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Prescrizione medici specializzandi: Cassazione rigetta

Un gruppo di medici ha citato in giudizio lo Stato per ottenere un risarcimento del danno dovuto alla tardiva attuazione di direttive europee che prevedevano un’adeguata retribuzione durante la specializzazione. Sia in primo grado che in appello, la domanda è stata respinta per intervenuta prescrizione del diritto. La Corte di Cassazione, con la presente ordinanza, ha confermato le decisioni precedenti, rigettando il ricorso dei medici. La Corte ha ritenuto infondate le tesi dei ricorrenti secondo cui il loro diritto sarebbe stato imprescrittibile o che il termine di prescrizione sarebbe iniziato a decorrere solo dal loro pensionamento, ribadendo che il diritto al risarcimento è soggetto ai normali termini di prescrizione.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Prescrizione Medici Specializzandi: La Cassazione Conferma il Termine per il Risarcimento

La questione del diritto alla retribuzione per i medici durante gli anni di specializzazione è un tema dibattuto da decenni. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi su un aspetto cruciale di queste controversie: la prescrizione per i medici specializzandi che agiscono per ottenere il risarcimento del danno derivante dalla mancata attuazione di direttive europee. La decisione conferma un orientamento ormai consolidato, respingendo le pretese dei medici e chiarendo definitivamente i limiti temporali per l’esercizio di tale diritto.

I Fatti di Causa

Nel 2016, un gruppo di medici, che in passato avevano frequentato scuole di specializzazione senza percepire alcuna remunerazione, ha convenuto in giudizio la Presidenza del Consiglio dei Ministri e altri ministeri. I ricorrenti lamentavano la tardiva e solo parziale attuazione, da parte dello Stato italiano, delle direttive comunitarie 75/362/CEE e 75/363/CEE. Tali direttive imponevano agli Stati membri di garantire un’adeguata retribuzione ai medici specializzandi.

La loro richiesta di risarcimento del danno è stata però rigettata sia dal Tribunale che dalla Corte d’Appello, i quali hanno ritenuto il diritto ormai estinto per prescrizione. I medici hanno quindi proposto ricorso per Cassazione, basandolo su diversi motivi, tra cui la presunta imprescrittibilità del loro diritto e l’errata individuazione del momento iniziale del decorso della prescrizione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione ha rigettato integralmente il ricorso, condannando i medici al pagamento delle spese processuali e di un’ulteriore somma per lite temeraria ai sensi dell’art. 96 c.p.c. La Corte ha ritenuto tutti i motivi di ricorso manifestamente infondati, riaffermando principi giuridici già ampiamente stabiliti dalla sua stessa giurisprudenza.

Le Motivazioni: Analisi della Prescrizione per Medici Specializzandi

La Corte ha smontato punto per punto le argomentazioni dei ricorrenti, offrendo chiarimenti fondamentali sulla natura del diritto al risarcimento e sui termini della sua prescrizione.

1. L’infondatezza della tesi dell’imprescrittibilità

Il principale argomento dei ricorrenti era che il loro diritto al risarcimento, in quanto medici dipendenti del servizio sanitario nazionale, fosse ‘imprescrittibile’ o, in subordine, che la prescrizione iniziasse a decorrere solo dal momento del pensionamento. La Cassazione ha definito questa prospettazione una ‘fallacia’. Il diritto al risarcimento del danno per inadempimento dello Stato a obblighi comunitari è un diritto di credito e, come tale, è soggetto ai normali termini di prescrizione. Non esiste alcuna norma di diritto che sancisca l’imprescrittibilità in questo specifico caso.

2. L’irrilevanza del rapporto di lavoro con il SSN

La Corte ha inoltre chiarito che la circostanza che i medici fossero diventati dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale è del tutto irrilevante ai fini del calcolo della prescrizione. Il danno lamentato si è verificato durante il periodo della scuola di specializzazione, quindi prima della costituzione di qualsiasi rapporto di lavoro. Inoltre, la controparte nel giudizio non era il loro datore di lavoro, ma la Presidenza del Consiglio dei Ministri, responsabile per la mancata attuazione delle direttive. Non vi era quindi alcun nesso tra il rapporto di lavoro e il diritto al risarcimento che potesse giustificare un differimento dell’inizio della prescrizione.

3. Rigetto degli altri motivi

Anche gli altri motivi di ricorso sono stati respinti:
Mancanza di motivazione: La Corte d’Appello, secondo i giudici di legittimità, aveva adeguatamente motivato la propria decisione richiamando i precedenti consolidati della stessa Cassazione, adempiendo così al proprio obbligo.
Regolazione delle spese: La Cassazione ha ritenuto corretta la condanna in solido degli appellanti alle spese, poiché la questione della prescrizione era unica e comune a tutti, giustificando l’applicazione dell’art. 97 c.p.c.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame consolida un principio fondamentale: il diritto dei medici al risarcimento per la mancata retribuzione durante la specializzazione non è eterno. Esso è soggetto ai termini di prescrizione ordinari e chi intende farlo valere deve agire tempestivamente. Le argomentazioni volte a sostenere l’imprescrittibilità o a posticipare l’inizio del termine di prescrizione al momento del pensionamento sono state giudicate prive di fondamento giuridico. La decisione funge anche da monito, sottolineando come la proposizione di ricorsi basati su tesi palesemente insostenibili e in contrasto con la giurisprudenza consolidata possa comportare non solo il rigetto, ma anche una condanna per responsabilità processuale aggravata.

Il diritto al risarcimento dei medici specializzandi per la mancata retribuzione è imprescrittibile?
No. Secondo la Corte di Cassazione, il diritto al risarcimento del danno per la tardiva attuazione di direttive europee è un diritto di credito soggetto ai normali termini di prescrizione e non è ‘imprescrittibile’.

Quando inizia a decorrere la prescrizione per la richiesta di risarcimento dei medici specializzandi?
La prescrizione inizia a decorrere dal momento in cui il diritto può essere fatto valere, ovvero dopo la conclusione del periodo di specializzazione. La circostanza che i medici siano successivamente diventati dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale è irrilevante e non sposta l’inizio del termine al momento del pensionamento.

La Corte può condannare la parte soccombente al pagamento di una somma ulteriore per lite temeraria?
Sì. Nel caso di specie, la Corte di Cassazione ha condannato i ricorrenti al pagamento di un’ulteriore somma ai sensi dell’art. 96, terzo comma, c.p.c., a causa della manifesta infondatezza del ricorso, della palese insostenibilità delle tesi giuridiche e della totale omissione di confronto con la giurisprudenza consolidata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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