LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Prescrizione multe: opposizione sempre possibile

Un cittadino ha contestato una cartella di pagamento per multe stradali datate, eccependo la prescrizione del credito. I tribunali di primo e secondo grado avevano respinto il ricorso ritenendolo tardivo. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, stabilendo che la prescrizione multe può essere sollevata in qualsiasi momento tramite opposizione all’esecuzione (art. 615 c.p.c.), non essendo soggetta a termini di decadenza. La mancata impugnazione della cartella non impedisce di far valere l’estinzione del debito.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 16 settembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Prescrizione Multe: La Cassazione Conferma che si Può Contestare Senza Limiti di Tempo

Ricevere una cartella di pagamento per multe stradali di molti anni prima è un’esperienza frustrante. Spesso, il cittadino si chiede se il debito sia ancora valido o se sia intervenuta la prescrizione multe. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fatto luce su un punto cruciale: l’eccezione di prescrizione può essere sollevata in qualsiasi momento, senza essere vincolati ai rigidi termini di decadenza previsti per altri tipi di opposizione. Vediamo insieme i dettagli di questa importante decisione.

I Fatti del Caso: Un Debito Riemerso dal Passato

Un cittadino si opponeva a una cartella di pagamento relativa a sanzioni amministrative per violazioni del codice della strada risalenti al 2007. Egli sosteneva che il diritto di credito dell’ente impositore fosse ormai estinto per prescrizione, essendo trascorsi più di cinque anni tra la data dell’accertamento e il momento in cui era venuto a conoscenza del debito tramite un estratto di ruolo.

Il concessionario della riscossione si difendeva affermando di aver notificato regolarmente sia la cartella di pagamento nel 2013 sia una successiva intimazione di pagamento nel 2017, atti che avrebbero interrotto la prescrizione.

Le Decisioni dei Giudici di Merito: Un’Interpretazione Rigida dei Termini

Sia il Giudice di Pace in primo grado che il Tribunale in appello avevano respinto l’opposizione del cittadino. Secondo i giudici, l’azione era inammissibile perché tardiva. Avevano applicato il principio secondo cui l’opposizione a una cartella di pagamento per violazioni del codice della strada va proposta entro 30 giorni dalla notifica. Poiché il cittadino non aveva agito entro tale termine dagli atti notificati nel 2013 e nel 2017, aveva perso il diritto di contestare il credito, inclusa la maturata prescrizione.

La Svolta della Cassazione sulla Prescrizione Multe

La Corte di Cassazione ha completamente ribaltato questa visione, accogliendo il ricorso del cittadino. Gli Ermellini hanno chiarito che il ragionamento dei giudici di merito era errato perché confondeva due tipi di opposizione completamente diversi.

L’errore fondamentale era stato applicare il termine di decadenza di 30 giorni, previsto per l’opposizione ‘recuperatoria’ (quando si contesta il verbale di accertamento mai notificato prima), a un’opposizione all’esecuzione (art. 615 c.p.c.), con la quale si contesta l’esistenza stessa del diritto del creditore a procedere, ad esempio perché il credito si è estinto per prescrizione.

Le Motivazioni: Nessun Effetto ‘Sanante’ della Cartella Non Impugnata

La Corte ha spiegato che, a differenza del diritto tributario dove un atto non impugnato diventa definitivo e ‘cristallizza’ la pretesa, nel campo delle sanzioni amministrative la mancata impugnazione di una cartella di pagamento non ‘sana’ vizi come la prescrizione del credito maturata prima della sua notifica. In altre parole, il debitore non perde la facoltà di far valere l’estinzione del debito solo perché non ha impugnato la cartella entro un breve termine.

L’opposizione all’esecuzione, che serve proprio a contestare il diritto di procedere all’esecuzione forzata, non è soggetta a un termine di decadenza. Può essere proposta in qualsiasi momento, anche dopo l’inizio dell’esecuzione, finché sussiste l’interesse ad agire del debitore. Di conseguenza, il Tribunale ha sbagliato a dichiarare inammissibile l’azione del cittadino basandosi su un termine non applicabile al caso di specie.

Le Conclusioni: Un Principio a Tutela del Debitore

La decisione della Cassazione riafferma un principio fondamentale a tutela del cittadino: il diritto di contestare un debito estinto per prescrizione non può essere compresso da termini di decadenza previsti per altre finalità. L’azione per far valere la prescrizione multe è un’opposizione all’esecuzione e, come tale, può essere esercitata senza limiti temporali, a parte quello generale dell’interesse ad agire. La sentenza è stata cassata con rinvio al Tribunale, che dovrà riesaminare il caso applicando questo corretto principio di diritto.

È possibile contestare la prescrizione di una multa anche se non ho impugnato la cartella di pagamento entro 30 giorni?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, l’eccezione di prescrizione del credito si fa valere con l’opposizione all’esecuzione (art. 615 c.p.c.), che non è soggetta a termini di decadenza. Pertanto, può essere proposta anche se sono trascorsi i 30 giorni dalla notifica della cartella.

Qual è la differenza tra l’opposizione per mancata notifica del verbale e quella per prescrizione del credito?
La prima è un’opposizione ‘recuperatoria’ con cui si contesta nel merito la sanzione perché il verbale non è mai stato ricevuto. Questa va fatta entro 30 giorni da quando si riceve l’atto successivo (es. la cartella). La seconda è un’opposizione all’esecuzione con cui si afferma che il diritto a riscuotere il credito si è estinto per il passare del tempo (prescrizione) e non ha un termine di decadenza.

La mancata opposizione a una cartella di pagamento ‘sana’ tutti i vizi precedenti, inclusa la prescrizione?
No. Per le sanzioni amministrative, a differenza di altri ambiti come quello tributario, la mancata impugnazione della cartella non impedisce al debitore di far valere in un momento successivo l’estinzione del credito per prescrizione. La cartella non ha un effetto ‘sanante’ che rende la pretesa incontestabile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati