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Prescrizione ripetizione indebito: onere della banca

Una società ha agito contro un istituto di credito per la restituzione di somme indebitamente pagate. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 5521/2024, ha chiarito due principi. In primo luogo, l’inattività di una società non ne comporta l’estinzione automatica. In secondo luogo, e punto cruciale della decisione, quando una banca solleva l’eccezione di prescrizione ripetizione indebito, non è tenuta a specificare le singole rimesse solutorie prescritte. È sufficiente che la banca affermi l’inerzia del correntista e dichiari di volerne beneficiare. La Corte ha quindi cassato la sentenza d’appello su questo punto, accogliendo il ricorso della banca.

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Pubblicato il 4 novembre 2025 in Diritto Bancario, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Prescrizione Ripetizione Indebito: La Cassazione Chiarisce l’Onere della Banca

In una recente e significativa ordinanza, la Corte di Cassazione ha fornito un’importante precisazione in materia di prescrizione ripetizione indebito nei rapporti di conto corrente bancario. La decisione chiarisce qual è l’onere probatorio a carico dell’istituto di credito quando eccepisce la prescrizione del diritto del correntista alla restituzione di somme indebitamente versate. Questa pronuncia, basata su un precedente delle Sezioni Unite, semplifica notevolmente la posizione processuale della banca e stabilisce un principio di diritto fondamentale per le controversie di questo tipo.

I Fatti del Caso: Una Società Contro l’Istituto di Credito

La vicenda trae origine dalla richiesta di una società in accomandita semplice di accertare la nullità di alcune clausole applicate a rapporti bancari intrattenuti con un noto istituto di credito e di ottenere la restituzione delle somme pagate in eccesso. La banca, nel difendersi, aveva sollevato due eccezioni principali: la prima riguardava il presunto difetto di legittimazione attiva della società, che a suo dire doveva considerarsi estinta per inattività prolungata; la seconda concerneva la prescrizione del diritto alla restituzione delle somme.

Sia in primo grado che in appello, le corti di merito avevano dato ragione alla società. In particolare, la Corte d’Appello aveva respinto l’eccezione di prescrizione sostenendo che la banca non avesse adempiuto al proprio onere di specificare quali fossero le singole rimesse con natura solutoria da considerarsi prescritte. Insoddisfatto, l’istituto di credito ha proposto ricorso in Cassazione.

L’Eccezione di Prescrizione Ripetizione Indebito e la Decisione della Cassazione

La Suprema Corte ha analizzato i due motivi di ricorso presentati dalla banca, giungendo a conclusioni opposte per ciascuno di essi.

Il Primo Motivo: La Legittimazione Attiva della Società

La Cassazione ha rigettato il primo motivo, con cui la banca sosteneva la presunta estinzione della società per inattività. I giudici hanno confermato la decisione della Corte d’Appello, specificando che l’inattività prolungata e la mancata ricostituzione della pluralità dei soci sono, al massimo, presupposti per avviare un procedimento di cancellazione della società dal Registro delle Imprese. Tali circostanze, tuttavia, non comportano un’automatica estinzione della società, che mantiene quindi la sua legittimazione ad agire in giudizio.

Il Secondo Motivo: L’Onere di Allegazione della Banca

Il cuore della decisione risiede nell’accoglimento del secondo motivo, relativo alla prescrizione ripetizione indebito. La Corte d’Appello aveva errato nel ritenere che fosse onere della banca indicare le specifiche rimesse solutorie colpite da prescrizione. La Cassazione, richiamando l’autorevole insegnamento delle Sezioni Unite (sentenza n. 15895/2019), ha ribadito un principio fondamentale.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte ha stabilito che l’onere di allegazione gravante sull’istituto di credito che eccepisce la prescrizione è pienamente soddisfatto con la semplice affermazione dell’inerzia del titolare del diritto (il correntista), unita alla dichiarazione di volerne profittare. Non è necessario, quindi, che la banca proceda a una dettagliata e specifica indicazione delle singole rimesse solutorie che ritiene prescritte.

Questo approccio semplifica notevolmente la difesa della banca e sposta l’onere della prova. Una volta che la banca ha sollevato validamente l’eccezione, spetterà al correntista dimostrare che il suo diritto non si è prescritto, provando ad esempio che le rimesse non avevano natura solutoria. La decisione impugnata, imponendo alla banca un onere non previsto dalla legge, è stata quindi cassata, e la causa è stata rinviata alla Corte d’Appello per un nuovo esame alla luce di questo principio.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche per Banche e Correntisti

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale di grande importanza pratica. Per le banche, significa che l’eccezione di prescrizione può essere sollevata in modo più agile, senza la necessità di complesse analisi preliminari sui singoli versamenti. Per i correntisti, invece, implica la necessità di agire tempestivamente per la ripetizione dell’indebito e di essere pronti a contrastare l’eccezione della banca, dimostrando la natura e la tempistica dei versamenti effettuati. La pronuncia ribadisce la centralità del principio di nomofilachia, assicurando un’interpretazione uniforme della legge in una materia, come quella del contenzioso bancario, di grande diffusione e impatto economico.

L’inattività prolungata di una società ne causa l’estinzione automatica?
No, secondo la Corte di Cassazione, circostanze come l’inattività o la mancata ricostituzione della pluralità dei soci costituiscono solo i presupposti per l’avvio del procedimento di cancellazione dal Registro delle Imprese, ma non comportano l’estinzione automatica della società stessa, che conserva quindi la sua capacità di agire in giudizio.

Quando una banca eccepisce la prescrizione per la ripetizione di indebito, deve indicare le singole rimesse prescritte?
No. La Suprema Corte ha chiarito, seguendo un principio delle Sezioni Unite, che la banca non ha l’onere di indicare le specifiche rimesse solutorie ritenute prescritte per sollevare validamente l’eccezione di prescrizione.

Qual è l’onere della banca quando solleva l’eccezione di prescrizione ripetizione indebito?
L’onere della banca è soddisfatto con la semplice affermazione dell’inerzia del correntista nel far valere il proprio diritto, unita alla dichiarazione di volerne approfittare per estinguere il diritto stesso. Non sono richieste ulteriori specificazioni.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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