. La logica era che, cessato il rapporto di lavoro, il lavoratore avrebbe avuto piena consapevolezza della sua condizione e avrebbe potuto agire per tutelare i propri diritti.

La Prescrizione Rivalutazione Contributiva e il Principio della Cassazione

La Corte di Cassazione ha censurato questa impostazione, ritenendola un errore di diritto (error in iudicando). Accogliendo i motivi del ricorso del lavoratore, i giudici di legittimità hanno riaffermato un principio consolidato: in materia di diritto alla rivalutazione contributiva per esposizione ad amianto, la prescrizione decennale decorre dal momento in cui il lavoratore ha avuto conoscenza, o avrebbe potuto averla usando l’ordinaria diligenza, del fatto di essere stato esposto a un livello di amianto superiore alla soglia di legge.

La Corte ha specificato che far coincidere automaticamente la data di pensionamento con il momento della consapevolezza è un’inferenza logica priva di fondamento e non supportata da alcuna valutazione concreta delle circostanze del caso. La cessazione del rapporto di lavoro, di per sé, non è un elemento sufficiente a dimostrare che il lavoratore fosse a conoscenza del suo diritto.

La Necessità di un Accertamento Concreto

I giudici hanno sottolineato che la consapevolezza o la conoscibilità dell’esposizione sono presupposti indispensabili che devono essere accertati in modo positivo e puntuale dal giudice di merito. Non è possibile basarsi su una presunzione astratta e generale. La Corte d’Appello, invece, non aveva svolto alcun accertamento per individuare il momento specifico in cui il ricorrente avesse acquisito tale consapevolezza, limitandosi a un automatismo che la Cassazione ha ritenuto illegittimo.

le motivazioni

Le motivazioni della Suprema Corte si fondano sull’articolo 2935 del codice civile, secondo cui “la prescrizione comincia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere”. In questo contesto, il diritto alla rivalutazione può essere esercitato solo quando il soggetto è consapevole degli elementi che lo costituiscono, ovvero l’esposizione qualificata all’amianto. Il pensionamento segna la fine dell’esposizione, ma non necessariamente l’inizio della consapevolezza. L’ordinanza evidenzia come la decisione impugnata avesse costruito un’inferenza automatica, rendendo la motivazione solo apparente e inidonea a spiegare la ratio decidendi. La Corte ha ribadito che elementi come la presentazione di una domanda amministrativa all’INAIL per il riconoscimento dell’esposizione possono essere indicatori di consapevolezza, ma solo se precedenti al pensionamento e comunque da valutare caso per caso.

le conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha cassato la sentenza impugnata e ha rinviato la causa alla Corte d’Appello di Potenza, in diversa composizione, per un nuovo esame. Il giudice del rinvio dovrà attenersi al principio di diritto enunciato e, quindi, accertare in concreto quando il lavoratore ha acquisito la consapevolezza dell’esposizione dannosa, individuando solo in quel momento il dies a quo della prescrizione. Questa decisione rafforza la tutela dei lavoratori, evitando che automatismi procedurali possano vanificare diritti fondamentali legati alla salute e alla previdenza.

Da quale momento decorre la prescrizione per il diritto alla rivalutazione contributiva per esposizione ad amianto?
Secondo la Corte di Cassazione, la prescrizione decennale decorre dal momento in cui l’interessato ha avuto conoscenza o avrebbe potuto avere conoscenza, con l’ordinaria diligenza, del fatto di essere stato esposto a soglie di amianto rilevanti ai fini di legge.

La data di pensionamento coincide automaticamente con l’inizio del termine di prescrizione?
No. La Corte ha stabilito che identificare automaticamente la data del pensionamento con il momento in cui sorge la consapevolezza dell’esposizione è un errore. La cessazione del rapporto di lavoro non è, di per sé, prova sufficiente di tale conoscenza.

Cosa dovrà fare la Corte d’Appello nel nuovo giudizio?
La Corte d’Appello dovrà effettuare un nuovo esame della causa, svolgendo un accertamento specifico per individuare il momento esatto in cui il lavoratore ha acquisito la consapevolezza della sua esposizione qualificata all’amianto, e solo da quel momento potrà far decorrere il termine di prescrizione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati