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Prescrizione risarcimento medici: la Cassazione conferma

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 30147/2025, ha dichiarato inammissibili i ricorsi di un gruppo di medici che chiedevano il risarcimento per non aver ricevuto compenso durante la specializzazione. La Corte ha confermato il proprio orientamento consolidato, stabilendo che il diritto al risarcimento si è estinto per prescrizione, essendo decorso il termine decennale a partire dalla legge n. 370/1999. È stata inoltre inflitta una condanna per lite temeraria, data la palese infondatezza dei ricorsi basati su questioni già ampiamente decise dalla giurisprudenza.

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Pubblicato il 26 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Prescrizione Risarcimento Medici: la Cassazione Mette un Punto Fermo

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione torna a trattare la storica questione del risarcimento danni per i medici specializzandi che non hanno ricevuto un’adeguata remunerazione. La decisione ribadisce un principio ormai consolidato, chiarendo definitivamente i termini della prescrizione del risarcimento per i medici e le conseguenze per chi insiste in giudizi su questioni già decise. L’ordinanza in esame rappresenta un importante monito sulla necessità di valutare attentamente le probabilità di successo prima di intraprendere un’azione legale, specialmente di fronte a un orientamento giurisprudenziale stabile.

I Fatti del Caso: La Lunga Attesa dei Medici Specializzandi

La vicenda trae origine da una causa avviata nel 2011 da centinaia di medici. Essi, dopo la laurea, si erano iscritti a scuole di specializzazione in anni compresi tra il 1979 e il 1989. Durante questo periodo, non avevano percepito alcuna remunerazione, nonostante le direttive comunitarie (75/362/CEE e 82/76/CEE) imponessero agli Stati membri di garantire un compenso adeguato.

Lo Stato italiano aveva dato attuazione a tali direttive solo in modo tardivo e parziale con la legge n. 257 del 1991. I medici, quindi, avevano agito in giudizio per ottenere il risarcimento del danno subito a causa di questo ritardo. Sia il Tribunale che la Corte d’Appello, però, avevano respinto le loro domande, ritenendo il diritto al risarcimento ormai estinto per prescrizione.

La Decisione della Cassazione sulla Prescrizione Risarcimento Medici

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili tutti i ricorsi presentati dai diversi gruppi di medici. La Corte non è entrata nel merito della richiesta risarcitoria, ma si è fermata alla questione preliminare e decisiva della prescrizione.

Per un gruppo di ricorrenti, l’appello è stato anche sanzionato per lite temeraria ai sensi dell’art. 96 del codice di procedura civile. La Corte ha ritenuto che i ricorsi fossero stati proposti con colpa grave, in quanto basati su motivi identici a quelli di decine di altri casi già respinti, ignorando un orientamento giurisprudenziale ormai granitico.

Le Motivazioni: Un Orientamento Giurisprudenziale Consolidato

Il cuore della decisione risiede nella conferma di un principio più volte affermato dalla stessa Corte di Cassazione, anche a Sezioni Unite. Il diritto al risarcimento del danno per la tardiva attuazione delle direttive UE si prescrive in dieci anni.

Il punto cruciale è stabilire da quando inizia a decorrere questo termine. Secondo la Corte, il termine decennale non decorre dal momento in cui il medico conclude la specializzazione, ma dalla data di entrata in vigore della legge 19 ottobre 1999, n. 370. L’articolo 11 di tale legge, infatti, ha riconosciuto il diritto a una borsa di studio solo a specifiche categorie di medici, cristallizzando così la situazione e rendendo pienamente esercitabile il diritto al risarcimento per tutti gli altri esclusi.

Di conseguenza, il termine decennale di prescrizione è scaduto il 27 ottobre 2009. Poiché la causa originaria era stata intentata nel 2011, la richiesta di risarcimento era irrimediabilmente tardiva.

La Corte ha inoltre respinto la richiesta di rimettere la questione alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, ritenendola superflua dato che la giurisprudenza interna sul punto è chiara, costante e consolidata.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

L’ordinanza consolida ulteriormente la fine della lunga stagione dei contenziosi sul mancato compenso degli specializzandi pre-1991. Le implicazioni pratiche sono chiare:

1. Certezza del Diritto: Viene confermato in modo definitivo il termine di prescrizione per queste azioni risarcitorie, chiudendo la porta a nuove cause basate sulle stesse argomentazioni.
2. Rischio di Lite Temeraria: La condanna ex art. 96 c.p.c. serve da forte deterrente. Intraprendere una causa su una questione giuridica sulla quale la Cassazione ha già formato un orientamento stabile e consolidato non è solo inutile, ma anche economicamente rischioso. La parte soccombente può essere condannata non solo a pagare le spese legali, ma anche un’ulteriore somma a titolo di sanzione per aver abusato dello strumento processuale.

Quando inizia a decorrere la prescrizione per il risarcimento del danno ai medici specializzandi non retribuiti?
Il termine di prescrizione decennale inizia a decorrere dal 27 ottobre 1999, data di entrata in vigore della legge n. 370/1999, che ha consolidato la situazione normativa rendendo il diritto al risarcimento pienamente esigibile.

Perché la Cassazione ha ritenuto il ricorso una lite temeraria?
Perché è stato proposto su questioni giuridiche già decise innumerevoli volte dalla giurisprudenza consolidata della stessa Corte, dimostrando una colpa grave nell’insistere in un’azione legale palesemente destinata all’insuccesso.

Il giudice nazionale è obbligato a sottoporre una questione alla Corte di Giustizia Europea se una parte lo richiede?
No. Secondo la Cassazione, il giudice non ha l’obbligo di sollevare la questione pregiudiziale comunitaria quando la giurisprudenza interna ha già fornito un’interpretazione chiara, consolidata e conforme al diritto europeo, rendendo l’istanza della parte manifestamente irrilevante.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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