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Prescrizione maggiorazione amianto: quando inizia?

Un lavoratore ha richiesto la maggiorazione contributiva per esposizione ad amianto. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione di merito, stabilendo che la prescrizione del diritto decorre dalla data della domanda all’ente assicuratore per la certificazione dell’esposizione. Tale richiesta, infatti, dimostra la consapevolezza del lavoratore circa il rischio e il proprio diritto, segnando l’inizio del termine decennale. La Corte ha chiarito che la prescrizione maggiorazione amianto non lede il diritto fondamentale alla pensione, essendo un beneficio accessorio e autonomo.

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Prescrizione Maggiorazione Amianto: la Domanda all’INAIL Fa Scattare il Termine

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha affrontato un tema cruciale per molti lavoratori: la prescrizione maggiorazione amianto. La questione centrale riguarda l’individuazione del momento esatto in cui inizia a decorrere il termine per richiedere il beneficio contributivo legato all’esposizione a questa sostanza nociva. La Suprema Corte ha stabilito un principio chiaro: il termine decennale di prescrizione inizia dal giorno in cui il lavoratore, presentando domanda all’ente assicuratore per la certificazione dell’esposizione, dimostra di essere consapevole del proprio diritto.

I fatti di causa

Il caso nasce dalla domanda di un lavoratore volta a ottenere il riconoscimento della maggiorazione contributiva per esposizione ultradecennale a fibre di amianto, come previsto dalla legge n. 257 del 1992. Inizialmente accolta in primo grado, la richiesta è stata successivamente rigettata dalla Corte d’Appello.

I giudici di secondo grado hanno accolto l’eccezione di prescrizione sollevata dall’ente previdenziale. Secondo la Corte territoriale, la richiesta di certificazione dell’esposizione, inoltrata dal lavoratore all’ente assicuratore contro gli infortuni sul lavoro diversi anni prima, rappresentava la prova della sua consapevolezza del rischio e, di conseguenza, costituiva il dies a quo (il giorno di partenza) del termine di prescrizione. Poiché erano trascorsi più di dieci anni da quella data senza validi atti interruttivi, il diritto alla maggiorazione era da considerarsi estinto.

I motivi del ricorso e l’analisi sulla prescrizione maggiorazione amianto

Il lavoratore ha impugnato la sentenza d’appello dinanzi alla Corte di Cassazione, formulando nove distinti motivi di ricorso. Tra le censure principali, il ricorrente lamentava la violazione di norme procedurali e sostanziali, sostenendo che la Corte d’Appello avesse errato nell’individuare il dies a quo della prescrizione. A suo avviso, la semplice domanda di certificazione all’ente assicuratore non era sufficiente a dimostrare la piena consapevolezza del danno e del diritto al beneficio, che sarebbe sorta solo in un momento successivo.

Inoltre, il ricorrente denunciava un vizio di ultra petita, sostenendo che i giudici avessero fondato la loro decisione su elementi non dedotti dall’ente previdenziale, e sollevava dubbi sulla legittimità costituzionale della norma che prevede la prescrizione totale del diritto anziché dei singoli ratei, in relazione alla tutela del diritto alla pensione.

La decisione della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha rigettato integralmente il ricorso, ritenendo tutti i motivi infondati o inammissibili. Gli Ermellini hanno confermato l’orientamento consolidato secondo cui, in tema di prescrizione maggiorazione amianto, il termine per far valere il diritto decorre dal momento in cui il lavoratore acquisisce una ragionevole consapevolezza dell’esposizione qualificata e del conseguente diritto al beneficio.

Nel caso specifico, la Corte ha ritenuto che la presentazione della domanda all’ente assicuratore per ottenere la certificazione dell’esposizione all’amianto costituisca un’inferenza logica e plausibile della raggiunta consapevolezza. Questo atto, infatti, “rivela indubbiamente in capo allo stesso la consapevolezza della presenza di rischio ambientale e della ragionevole presunzione di essere stato esposto in modo qualificato”. Di conseguenza, la Corte d’Appello ha correttamente identificato in tale data il dies a quo della prescrizione decennale.

Le motivazioni della decisione

La Corte ha smontato punto per punto le censure del ricorrente. Ha escluso il vizio di ultra petita, chiarendo che il giudice, una volta sollevata l’eccezione di prescrizione, ha il potere di individuare il corretto dies a quo sulla base di tutti gli elementi processuali, senza essere vincolato dalla specifica prospettazione della parte.

Ha inoltre dichiarato inammissibili i motivi che miravano a una nuova valutazione dei fatti, ribadendo che il giudizio di legittimità non può trasformarsi in un terzo grado di merito. La valutazione circa la consapevolezza del lavoratore è un accertamento di fatto, insindacabile in Cassazione se, come in questo caso, è supportato da una motivazione logica e coerente.

Infine, la Corte ha respinto i dubbi di legittimità costituzionale. Ha precisato che la maggiorazione contributiva per esposizione ad amianto è un beneficio autonomo e distinto rispetto al diritto alla pensione. Mentre quest’ultimo è primario, intangibile e imprescrittibile, la tutela costituzionale non si estende a tutte le singole azioni relative alla costituzione della posizione contributiva. La prescrizione di un beneficio accessorio, quindi, non compromette il nucleo essenziale del diritto alla pensione garantito dall’art. 38 della Costituzione.

Conclusioni

L’ordinanza in esame consolida un principio fondamentale in materia di prescrizione maggiorazione amianto: la consapevolezza del lavoratore è il fattore scatenante del decorso del termine. La richiesta di certificazione dell’esposizione all’ente assicuratore è considerata dalla giurisprudenza come la prova regina di tale consapevolezza. I lavoratori esposti ad amianto devono quindi agire con tempestività una volta avviato l’iter per il riconoscimento, poiché da quel momento inizia a correre il termine di dieci anni per richiedere all’ente previdenziale il relativo beneficio contributivo, pena la perdita definitiva del diritto.

Quando inizia a decorrere la prescrizione per il diritto alla maggiorazione contributiva per esposizione ad amianto?
La prescrizione decennale inizia a decorrere dal momento in cui il lavoratore acquisisce la consapevolezza del proprio diritto, che la Corte fa coincidere con la data di presentazione della domanda all’ente assicuratore per ottenere la certificazione dell’esposizione qualificata all’amianto.

La prescrizione del diritto alla maggiorazione per amianto viola il diritto costituzionale alla pensione?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che la maggiorazione è un beneficio autonomo e distinto dal diritto alla pensione. Quest’ultimo è imprescrittibile, ma tale tutela non si estende a tutti i benefici accessori. La prescrizione del diritto alla maggiorazione non compromette il nucleo essenziale della garanzia pensionistica.

Presentare la domanda all’ente assicuratore per il certificato di esposizione ad amianto ha conseguenze sul termine di prescrizione?
Sì, è l’atto decisivo. Secondo la Corte, questa domanda dimostra la consapevolezza del lavoratore riguardo al rischio ambientale e al proprio potenziale diritto. Pertanto, rappresenta il ‘dies a quo’, ovvero il momento esatto da cui inizia a decorrere il termine di prescrizione di dieci anni per rivendicare il beneficio presso l’ente previdenziale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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