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Prescrizione lavoro: Cassazione attende Sezioni Unite

La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha sospeso la decisione sul ricorso di un’azienda ospedaliera contro una sua ex collaboratrice, una biologa a cui era stato riconosciuto un rapporto di lavoro subordinato. Il rinvio si è reso necessario perché la questione centrale, relativa all’inizio della decorrenza della prescrizione lavoro per i crediti retributivi in contratti a termine illegittimi, è attualmente al vaglio delle Sezioni Unite. L’azienda contestava la decisione della Corte d’Appello su vari punti, inclusa la qualificazione del rapporto e, appunto, la prescrizione dei crediti.

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Pubblicato il 3 novembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Prescrizione Lavoro: la Cassazione Sospende il Giudizio in Attesa delle Sezioni Unite

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza interlocutoria, ha messo in pausa un’importante causa riguardante la riqualificazione di un rapporto di collaborazione in lavoro subordinato e la conseguente prescrizione lavoro. La decisione di sospendere il procedimento evidenzia l’esistenza di un nodo giuridico cruciale, attualmente all’esame delle Sezioni Unite, relativo al momento esatto in cui inizia a decorrere il termine per richiedere le differenze retributive in caso di contratti a termine illegittimi.

I Fatti del Caso: Lunga Collaborazione tra una Biologa e l’Azienda Ospedaliera

La vicenda vede contrapposti un’azienda ospedaliera universitaria e una biologa che per anni aveva lavorato per l’ente sulla base di contratti di collaborazione. La lavoratrice si era rivolta al Tribunale per ottenere il riconoscimento della natura subordinata del rapporto e il pagamento delle relative differenze retributive.

I giudici di merito avevano parzialmente accolto la sua domanda. La Corte d’Appello, in particolare, aveva confermato la sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato, ma solo a partire da una certa data (1° gennaio 2008), riconoscendo il diritto alle differenze retributive maturate da quel momento. Per i periodi precedenti, la domanda era stata respinta per difetto di giurisdizione o per genericità delle prove.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

L’azienda ospedaliera ha impugnato la sentenza d’appello davanti alla Corte di Cassazione, sollevando cinque motivi di ricorso. Tra questi, spiccavano la presunta violazione dei termini di decadenza per l’impugnazione del contratto, l’errata qualificazione del rapporto come subordinato e, soprattutto, la violazione delle norme sulla prescrizione lavoro.

Secondo l’azienda, il termine di prescrizione quinquennale per i crediti retributivi avrebbe dovuto decorrere durante lo svolgimento del rapporto e non dalla sua cessazione, poiché la lavoratrice non si trovava in una condizione di soggezione tale da impedirle di far valere i propri diritti.

La Questione sulla Prescrizione Lavoro e il Rinvio alle Sezioni Unite

È proprio quest’ultimo motivo a determinare la decisione della Cassazione. La Corte ha osservato che la questione dell’individuazione del dies a quo (il giorno di inizio) del termine di prescrizione per i crediti maturati in una successione di contratti a termine è una questione complessa e dibattuta. Un orientamento giurisprudenziale recente (Cass. n. 35676/2021) suggerisce che il termine decorra dalla scadenza di ciascun singolo contratto.

Tuttavia, proprio questa problematica è stata rimessa al vaglio delle Sezioni Unite con un’altra ordinanza (n. 6051/2023). Le Sezioni Unite hanno il compito di fornire un’interpretazione definitiva e uniforme, risolvendo i contrasti giurisprudenziali.

Le Motivazioni dell’Ordinanza Interlocutoria

La Suprema Corte, con la sua ordinanza interlocutoria, ha ritenuto opportuno disporre il rinvio della causa a nuovo ruolo. La motivazione è di natura prudenziale e mira a garantire la coerenza e la certezza del diritto. Decidere il caso specifico prima che le Sezioni Unite si pronuncino sulla questione di massima avrebbe comportato il rischio di emettere una sentenza potenzialmente in contrasto con il principio di diritto che verrà a breve stabilito. La questione della prescrizione lavoro, essendo centrale per la risoluzione del quinto motivo di ricorso, ha reso indispensabile attendere la pronuncia del massimo organo nomofilattico della Corte.

Le Conclusioni: In Attesa di una Decisione Fondamentale

In conclusione, il caso rimane sospeso. L’ordinanza interlocutoria non decide nel merito, ma fotografa un momento di riflessione importante nella giurisprudenza del lavoro. La futura decisione delle Sezioni Unite sul dies a quo della prescrizione avrà un impatto significativo non solo su questa vicenda, ma su innumerevoli casi simili, definendo con chiarezza i diritti dei lavoratori impiegati con contratti precari e i limiti temporali per farli valere in giudizio.

Quando inizia a decorrere la prescrizione per i crediti da lavoro in caso di contratti di collaborazione poi riqualificati come subordinati?
La Corte di Cassazione ha sospeso la decisione proprio perché questa questione è attualmente all’esame delle Sezioni Unite. Il dubbio da risolvere è se il termine di prescrizione di cinque anni inizi a decorrere dalla scadenza di ogni singolo contratto a termine oppure solo dalla cessazione definitiva dell’intero rapporto di lavoro.

Perché la Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza interlocutoria invece di una sentenza definitiva?
La Corte ha emesso un’ordinanza interlocutoria per rinviare la causa perché una delle questioni legali fondamentali sollevate nel ricorso (l’inizio della prescrizione) è già pendente davanti alle Sezioni Unite, il massimo organo della Corte. Per garantire una decisione coerente e autorevole, si è ritenuto opportuno attendere la pronuncia delle Sezioni Unite prima di decidere il caso specifico.

Quali erano i principali argomenti dell’azienda ospedaliera contro la decisione della Corte d’Appello?
L’azienda ha sostenuto principalmente cinque punti: 1) la tardività dell’impugnazione del contratto da parte della lavoratrice (decadenza); 2) il fatto che la Corte d’Appello avesse deciso oltre i limiti della domanda iniziale; 3) l’errata valutazione delle prove sulla natura subordinata del rapporto; 4) l’omessa considerazione di fatti decisivi che escludevano la subordinazione; 5) l’errato rigetto dell’eccezione di prescrizione dei crediti retributivi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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