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Prescrizione medici specializzandi: la Cassazione

Un medico specializzando ha citato in giudizio diverse amministrazioni statali per ottenere il compenso non corrisposto durante i corsi di specializzazione. Le corti di merito hanno respinto la domanda a causa della prescrizione del diritto. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha confermato la decisione, ribadendo che la prescrizione per i medici specializzandi decorre dal 27 ottobre 1999. Inoltre, il ricorso è stato dichiarato improcedibile per tardivo deposito, consolidando un orientamento giurisprudenziale ormai fermo.

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Pubblicato il 23 agosto 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Prescrizione Medici Specializzandi: La Cassazione Conferma la Decorrenza

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione torna a fare chiarezza su una questione di grande interesse per molti professionisti del settore sanitario: la prescrizione medici specializzandi per il diritto a un’adeguata remunerazione. La Corte ha non solo ribadito il suo orientamento consolidato sul termine decennale, ma ha anche dichiarato il ricorso improcedibile per un vizio formale, sottolineando l’importanza del rispetto dei termini processuali.

Il Caso: La Richiesta di Compenso e l’Eccezione di Prescrizione

Un medico si era rivolto al Tribunale per ottenere il riconoscimento del suo diritto a un compenso per gli anni di specializzazione in medicina interna e angiologia, svolti a tempo pieno senza percepire alcuna remunerazione. Le amministrazioni pubbliche convenute si erano difese sollevando, tra le altre eccezioni, quella di prescrizione del diritto.

Sia il Tribunale che la Corte d’Appello avevano dato ragione alle amministrazioni, respingendo la domanda del medico proprio a causa dell’intervenuta prescrizione. Il professionista ha quindi deciso di presentare ricorso in Cassazione, contestando principalmente il momento dal quale il termine di prescrizione avrebbe dovuto iniziare a decorrere.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso improcedibile. La ragione principale, di natura prettamente processuale, è stata il tardivo deposito del ricorso stesso. La legge prevede un termine di venti giorni dalla notifica per depositare l’atto, un termine che nel caso di specie non è stato rispettato. Tuttavia, la Corte ha voluto comunque esaminare nel merito i motivi del ricorso, confermando la correttezza della decisione dei giudici di appello.

Le Motivazioni: Il Consolidato Orientamento sulla Prescrizione per Medici Specializzandi

Il cuore della decisione risiede nella conferma di un principio ormai consolidato nella giurisprudenza di legittimità. La Corte ha spiegato che, a seguito della tardiva e incompleta trasposizione delle direttive europee in materia di compenso per i medici specializzandi, il legislatore italiano è intervenuto con la legge n. 370 del 1999.

L’articolo 11 di tale legge ha riconosciuto il diritto a una borsa di studio solo a specifiche categorie, lasciando privi di tutela tutti gli altri aventi diritto. Secondo la Cassazione, è proprio da quel momento che per questi ultimi è sorta la “ragionevole certezza” che lo Stato non avrebbe adempiuto spontaneamente ai suoi obblighi. Di conseguenza, il termine di prescrizione decennale per l’azione risarcitoria ha iniziato a decorrere dalla data di entrata in vigore di quella legge, ovvero il 27 ottobre 1999.

Questo orientamento, confermato anche dalle Sezioni Unite, rende inammissibile il primo motivo di ricorso del medico, in quanto la sentenza impugnata si è pienamente conformata a tale principio. La Corte ha inoltre giudicato infondato il secondo motivo, relativo alla condanna alle spese, ricordando che la decisione sulla compensazione delle spese rientra nel potere discrezionale del giudice di merito e non è sindacabile in Cassazione se non per vizi gravi di motivazione, qui assenti.

Le Conclusioni: Stabilità Giurisprudenziale e Rispetto dei Termini

L’ordinanza in esame rafforza due concetti fondamentali. In primo luogo, consolida ulteriormente la giurisprudenza sulla prescrizione medici specializzandi, fissando in modo definitivo il termine di decorrenza al 27 ottobre 1999 per le specializzazioni completate prima del 1991. Qualsiasi azione legale avviata oltre il decennio successivo (ovvero dopo il 27 ottobre 2009), senza atti interruttivi, è destinata a essere respinta. In secondo luogo, l’esito di improcedibilità del ricorso rammenta la cruciale importanza del rispetto rigoroso dei termini processuali, la cui inosservanza preclude l’esame nel merito della controversia, anche in presenza di argomentazioni potenzialmente valide.

Quando inizia a decorrere la prescrizione per il diritto al risarcimento dei medici specializzandi per i corsi anteriori al 1991?
Secondo l’orientamento consolidato della Corte di Cassazione, il termine di prescrizione decennale inizia a decorrere dal 27 ottobre 1999, data di entrata in vigore della legge n. 370/1999.

Perché il ricorso in Cassazione è stato dichiarato improcedibile in questo caso?
Il ricorso è stato dichiarato improcedibile perché è stato depositato oltre il termine di venti giorni dalla notifica, come previsto dall’art. 369 del codice di procedura civile. Il mancato rispetto di questo termine perentorio impedisce alla Corte di esaminare il ricorso.

È possibile contestare in Cassazione la condanna alle spese legali decisa dal giudice di merito?
La contestazione è molto difficile. La Corte ha ribadito che la regolamentazione delle spese processuali rientra nel potere discrezionale del giudice di merito. Una pronuncia di condanna alle spese non può essere censurata in Cassazione, neanche per mancanza di motivazione sulla mancata compensazione, a meno di vizi palesi e gravi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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