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Prescrizione presuntiva e contratto scritto: la Cassazione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha stabilito un principio fondamentale in materia di prescrizione presuntiva. Il caso riguardava un professionista che richiedeva il pagamento del proprio compenso, pattuito tramite contratto scritto. La Corte d’Appello aveva erroneamente dichiarato il credito prescritto. La Cassazione ha ribaltato la decisione, affermando che la prescrizione presuntiva non opera quando il rapporto obbligatorio è formalizzato da un contratto scritto, poiché la sua ratio si fonda sull’assenza di formalità tipica dei rapporti in cui il pagamento è solitamente immediato.

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Pubblicato il 21 settembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Prescrizione Presuntiva e Contratto Scritto: Quando la Forma Blocca il Tempo

L’istituto della prescrizione presuntiva rappresenta una particolarità del nostro ordinamento, basata sulla presunzione che certi debiti, derivanti da rapporti quotidiani, vengano pagati rapidamente. Ma cosa succede quando il rapporto è formalizzato da un contratto scritto? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce che la presenza di un accordo formale esclude l’applicazione di questa forma di prescrizione, rafforzando la tutela del creditore.

I Fatti del Caso: Un Compenso Professionale Conteso

La vicenda trae origine dalla richiesta di pagamento di un professionista, incaricato con un contratto scritto dal suo cliente di redigere una perizia per la stima di alcuni danni immobiliari. A seguito dell’espletamento dell’incarico, il professionista otteneva un decreto ingiuntivo per il pagamento del suo compenso.

L’erede del cliente, nel frattempo deceduto, proponeva opposizione al decreto, eccependo l’avvenuta prescrizione presuntiva triennale del credito, ai sensi dell’art. 2956, n. 2 del Codice Civile. Mentre il Tribunale di primo grado rigettava l’opposizione, la Corte d’Appello accoglieva l’impugnazione, dichiarando il credito prescritto.

Il Percorso Giudiziario e la Violazione di Legge

Il professionista, ritenendo errata la decisione della Corte territoriale, ricorreva per Cassazione, lamentando la violazione dell’art. 2956 c.c. Il fulcro della sua difesa si basava su un punto cruciale: la Corte d’Appello aveva applicato la prescrizione presuntiva nonostante il credito derivasse da un contratto stipulato in forma scritta. Secondo il ricorrente, tale circostanza era sufficiente a escludere l’operatività dell’istituto.

La Decisione della Cassazione sulla Prescrizione Presuntiva

La Suprema Corte ha accolto il ricorso del professionista, cassando la sentenza impugnata e rinviando la causa alla Corte d’Appello di Napoli per un nuovo esame. La decisione si fonda su un principio di diritto consolidato e di estrema importanza pratica.

Le Motivazioni della Corte

I giudici di legittimità hanno ribadito che la ratio delle prescrizioni presuntive risiede nella natura dei rapporti da cui originano i crediti. Si tratta, generalmente, di rapporti che si svolgono senza particolari formalità, dove il pagamento avviene di consueto senza dilazioni e senza il rilascio di una quietanza formale (come il conto del ristorante o il compenso per una prestazione artigianale). In questi contesti, la legge presume che, trascorso un breve lasso di tempo, il debito sia stato estinto.

Tuttavia, questa presunzione viene meno quando il credito trae origine da un contratto stipulato in forma scritta. La presenza di un documento contrattuale formalizza il rapporto, eliminando quella caratteristica di immediatezza e informalità che giustifica la presunzione di avvenuto pagamento. Il contratto scritto, infatti, costituisce una prova solida dell’obbligazione e la sua esistenza rende inapplicabile la presunzione su cui si basa la prescrizione presuntiva.

Conclusioni

L’ordinanza in commento offre un’importante lezione per professionisti e creditori: la formalizzazione del rapporto attraverso un contratto scritto non è solo una buona prassi per definire diritti e obblighi, ma rappresenta anche una potente tutela contro l’eccezione di prescrizione presuntiva. La forma scritta, in questo contesto, prevale sulla presunzione di estinzione del debito, garantendo al creditore una posizione processuale più solida per il recupero del proprio compenso.

La prescrizione presuntiva per il compenso di un professionista si applica se esiste un contratto scritto?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che se il credito trae origine da un contratto stipulato in forma scritta, la prescrizione presuntiva non opera.

Qual è la ragione per cui la prescrizione presuntiva non opera in presenza di un contratto scritto?
La ragione è che le prescrizioni presuntive si fondano sulla natura di rapporti che si svolgono senza formalità, dove si presume un pagamento rapido. Un contratto scritto formalizza il rapporto, facendo venir meno il presupposto su cui si basa tale presunzione.

Cosa succede dopo che la Cassazione ha cassato la sentenza d’appello?
La causa viene rinviata alla Corte di Appello, in diversa composizione, che dovrà decidere nuovamente la questione attenendosi al principio di diritto stabilito dalla Cassazione, ossia che la prescrizione presuntiva non è applicabile al caso di specie.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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