LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Prescrizione ratei pensione: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 16768/2024, ha chiarito le regole di applicazione della prescrizione ratei pensione in caso di cambio normativo. Il caso riguardava la richiesta di arretrati di una pensione di reversibilità, dove si scontravano il vecchio termine decennale e il nuovo termine quinquennale introdotto nel 2011. La Corte ha stabilito che la Corte d’Appello ha errato nel non applicare correttamente l’art. 252 disp. att. c.p.c., il quale prevede che il nuovo termine più breve decorre dall’entrata in vigore della nuova legge, ma senza superare la durata complessiva del termine precedente. La sentenza è stata cassata con rinvio.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 28 novembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Prescrizione Ratei Pensione: La Cassazione e il Calcolo dei Termini

La gestione della prescrizione ratei pensione è un tema cruciale per chiunque vanti crediti nei confronti degli enti previdenziali. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 16768/2024) getta nuova luce su come calcolare i termini quando una legge cambia, riducendo il tempo a disposizione per agire. Questa decisione è fondamentale per tutelare i diritti dei pensionati, specialmente nel passaggio dal termine decennale a quello quinquennale introdotto nel 2011.

I Fatti di Causa

Il caso esaminato dalla Suprema Corte riguarda una pensionata che, nel maggio 2013, aveva richiesto all’ente previdenziale il pagamento dei ratei arretrati della sua pensione di reversibilità, maturata fin dal 1993. La richiesta copriva i dieci anni precedenti la domanda, in base al termine di prescrizione decennale all’epoca vigente per i crediti non ancora liquidati.

L’ente previdenziale si era opposto e la Corte d’Appello, riformando la decisione di primo grado, aveva dato parzialmente ragione all’istituto. I giudici di secondo grado avevano applicato il nuovo e più breve termine di prescrizione quinquennale, introdotto nel 2011, dichiarando prescritti i ratei maturati tra maggio 2003 e aprile 2008. La pensionata ha quindi presentato ricorso in Cassazione, contestando la violazione delle norme che regolano la successione delle leggi nel tempo in materia di prescrizione.

La Questione Giuridica: Transizione e Prescrizione dei Ratei Pensione

Il cuore della controversia risiede nell’interpretazione dell’articolo 252 delle disposizioni di attuazione del codice civile. Questa norma disciplina cosa accade quando una nuova legge introduce un termine di prescrizione più breve rispetto a quello precedente. La legge in questione è il D.L. n. 98 del 2011, che ha ridotto da dieci a cinque anni il termine per richiedere i ratei arretrati delle prestazioni previdenziali.

La domanda centrale era: come si applica questo nuovo termine ai diritti sorti quando era ancora in vigore la vecchia prescrizione decennale? La Corte d’Appello aveva applicato retroattivamente il termine di cinque anni, penalizzando la richiedente. La Cassazione, invece, ha offerto un’interpretazione più garantista, in linea con i principi generali dell’ordinamento.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, cassando la sentenza d’appello. I giudici hanno ribadito un principio fondamentale, già consolidato nella giurisprudenza: la natura innovativa della norma del 2011 impone l’applicazione del principio generale sancito dall’art. 252 disp. att. c.p.c.

Secondo tale principio:
1. Decorrenza del Nuovo Termine: Il nuovo termine di prescrizione più breve (in questo caso, quinquennale) si applica anche alle prescrizioni in corso, ma inizia a decorrere solo dalla data di entrata in vigore della nuova legge (6 luglio 2011).
2. Clausola di Salvaguardia: L’applicazione del nuovo termine non può mai portare a un risultato peggiorativo rispetto a quello che si sarebbe avuto con la vecchia legge. In pratica, si deve confrontare il tempo residuo secondo il vecchio termine decennale con la durata del nuovo termine quinquennale (calcolato dal 6 luglio 2011). Il diritto si estingue allo scadere del termine che si compie per primo.

Nel caso specifico, al momento dell’entrata in vigore della nuova legge, il termine decennale per i ratei più vecchi (del 2003) non era ancora scaduto. La domanda amministrativa, presentata nel maggio 2013, ha interrotto la prescrizione quando né il termine residuo decennale né il nuovo termine quinquennale erano decorsi. La Corte d’Appello ha quindi sbagliato a non effettuare questa valutazione comparativa, applicando sic et simpliciter il termine di cinque anni e dichiarando erroneamente prescritti i crediti.

Le Conclusioni

La decisione della Cassazione rafforza la tutela dei diritti dei pensionati in materia di prescrizione ratei pensione. Viene chiarito che le riforme legislative che abbreviano i termini di prescrizione non possono avere un effetto retroattivo penalizzante. La regola transitoria impone un calcolo attento, che bilancia l’esigenza di certezza del diritto con la protezione dell’affidamento del creditore. La causa è stata quindi rinviata alla Corte d’Appello, che dovrà riesaminare la domanda applicando correttamente i principi enunciati dalla Suprema Corte, garantendo alla pensionata il pagamento dei ratei che le erano stati ingiustamente negati.

Come si calcola la prescrizione dei ratei di pensione quando una nuova legge introduce un termine più breve?
Secondo l’art. 252 disp. att. c.p.c., il nuovo termine più breve si applica anche alle prescrizioni in corso, ma inizia a decorrere dalla data di entrata in vigore della nuova legge. Tuttavia, il diritto non si estingue se, secondo la legge precedente, rimane un termine residuo più lungo di quello nuovo; si applica il termine che scade per primo.

La nuova prescrizione di cinque anni per i ratei di pensione si applica retroattivamente?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che la norma che introduce la prescrizione quinquennale ha carattere innovativo e non retroattivo. Si applica ai diritti sorti in precedenza, ma secondo le regole transitorie che ne fanno decorrere il termine dall’entrata in vigore della nuova legge (6 luglio 2011).

Cosa succede al termine di prescrizione decennale in corso quando entra in vigore la nuova legge con termine quinquennale?
Il termine decennale non viene cancellato. Bisogna calcolare quanto tempo residua secondo la vecchia legge. Questo tempo residuo va confrontato con il nuovo termine di cinque anni che parte dall’entrata in vigore della nuova legge. Il diritto si prescriverà allo scadere del termine che si compie prima tra i due.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati