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Prescrizione investimenti finanziari: la decorrenza

In una causa per risarcimento danni derivanti da intermediazione finanziaria, la Corte di Appello ha stabilito che la prescrizione decorre dalla chiusura del rapporto, momento in cui il danno diviene percepibile. La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha ritenuto la questione sulla decorrenza della prescrizione investimenti finanziari di tale importanza da rinviare il caso a una pubblica udienza per una decisione definitiva, senza ancora pronunciarsi nel merito.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Diritto Bancario, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Prescrizione Investimenti Finanziari: Quando Scatta il Termine per Chiedere i Danni?

La determinazione del momento esatto in cui inizia a decorrere la prescrizione investimenti finanziari rappresenta uno dei nodi cruciali nelle controversie tra risparmiatori e istituti di credito. Un’ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione ha recentemente acceso i riflettori su questo tema, scegliendo di non decidere immediatamente ma di rinviare la questione a una pubblica udienza per un esame più approfondito. Vediamo insieme i contorni della vicenda e le implicazioni di questa scelta.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine dalla richiesta di risarcimento danni avanzata dagli eredi di un investitore nei confronti di un noto istituto bancario. Gli eredi lamentavano inadempimenti legati a rapporti di intermediazione finanziaria che avevano causato un ingente danno economico, quantificato in sede di merito in oltre 700.000 euro.

Il Tribunale di primo grado aveva parzialmente accolto le domande degli investitori, condannando la banca al risarcimento. Successivamente, la Corte d’Appello ha riformato in parte la decisione, ma ha confermato un punto fondamentale per i risparmiatori: la decorrenza della prescrizione.

La Questione sulla Decorrenza della Prescrizione degli Investimenti Finanziari

Il cuore del dibattito legale ruota attorno alla seguente domanda: da quando un investitore ha dieci anni di tempo per far valere i propri diritti?

La tesi della Banca: L’istituto di credito sosteneva che il termine di prescrizione dovesse iniziare a decorrere dal momento di ogni singola operazione di investimento ritenuta dannosa.
La tesi degli Investitori (accolta in Appello): La Corte d’Appello ha invece ritenuto che la prescrizione iniziasse a decorrere non dai singoli acquisti, ma dal momento in cui il danno diventa concretamente percepibile all’esterno per l’investitore. Questo momento è stato identificato con la chiusura definitiva dei rapporti contrattuali, quando si ha un quadro completo delle perdite subite.

Questa interpretazione è evidentemente più favorevole ai risparmiatori, poiché posticipa notevolmente l’inizio del conto alla rovescia per poter agire in giudizio.

La Decisione della Cassazione: Un Rinvio Strategico

Di fronte al ricorso della banca, la Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza interlocutoria. Invece di decidere il caso, ha disposto il rinvio della causa alla pubblica udienza. Questo significa che i giudici hanno ritenuto la questione sulla prescrizione investimenti finanziari troppo delicata e di impatto generale per essere decisa con il rito camerale, più snello.

Le Motivazioni

La Corte ha motivato la sua scelta evidenziando che la precisa individuazione del dies a quo (il giorno di partenza) del termine di prescrizione in queste fattispecie è un tema di particolare importanza. La stessa questione, infatti, è già stata oggetto di un altro rinvio a pubblica udienza in un caso analogo (Cass. n. 35891/23). La volontà è quella di arrivare a una pronuncia autorevole e ponderata, che possa fungere da guida per i casi futuri e garantire la certezza del diritto in un settore così sensibile.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame non fornisce una risposta, ma la prepara. La decisione finale, che verrà presa dopo la pubblica udienza, avrà conseguenze significative per migliaia di risparmiatori e per l’intero settore bancario. Stabilirà in modo chiaro quando il diritto al risarcimento del danno da investimenti sorge e, di conseguenza, fino a quando può essere esercitato. Per gli investitori, significherà avere una regola certa su quanto tempo hanno a disposizione per agire legalmente; per le banche, definirà il limite temporale oltre il quale le loro passate gestioni non potranno più essere contestate.

Quando inizia a decorrere la prescrizione per un’azione di risarcimento danni contro una banca per investimenti finanziari?
Secondo la Corte d’Appello, la prescrizione decorre non dai singoli ordini di acquisto, ma dal momento in cui il danno diventa percepibile all’esterno, che nel caso di specie è coinciso con la chiusura dei rapporti contrattuali. Tuttavia, la Corte di Cassazione non ha ancora preso una decisione definitiva, rinviando la questione a una pubblica udienza per una valutazione più approfondita.

Cos’è il principio della ‘compensatio lucri cum damno’ e perché è stato escluso in questo caso?
È il principio secondo cui, nel calcolare un risarcimento, si devono sottrarre i vantaggi economici che il danneggiato ha ottenuto dallo stesso fatto illecito (ad esempio, le cedole incassate). In questo procedimento, la Corte d’Appello lo ha escluso perché la banca non ha fornito la prova che gli investitori avessero effettivamente incassato tali proventi.

Cosa significa che la Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza interlocutoria e rinviato la causa a pubblica udienza?
Significa che la Corte non ha deciso nel merito la controversia. Ha invece ritenuto la questione sulla decorrenza della prescrizione così importante e complessa da necessitare una trattazione più solenne in una pubblica udienza, prima di poter emettere una sentenza definitiva che possa orientare la giurisprudenza futura.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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