LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Prescrizione presuntiva: prova del compenso avvocato

Un avvocato agiva per ottenere il pagamento dei suoi compensi, ma il cliente eccepiva la prescrizione presuntiva. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 32715/2024, ha cassato la decisione di merito. Ha stabilito che la procura alle liti costituisce un indice presuntivo del contratto di mandato e che, di fronte all’eccezione di prescrizione presuntiva, il giudice deve valutare l’ammissibilità del giuramento decisorio richiesto dal creditore per provare il mancato pagamento, non potendo limitarsi a constatare la mancata prova.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 10 ottobre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Prescrizione Presuntiva e Compenso dell’Avvocato: La Cassazione fa Chiarezza

Un legale si rivolge al tribunale per ottenere il pagamento delle proprie prestazioni professionali, ma si scontra con l’eccezione di prescrizione presuntiva sollevata dall’ex cliente. Questo meccanismo legale presume che il debito sia stato pagato. Come può l’avvocato superare questa presunzione? L’ordinanza della Corte di Cassazione n. 32715 del 2024 offre spunti fondamentali, chiarendo il rapporto tra procura alle liti e mandato, e il ruolo cruciale del giuramento decisorio.

Il Caso: un Avvocato contro l’Eccezione di Prescrizione Presuntiva

La vicenda nasce dalla richiesta di un avvocato di essere pagato per l’attività difensiva svolta a favore di un cliente in due gradi di giudizio, relativi a una domanda di equo indennizzo. Il cliente, per difendersi, solleva l’eccezione di prescrizione presuntiva ai sensi dell’art. 2956 c.c., che stabilisce un termine breve (tre anni) per il diritto al compenso dei professionisti. La Corte d’Appello accoglie l’eccezione, ritenendo che l’avvocato non avesse fornito la prova del mancato pagamento.

Non soddisfatto, il legale ricorre in Cassazione, lamentando tre errori principali della corte territoriale:

1. Aver ignorato la sua richiesta di deferire al cliente il giuramento decisorio, uno strumento di prova specifico per superare la prescrizione presuntiva.
2. Non aver dichiarato inammissibile l’eccezione di prescrizione, ritenuta formulata in modo ambiguo.
3. Aver erroneamente escluso la sussistenza di un contratto di mandato solo perché il cliente aveva rilasciato procure separate per ogni grado di giudizio.

Il Rapporto tra Procura alle Liti e Mandato Professionale

Uno dei punti più interessanti della decisione riguarda la natura del rapporto tra avvocato e cliente. La Corte d’Appello aveva suggerito che la presenza di singole procure alle liti non fosse sufficiente a dimostrare un sottostante contratto di mandato.

La Cassazione ribalta questa visione. Citando un proprio precedente (n. 6905/2019), la Corte chiarisce che la procura alle liti è un atto unilaterale necessario per la rappresentanza in giudizio. Tuttavia, essa funge anche da indice presuntivo dell’esistenza di un rapporto di patrocinio sottostante, ovvero un contratto di mandato bilaterale che genera il diritto al compenso. La Corte d’Appello ha quindi errato a non presumere, dalla presenza della procura, l’esistenza di tale contratto, specialmente quando l’unica difesa del cliente era basata sulla presunzione di avvenuto pagamento e non sulla negazione del rapporto professionale.

Analisi della Prescrizione Presuntiva e i Mezzi di Prova

Il cuore della controversia è la prescrizione presuntiva. A differenza della prescrizione ordinaria (estintiva), che estingue il diritto stesso, quella presuntiva si basa su una presunzione legale di avvenuto pagamento. Per il creditore, superare questa presunzione è molto difficile. La legge offre principalmente due strumenti:

1. L’ammissione in giudizio da parte del debitore che l’obbligazione non è stata estinta.
2. Il giuramento decisorio deferito dal creditore al debitore.

Nel caso in esame, l’avvocato aveva chiesto di utilizzare proprio il giuramento decisorio. La Corte d’Appello, però, aveva respinto la sua domanda affermando semplicemente che non aveva fornito la prova del mancato pagamento, senza però valutare l’ammissibilità e la concludenza del giuramento offerto.

Le Motivazioni della Cassazione

La Suprema Corte ha ritenuto fondato il motivo relativo al giuramento decisorio. Ha affermato che, di fronte all’eccezione di prescrizione presuntiva, il giudice di merito non può limitarsi a constatare la mancanza di prova da parte del creditore. Al contrario, ha il dovere di valutare la richiesta di deferire il giuramento decisorio, verificandone l’ammissibilità e la pertinenza rispetto ai fatti di causa. Ignorare questa richiesta costituisce un errore di diritto, perché priva il creditore dell’unico strumento a sua disposizione per superare la presunzione legale.

Per quanto riguarda l’eccezione di prescrizione, la Corte ha ritenuto infondate le lamentele dell’avvocato. Ha chiarito che spetta al giudice di merito interpretare la volontà della parte e che non è necessario che chi eccepisce la prescrizione dichiari espressamente di aver pagato, poiché questa dichiarazione è implicita nella natura stessa dell’eccezione.

Le Conclusioni

In conclusione, l’ordinanza accoglie il primo e il terzo motivo di ricorso, rigetta il secondo e cassa la decisione impugnata. La causa viene rinviata alla Corte d’Appello di Perugia, in diversa composizione, che dovrà riesaminare il caso attenendosi ai principi stabiliti dalla Cassazione. In particolare, dovrà riconoscere che la procura alle liti presume l’esistenza di un mandato e, soprattutto, dovrà valutare nel merito la richiesta dell’avvocato di deferire il giuramento decisorio al suo ex cliente. Questa pronuncia ribadisce la centralità del giuramento come strumento di tutela per i professionisti di fronte all’eccezione di prescrizione presuntiva.

La procura alle liti è sufficiente a provare l’esistenza di un contratto di mandato tra avvocato e cliente?
Sì, secondo la Corte la procura alle liti, sebbene sia un negozio unilaterale, costituisce un indice presuntivo della sussistenza di un sottostante rapporto di patrocinio, ovvero un contratto di mandato che genera il diritto al compenso.

Come deve comportarsi il giudice quando il creditore, di fronte a un’eccezione di prescrizione presuntiva, chiede di deferire il giuramento decisorio al debitore?
Il giudice non può semplicemente affermare che il creditore non ha provato il mancato pagamento. Deve, invece, valutare l’ammissibilità e la concludenza dei capitoli di prova formulati per il giuramento decisorio, in quanto è uno degli strumenti principali previsti dalla legge per superare la presunzione di pagamento.

Chi eccepisce la prescrizione presuntiva deve dichiarare espressamente di aver pagato il debito?
No, la Corte ha chiarito che nessuna norma o regola logica impone che l’eccezione di prescrizione presuntiva sia accompagnata da un’espressa dichiarazione di avvenuto pagamento, poiché tale affermazione è già implicita e sostanziale nell’eccezione stessa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati