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Prescrizione interessi bancari: la Cassazione decide

Una correntista ha citato in giudizio un istituto di credito per la restituzione di somme depositate su vecchi libretti al portatore. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 25420/2024, ha chiarito un punto fondamentale sulla prescrizione degli interessi bancari. Ha stabilito che, a differenza del capitale il cui diritto alla restituzione si prescrive in dieci anni dalla richiesta del cliente, gli interessi sono soggetti alla prescrizione breve di cinque anni. Questo termine decorre indipendentemente dalla richiesta del capitale, in quanto gli interessi costituiscono un’obbligazione periodica autonoma. La Corte ha quindi cassato la sentenza d’appello che aveva applicato la stessa regola del capitale anche agli interessi.

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Pubblicato il 19 dicembre 2025 in Diritto Bancario, Diritto Civile, Giurisprudenza Civile

Prescrizione Interessi Bancari: La Cassazione Fa Chiarezza su Capitale e Interessi

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato un tema di grande interesse per risparmiatori e istituti di credito: la prescrizione interessi bancari su depositi a risparmio. Con la decisione n. 25420/2024, i giudici hanno tracciato una linea netta tra la prescrizione del diritto alla restituzione del capitale e quella relativa agli interessi maturati, stabilendo regimi e tempistiche differenti. Questa pronuncia offre spunti fondamentali per comprendere come e quando i diritti dei correntisti possono essere fatti valere.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine dall’azione legale di una risparmiatrice contro un noto istituto bancario. La signora, titolare di tre libretti al portatore aperti tra il 1980 e il 1983, si era recata in banca nel 1986 per riscuotere parte delle somme depositate. In quell’occasione, scopriva che il saldo complessivo era drasticamente inferiore alle sue aspettative e che uno dei libretti risultava addirittura estinto.

A seguito di questa scoperta, la cliente aveva riscontrato gravi irregolarità contabili e aveva presentato un reclamo formale e una denuncia penale. Il procedimento penale si era concluso con un’archiviazione a causa del decesso dell’impiegato bancario ritenuto responsabile. Molti anni dopo, la risparmiatrice aveva avviato una causa civile per ottenere la restituzione delle somme.

Mentre il Tribunale di primo grado le aveva riconosciuto il capitale e gli interessi maturati solo negli ultimi cinque anni, la Corte d’Appello aveva riformato la decisione, accordandole anche gli interessi a partire dal 1986 (data della prima richiesta formale). La banca, insoddisfatta, ha proposto ricorso in Cassazione proprio sulla questione della decorrenza della prescrizione degli interessi.

La Decisione della Corte e la Prescrizione Interessi Bancari

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della banca, ribaltando la decisione della Corte d’Appello. Il punto centrale della controversia era se il termine di prescrizione per gli interessi dovesse seguire la stessa regola di quello previsto per il capitale. La Corte d’Appello aveva ritenuto di sì, affermando che il diritto alla restituzione, sia del capitale che degli interessi, sorge solo con la richiesta del cliente. La Cassazione ha invece chiarito che questa regola vale unicamente per il capitale.

Le Motivazioni della Sentenza

La Suprema Corte ha fondato la sua decisione su una distinzione giuridica cruciale tra l’obbligazione di restituire il capitale e quella di corrispondere gli interessi.

1. Obbligazione sul Capitale: Nel contratto di deposito bancario, l’obbligo della banca di restituire la somma depositata diventa esigibile solo quando il cliente ne fa richiesta. Di conseguenza, il termine di prescrizione ordinario di dieci anni inizia a decorrere solo da quel momento.

2. Obbligazione sugli Interessi: Gli interessi, invece, rappresentano un’obbligazione accessoria che, pur nascendo dal capitale, ha una vita autonoma. Essi rientrano nella categoria delle “obbligazioni periodiche”, ovvero prestazioni che devono essere eseguite a intervalli di tempo regolari (annualmente o in termini più brevi). Per queste obbligazioni, l’articolo 2948, n. 4, del Codice Civile prevede una prescrizione breve di cinque anni.

Secondo la Corte, il fatto che il cliente non abbia richiesto l’annotazione degli interessi sul libretto non impedisce al termine di prescrizione quinquennale di decorrere. Gli interessi maturano e diventano esigibili periodicamente, indipendentemente da una specifica richiesta del depositante. Pertanto, il diritto a riscuotere gli interessi maturati da oltre cinque anni prima della richiesta formale deve considerarsi prescritto.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

La sentenza della Cassazione ha importanti implicazioni pratiche per tutti i titolari di depositi e libretti di risparmio. Essa sottolinea che il diritto a percepire gli interessi non è perpetuo e richiede un’azione da parte del risparmiatore entro termini precisi. Mentre il capitale depositato è protetto da una prescrizione decennale che decorre solo dalla richiesta di rimborso, gli interessi sono più vulnerabili e si prescrivono in cinque anni.

Questo principio impone ai risparmiatori una maggiore diligenza nella gestione dei propri conti, specialmente quelli dormienti o di vecchia data. Per evitare di perdere il diritto agli interessi maturati, è consigliabile effettuare operazioni periodiche o richiedere esplicitamente l’accredito degli interessi, interrompendo così i termini della prescrizione. Per le banche, questa sentenza conferma la legittimità di applicare la prescrizione quinquennale agli interessi non riscossi, chiarendo un aspetto significativo della gestione dei rapporti di deposito.

Qual è il termine di prescrizione per gli interessi su un deposito bancario?
Secondo la Corte di Cassazione, il diritto a riscuotere gli interessi su un deposito bancario è soggetto alla prescrizione breve di cinque anni, come previsto dall’art. 2948, n. 4, c.c., poiché costituiscono un’obbligazione periodica.

Quando inizia a decorrere la prescrizione per la restituzione del capitale di un deposito bancario?
La prescrizione del diritto a ottenere la restituzione del capitale depositato, che è decennale, inizia a decorrere non dal momento del deposito, ma solo dal momento in cui il cliente ne fa esplicita richiesta alla banca.

La prescrizione degli interessi è collegata a quella del capitale?
No. La Corte ha stabilito che, sebbene l’obbligazione di pagare gli interessi nasca dal deposito del capitale, le sue vicende sono indipendenti. L’obbligazione relativa agli interessi soggiace a una prescrizione quinquennale autonoma, che decorre indipendentemente dalla richiesta di restituzione del capitale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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