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Prescrizione medici specializzandi: la Cassazione

La Corte di Cassazione ha confermato che il diritto al risarcimento del danno per i medici specializzandi, a causa della mancata attuazione di direttive europee, si estingue per prescrizione. Il termine decennale decorre dal 27 ottobre 1999, data di entrata in vigore della Legge n. 370/1999. Questa legge, pur riconoscendo il diritto a una borsa di studio solo ad alcuni, ha reso definitivo l’inadempimento dello Stato per tutti gli altri, facendo partire da quel momento la prescrizione medici specializzandi. I ricorsi dei medici sono stati dichiarati inammissibili.

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Pubblicato il 28 ottobre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Prescrizione Medici Specializzandi: la Cassazione Conferma la Decorrenza dal 1999

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio ormai consolidato in materia di prescrizione medici specializzandi. La questione riguarda il diritto al risarcimento dei danni per la mancata corresponsione di un’adeguata retribuzione durante gli anni della specializzazione, in violazione di specifiche direttive europee. Con questa decisione, la Suprema Corte ha dichiarato inammissibili i ricorsi di un gruppo di medici, confermando che il termine per far valere tale diritto ha iniziato a decorrere dal 27 ottobre 1999.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da una causa intentata da numerosi medici specializzati prima dell’anno accademico 1991/92. Essi avevano convenuto in giudizio la Presidenza del Consiglio dei Ministri e altri ministeri per ottenere il risarcimento del danno derivante dalla mancata attuazione delle direttive CEE che prevedevano un’adeguata retribuzione per la frequenza dei corsi di specializzazione.

In primo grado, il Tribunale aveva accolto le domande di alcuni medici, condannando l’amministrazione a pagare un importo forfettario per ogni anno di corso frequentato dopo il 1° gennaio 1983. Tuttavia, la Corte d’Appello, in riforma della prima sentenza, ha accolto il gravame della Presidenza del Consiglio, ritenendo i crediti prescritti e rigettando di conseguenza le domande di tutti i medici.

La Questione Giuridica: il Dies a Quo della Prescrizione

Il fulcro della controversia, giunta fino in Cassazione, era l’individuazione del dies a quo, ovvero il momento esatto da cui far partire il termine di prescrizione decennale. I ricorrenti sostenevano che tale termine non potesse decorrere dal 1999, a causa dell’incertezza normativa e giurisprudenziale che avrebbe impedito di esperire con ragionevole certezza un’azione legale. Proponevano, quindi, date successive, come il 2007 o il 2011, anni in cui alcuni orientamenti giurisprudenziali si erano consolidati.

La Decisione della Cassazione sulla Prescrizione Medici Specializzandi

La Corte di Cassazione ha respinto integralmente le argomentazioni dei medici, dichiarando i ricorsi inammissibili ai sensi dell’art. 360-bis, n. 1, c.p.c. Questo articolo permette una decisione semplificata quando il ricorso è manifestamente infondato perché la Corte ha già deciso questioni identiche in passato, consolidando un orientamento giurisprudenziale stabile.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha motivato la sua decisione richiamando il proprio consolidato indirizzo giurisprudenziale. Il punto chiave è che l’inadempimento dello Stato italiano nel recepire le direttive europee è diventato definitivo e inequivocabile con l’entrata in vigore della Legge n. 370 del 19 ottobre 1999.

L’articolo 11 di tale legge, pur sanando la posizione solo dei medici beneficiari di sentenze amministrative irrevocabili, ha avuto l’effetto di cristallizzare l’inadempimento per tutti gli altri. Da quel momento, ogni medico escluso ha avuto la “ragionevole certezza” che lo Stato non avrebbe più adottato altri provvedimenti per sanare la loro posizione. Di conseguenza, il 27 ottobre 1999 è stato identificato come il dies a quo da cui far decorrere il termine decennale di prescrizione.

La Suprema Corte ha smontato le argomentazioni dei ricorrenti relative all’incertezza giuridica, specificando che questioni come l’individuazione del giudice competente (giurisdizione) o la natura dell’azione non impediscono il decorso della prescrizione. Infatti, il diritto al risarcimento poteva essere tutelato interrompendo la prescrizione con un semplice atto di costituzione in mora, un atto stragiudiziale che non richiede l’avvio di una causa. Pertanto, qualsiasi incertezza procedurale non rappresentava un impedimento giuridico all’esercizio del diritto.

Infine, la Corte ha ritenuto manifestamente infondata la richiesta di rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, poiché la normativa interna non ha mai impedito ai ricorrenti di agire in giudizio per tutelare i propri diritti fin dal 1999.

Conclusioni

L’ordinanza in esame consolida un orientamento giurisprudenziale di fondamentale importanza per la prescrizione medici specializzandi. La decisione ribadisce con fermezza che il termine decennale per le azioni risarcitorie è iniziato a decorrere il 27 ottobre 1999. Per i medici che non hanno interrotto la prescrizione entro l’ottobre del 2009, il diritto al risarcimento è da considerarsi estinto. Questa pronuncia fornisce certezza giuridica e chiude definitivamente la porta a numerose controversie, confermando l’importanza di agire tempestivamente per la tutela dei propri diritti.

Da quale momento decorre la prescrizione decennale per le richieste di risarcimento dei medici specializzandi per mancata retribuzione?
Secondo la Corte di Cassazione, il termine di prescrizione decennale decorre dal 27 ottobre 1999, data di entrata in vigore della Legge n. 370/1999, che ha reso definitivo l’inadempimento dello Stato.

L’incertezza sulla giurisdizione o sulla natura dell’azione legale può posticipare l’inizio della prescrizione?
No. La Corte ha stabilito che eventuali incertezze sulla giurisdizione o sulla natura dell’azione non costituiscono un impedimento giuridico all’esercizio del diritto e, pertanto, non posticipano il decorso della prescrizione. Il diritto poteva essere salvaguardato con un semplice atto stragiudiziale di costituzione in mora.

Perché la Corte non ha accolto la richiesta di rinvio alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea?
La richiesta è stata respinta perché ritenuta manifestamente infondata. La Corte ha considerato che l’ordinamento giuridico italiano, a partire dal 27 ottobre 1999, non ha mai impedito ai medici di promuovere un giudizio per domandare il risarcimento del danno, e non sussistevano dubbi interpretativi del diritto europeo tali da giustificare un rinvio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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