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Prescrizione medici specializzandi: Cassazione conferma

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 4819/2025, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un gruppo di medici specializzandi che chiedevano il risarcimento per la mancata remunerazione durante i corsi frequentati tra il 1980 e il 1993. La Corte ha confermato il proprio orientamento consolidato, stabilendo che la prescrizione del diritto al risarcimento decorre dal 27 ottobre 1999, data di entrata in vigore della Legge n. 370/1999. Qualsiasi incertezza legale successiva non ha impedito il decorso del termine decennale.

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Pubblicato il 14 settembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Prescrizione Medici Specializzandi: la Cassazione mette un punto fermo

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio cruciale in materia di prescrizione per i medici specializzandi che hanno frequentato i corsi prima del 1993 senza ricevere la dovuta remunerazione. La decisione conferma che il termine per richiedere il risarcimento del danno allo Stato è scaduto, consolidando un orientamento giurisprudenziale che ha importanti implicazioni per migliaia di professionisti. Analizziamo insieme i dettagli di questa vicenda e le motivazioni della Suprema Corte.

I Fatti del Caso

La controversia nasce dalla tardiva e incompleta attuazione, da parte dello Stato italiano, di specifiche direttive comunitarie (in particolare le direttive 75/362/CEE e 82/76/CEE) che prevedevano un’adeguata remunerazione per i medici durante il periodo di formazione specialistica. Un gruppo di medici, che aveva frequentato tali corsi tra il 1980 e il 1993, ha citato in giudizio la Presidenza del Consiglio dei Ministri per ottenere il risarcimento dei danni subiti. Sia in primo grado che in appello, le loro richieste sono state respinte perché il diritto era stato dichiarato prescritto. I medici hanno quindi proposto ricorso in Cassazione, sostenendo che il termine di prescrizione non potesse decorrere a causa di una persistente incertezza normativa e giurisprudenziale che impediva di esercitare efficacemente il loro diritto.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si fonda sull’articolo 360-bis, n. 1, del codice di procedura civile, che prevede l’inammissibilità del ricorso quando la decisione impugnata è conforme alla giurisprudenza consolidata della Corte e i motivi di ricorso non offrono elementi validi per un cambio di orientamento. Nel caso di specie, la Corte ha ritenuto che la questione della prescrizione per i medici specializzandi sia stata già ampiamente risolta in passato.

Le Motivazioni della Sentenza: il ‘Dies a Quo’ della Prescrizione

Il cuore della motivazione risiede nell’individuazione del dies a quo, ovvero del giorno dal quale inizia a decorrere il termine di prescrizione decennale.

La Legge n. 370/1999 come Spartiacque

La Cassazione ha confermato in modo definitivo che il termine di prescrizione ha iniziato a decorrere il 27 ottobre 1999, data di entrata in vigore della Legge n. 370/1999. Sebbene questa legge riconoscesse il diritto a una borsa di studio solo a una specifica categoria di medici (quelli beneficiari di sentenze amministrative irrevocabili), la sua approvazione ha avuto un effetto più ampio: ha reso palese e definitivo l’inadempimento dello Stato per tutti gli altri specializzandi esclusi. Da quel momento, secondo la Corte, ogni medico danneggiato aveva a disposizione un rimedio giurisdizionale sufficientemente certo ed effettivo per far valere il proprio diritto al risarcimento, facendo così partire il cronometro della prescrizione.

L’Irrilevanza dell’Incertezza Giuridica sulla Decorrenza

I ricorrenti avevano sostenuto che varie incertezze (sulla giurisdizione competente, sulla natura contrattuale o extracontrattuale dell’azione, sull’individuazione del soggetto passivo) avessero impedito il decorso del termine. La Corte ha smontato queste argomentazioni, chiarendo che:
1. La questione della giurisdizione (ordinaria o amministrativa) non incide sulla possibilità di interrompere la prescrizione, che può avvenire anche con un atto stragiudiziale (una semplice lettera di messa in mora).
2. L’individuazione del soggetto passivo (lo Stato, e non le singole Università) era desumibile dalla normativa stessa e, in ogni caso, un errore nell’evocazione in giudizio di un organo statuale diverso non avrebbe inficiato l’instaurazione del rapporto processuale.
3. La qualificazione giuridica dell’azione non impedisce al danneggiato di agire per la tutela dei propri diritti.

In sostanza, dal 27 ottobre 1999, non esisteva alcun impedimento giuridico che precludesse ai medici di agire per interrompere la prescrizione e chiedere il risarcimento del danno.

Le Conclusioni

L’ordinanza ribadisce un principio di certezza del diritto: una volta che l’inadempimento dello Stato diventa manifesto e il rimedio per tutelarsi esiste, il danneggiato ha l’onere di agire entro i termini stabiliti dalla legge. La decisione consolida l’orientamento secondo cui il termine decennale per le azioni risarcitorie dei medici specializzandi non remunerati è inesorabilmente scaduto il 27 ottobre 2009. Questo pronunciamento serve da monito sull’importanza di esercitare tempestivamente i propri diritti, poiché l’inerzia, anche se motivata da dubbi interpretativi, può portare alla loro definitiva estinzione.

Da quale data decorre la prescrizione per il risarcimento dei medici specializzandi non remunerati?
Secondo la giurisprudenza consolidata della Corte di Cassazione, il termine di prescrizione decennale decorre dal 27 ottobre 1999, data di entrata in vigore della Legge n. 370/1999.

L’incertezza sulla giurisdizione competente ha interrotto la decorrenza della prescrizione?
No. La Corte ha stabilito che l’eventuale incertezza sulla giurisdizione (ordinaria o amministrativa) o su altri aspetti procedurali non impedisce il decorso della prescrizione, poiché il diritto poteva essere tutelato e la prescrizione interrotta anche con un semplice atto stragiudiziale, come una diffida.

Perché la Legge n. 370/1999 è considerata il momento iniziale per la decorrenza della prescrizione anche per i medici non inclusi in quella legge?
Perché, pur beneficiando solo una parte dei medici, quella legge ha reso palese e definitivo l’inadempimento parziale dello Stato. Ha cristallizzato la lesione del diritto anche per gli esclusi, fornendo loro un quadro giuridico sufficientemente certo per poter agire e chiedere il risarcimento, innescando così la decorrenza del termine estintivo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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