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Prescrizione medici specializzandi: la Cassazione conferma

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di alcuni ex specializzandi per il risarcimento danni da tardivo recepimento di direttive UE. Al centro della controversia la prescrizione per medici specializzandi, il cui termine decennale, secondo la consolidata giurisprudenza, decorre dal 27 ottobre 1999, data di entrata in vigore della Legge n. 370/99. La Corte ha ribadito che tale legge ha reso definitivo e conoscibile l’inadempimento dello Stato, respingendo le argomentazioni dei ricorrenti come insufficienti a modificare tale orientamento.

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Pubblicato il 8 settembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Prescrizione Medici Specializzandi: La Cassazione Conferma il Termine Decennale

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale in materia di prescrizione per medici specializzandi che hanno frequentato i corsi prima del 1991. La Suprema Corte ha confermato l’orientamento consolidato secondo cui il diritto al risarcimento del danno per il mancato recepimento delle direttive europee sulla retribuzione si prescrive in dieci anni, con decorrenza dal 27 ottobre 1999. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante decisione.

I Fatti del Caso: La Lunga Attesa per il Giusto Compenso

La vicenda trae origine dalla richiesta di risarcimento avanzata da due medici nei confronti della Presidenza del Consiglio dei Ministri. I professionisti lamentavano di non aver ricevuto alcuna retribuzione durante la frequentazione delle scuole di specializzazione medica, a causa del tardivo recepimento da parte dello Stato italiano di specifiche direttive comunitarie (75/362/CEE e 82/76/CEE) che imponevano un’adeguata remunerazione per tale attività.

Il Percorso Giudiziario e la Questione della Prescrizione per medici specializzandi

Sia in primo grado che in appello, la domanda dei medici era stata respinta. I giudici di merito avevano infatti accolto l’eccezione di prescrizione sollevata dall’Avvocatura dello Stato. La motivazione alla base delle decisioni era chiara: il termine decennale per esercitare il diritto al risarcimento era iniziato a decorrere il 27 ottobre 1999, data di entrata in vigore della Legge n. 370/99. Secondo i giudici, quella data rappresentava il dies a quo, ovvero il momento in cui l’inadempimento dello Stato era diventato definitivo e, di conseguenza, i medici avrebbero potuto far valere concretamente il loro diritto.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

Contro la sentenza della Corte d’Appello, i medici hanno proposto ricorso per cassazione, basandolo principalmente su due motivi:
1. Errata individuazione del dies a quo: I ricorrenti sostenevano che la Legge 370/99 non avesse recepito correttamente le direttive UE e che, pertanto, non potesse segnare l’inizio del decorso della prescrizione. A loro avviso, il termine sarebbe dovuto partire da una data successiva, legata a più recenti interventi giurisprudenziali.
2. Mancato rinvio pregiudiziale: I medici lamentavano che la Corte d’Appello avesse omesso di sottoporre la questione alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per verificare la compatibilità della norma nazionale sulla prescrizione con il diritto dell’Unione.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando integralmente la linea interpretativa seguita nei gradi di merito. La decisione si fonda sull’articolo 360-bis, n. 1, del codice di procedura civile, che sancisce l’inammissibilità del ricorso quando il provvedimento impugnato ha deciso le questioni di diritto in modo conforme alla giurisprudenza della Corte e l’esame dei motivi non offre elementi per mutare tale orientamento.

La Corte ha ribadito che la giurisprudenza in materia di prescrizione per medici specializzandi è ormai consolidata e univoca. Il termine di prescrizione decennale decorre inderogabilmente dal 27 ottobre 1999. In quella data, con l’entrata in vigore della Legge n. 370/99, lo Stato italiano ha reso ‘conoscibile e apprezzabile come definitivo’ il proprio inadempimento. Di conseguenza, da quel momento, i soggetti lesi avevano tutti gli strumenti per agire in giudizio e chiedere il risarcimento.

Gli Ermellini hanno giudicato irrilevanti i precedenti giurisprudenziali citati dai ricorrenti, inclusa una pronuncia della Corte di Giustizia UE del 2022, in quanto non pertinenti alla specifica questione del dies a quo della prescrizione. Hanno inoltre ritenuto corretta la scelta della Corte d’Appello di non effettuare un rinvio pregiudiziale, poiché non sussistevano dubbi interpretativi tali da giustificarlo: la normativa interna era sufficientemente chiara per consentire la tutela del diritto.

Le Conclusioni: Un Principio Consolidato e le Conseguenze Pratiche

L’ordinanza in esame consolida un principio giuridico di fondamentale importanza: il diritto al risarcimento per la mancata retribuzione degli specializzandi nel periodo antecedente al 1991 si è prescritto il 27 ottobre 2009. Le argomentazioni dei ricorrenti sono state ritenute un mero dissenso rispetto a un orientamento giurisprudenziale stabile, non supportato da validi elementi giuridici per un suo superamento.

La Corte ha inoltre condannato i ricorrenti non solo al pagamento delle spese legali, ma anche a versare un’ulteriore somma ai sensi dell’art. 96, co. 3, c.p.c., per aver agito in giudizio con colpa grave. Questa decisione serve da monito, sottolineando come l’insistenza in contenziosi su questioni già ampiamente decise dalla giurisprudenza possa comportare conseguenze economiche significative.

Da quale momento inizia a decorrere il termine di prescrizione per le richieste di risarcimento dei medici specializzandi per la mancata retribuzione?
Secondo la giurisprudenza consolidata della Corte di Cassazione, il termine di prescrizione decennale inizia a decorrere dal 27 ottobre 1999, data di entrata in vigore della legge n. 370/99.

Perché la legge n. 370/99 è considerata il momento iniziale per la decorrenza della prescrizione?
Perché con tale legge lo Stato italiano ha reso conoscibile e apprezzabile come definitivo il proprio inadempimento rispetto alle direttive comunitarie, permettendo così ai medici di agire in giudizio per il risarcimento del danno.

È necessario un rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia UE su questa questione di prescrizione?
La Corte di Cassazione ha escluso la necessità di un rinvio pregiudiziale, ritenendo che la normativa interna e la giurisprudenza costante forniscano già una chiara individuazione del termine di prescrizione, senza che vi fossero incertezze tali da impedire l’esercizio del diritto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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