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Prescrizione lavoro carcerario: la decisione della Corte

La Corte di Cassazione ha stabilito che la prescrizione del diritto alla retribuzione per il lavoro carcerario decorre dalla cessazione dell’intero rapporto di lavoro, considerato unitario anche se svolto in diverse carceri. La Corte ha accolto il ricorso di un detenuto, condannando il Ministero della Giustizia al pagamento delle differenze retributive, ritenendo infondata l’eccezione di prescrizione basata sui singoli periodi lavorativi.

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Pubblicato il 21 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Prescrizione Lavoro Carcerario: Unico Rapporto e Decorrenza dei Termini

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato un tema cruciale riguardante la prescrizione del lavoro carcerario, stabilendo un principio fondamentale a tutela dei diritti retributivi dei detenuti. La questione centrale era determinare da quale momento inizi a decorrere il termine di cinque anni per richiedere le differenze retributive: dalla fine di ogni singolo periodo di lavoro o dalla cessazione definitiva del rapporto complessivo? La Corte ha optato per la seconda interpretazione, considerando il lavoro prestato dal detenuto come un rapporto unitario.

Il Caso in Esame

Un detenuto ha lavorato in diversi istituti penitenziari in un arco temporale di sei anni, dal 2015 al 2021. Durante questo periodo, ha percepito una retribuzione basata su parametri economici non aggiornati dal 1993, significativamente inferiore a quanto previsto dalla legge, che stabilisce un compenso pari ai due terzi del trattamento previsto dai contratti collettivi. Di conseguenza, il detenuto ha citato in giudizio il Ministero della Giustizia per ottenere il pagamento delle differenze retributive maturate.

In secondo grado, la Corte d’Appello aveva parzialmente accolto l’eccezione di prescrizione sollevata dal Ministero. I giudici territoriali avevano ritenuto che ogni periodo di lavoro costituisse un rapporto a sé stante e che la prescrizione quinquennale iniziasse a decorrere dalla cessazione di ciascuno di essi. Di conseguenza, avevano dichiarato estinti i crediti più risalenti, riducendo l’importo dovuto al lavoratore.

L’Analisi della Corte di Cassazione sulla Prescrizione del Lavoro Carcerario

La Corte di Cassazione ha completamente ribaltato la decisione d’appello. Secondo i giudici supremi, la prestazione di lavoro carcerario deve essere considerata come un rapporto di per sé unitario. Questa unitarietà non viene meno a causa delle diverse mansioni svolte, dei trasferimenti tra distinte strutture carcerarie o degli eventuali intervalli non lavorati.

La Corte ha chiarito che il dies a quo, ovvero il giorno da cui far partire il calcolo della prescrizione, deve essere individuato nella data di cessazione del rapporto nel suo complesso. Nel caso specifico, il Ministero della Giustizia, su cui gravava l’onere della prova, non aveva dimostrato la data di definitiva cessazione dell’attività lavorativa del detenuto. Pertanto, l’eccezione di prescrizione è stata giudicata infondata nella sua interezza.

Le Implicazioni della Sentenza

Questa pronuncia rafforza la tutela dei diritti economici dei detenuti lavoratori. Stabilire che il rapporto di lavoro carcerario è unitario impedisce che il diritto alla giusta retribuzione venga frammentato e potenzialmente perso a causa del decorso della prescrizione calcolata su brevi periodi.

La decisione sottolinea che l’onere di provare l’avvenuta cessazione del rapporto, e quindi il momento da cui la prescrizione può iniziare a correre, spetta all’amministrazione penitenziaria. In assenza di tale prova, il diritto del detenuto a reclamare le somme dovute rimane integro per tutto il periodo lavorato. La Corte ha quindi cassato la sentenza impugnata e, decidendo direttamente la causa nel merito, ha condannato il Ministero a versare l’intera somma richiesta dal ricorrente, oltre a rivalutazione, interessi e spese legali per tutti i gradi di giudizio.

Da quale momento inizia a decorrere la prescrizione per i crediti retributivi del lavoro carcerario?
Secondo la Corte di Cassazione, il termine di prescrizione inizia a decorrere solo dalla data di cessazione definitiva del rapporto di lavoro nel suo complesso, e non dalla fine di ogni singolo periodo lavorativo.

Il lavoro svolto in diverse carceri interrompe l’unitarietà del rapporto di lavoro?
No, la Corte ha specificato che il rapporto di lavoro carcerario è da considerarsi unitario a prescindere dalle diverse mansioni svolte, dai trasferimenti tra differenti istituti penitenziari o dagli intervalli non lavorati.

Su chi ricade l’onere di provare la data di cessazione del rapporto di lavoro ai fini della prescrizione?
L’onere di provare la data di definitiva cessazione del rapporto di lavoro, necessaria per far valere l’eccezione di prescrizione, ricade sul Ministero della Giustizia, in qualità di datore di lavoro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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