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Prescrizione esposizione amianto: quando inizia?

Un lavoratore esposto per anni all’amianto ha richiesto la rivalutazione dei contributi. L’ente previdenziale ha eccepito la prescrizione del diritto, sostenendo che il termine decennale decorresse dalla data di pensionamento. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 578/2024, ha ribaltato la decisione di secondo grado, stabilendo un principio fondamentale sulla prescrizione esposizione amianto: il termine non decorre automaticamente dal pensionamento, ma dal momento in cui il lavoratore acquisisce la concreta consapevolezza di essere stato esposto al rischio. Tale consapevolezza deve essere accertata dal giudice di merito e non può essere presunta.

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Pubblicato il 17 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Prescrizione Esposizione Amianto: la Consapevolezza del Lavoratore è Decisiva

La questione della prescrizione esposizione amianto rappresenta un tema cruciale nel diritto del lavoro e della previdenza sociale. Stabilire il momento esatto da cui inizia a decorrere il termine per far valere il diritto alla rivalutazione contributiva è fondamentale per tutelare i lavoratori esposti a questo materiale nocivo. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento decisivo, spostando l’attenzione dalla data di pensionamento alla consapevolezza del lavoratore.

I Fatti del Caso

Un lavoratore, impiegato dal 1965 al 1992 presso un’azienda chimica, ha agito in giudizio per ottenere il riconoscimento del suo diritto all’aumento figurativo dei contributi previdenziali, come previsto dalla legge per l’esposizione all’amianto. Il Tribunale di primo grado aveva accolto la sua domanda, ritenendo provata l’esposizione ultradecennale e considerando tempestiva la richiesta, facendo decorrere la prescrizione decennale dalla data della domanda amministrativa presentata all’ente assicurativo.

L’ente previdenziale, tuttavia, ha impugnato la decisione, sostenendo che il diritto fosse ormai prescritto. La Corte d’Appello ha accolto il gravame dell’ente, modificando radicalmente l’impostazione del Tribunale. Secondo i giudici di secondo grado, il dies a quo, ovvero il giorno da cui far partire il calcolo della prescrizione, doveva essere ricollegato alla data del pensionamento del lavoratore, avvenuto nel settembre 1992. Di conseguenza, la domanda giudiziale, presentata nel marzo 2012, risultava tardiva. Il lavoratore ha quindi proposto ricorso per cassazione avverso tale sentenza.

L’Analisi della Corte sulla Prescrizione Esposizione Amianto

La Corte di Cassazione ha ritenuto fondate le doglianze del lavoratore, cassando la sentenza d’appello e delineando un principio di diritto fondamentale. I giudici supremi hanno chiarito che il beneficio della rivalutazione contributiva per esposizione ad amianto è un diritto autonomo rispetto al diritto alla pensione. La sua prescrizione, pertanto, non può essere automaticamente ancorata al momento del pensionamento.

Il Principio della Consapevolezza

Il punto centrale della decisione risiede nell’applicazione dell’art. 2935 del Codice Civile, secondo cui la prescrizione comincia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere. Nel caso specifico, il diritto alla maggiorazione contributiva può essere esercitato solo quando il lavoratore acquisisce la consapevolezza di essere stato esposto all’amianto e dei conseguenti benefici di legge. Collegare la decorrenza della prescrizione alla data del pensionamento creerebbe una presunzione ingiustificata, poiché non è detto che a quella data il lavoratore fosse già cosciente del rischio corso e dei diritti maturati.

L’Onere della Prova

La Corte ha inoltre specificato che l’onere di provare da quando decorre la prescrizione grava su chi la eccepisce, ovvero sull’ente previdenziale. Spetta a quest’ultimo dimostrare i fatti che fondano l’estinzione del diritto, inclusa la data in cui il lavoratore ha acquisito la consapevolezza dell’esposizione. Desumere tale consapevolezza dal solo fatto del pensionamento, in assenza di altri elementi, costituisce un errore logico e giuridico.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione ha motivato la sua decisione evidenziando che la Corte d’Appello aveva errato nel correlare automaticamente la consapevolezza dell’esposizione al pensionamento. Questo dato, di per sé, non è significativo. La giurisprudenza consolidata, richiamata nell’ordinanza, stabilisce che il diritto alla rivalutazione decorre dal momento in cui il lavoratore acquisisce la conoscenza della suddetta esposizione. L’accertamento di tale momento è una valutazione di fatto che spetta al giudice del merito, il quale deve basarsi su elementi concreti e non su presunzioni arbitrarie. La domanda amministrativa a un organo tecnico, come l’Inail, può costituire un indizio univoco di tale consapevolezza, ma il giudice deve verificare dagli atti di causa quando essa possa presuntivamente farsi decorrere.

Le Conclusioni

In conclusione, la Suprema Corte ha cassato la sentenza impugnata e ha rinviato la causa alla Corte d’Appello in diversa composizione. Il giudice del rinvio dovrà riesaminare il merito della controversia applicando il principio secondo cui il termine di prescrizione esposizione amianto per il diritto alla rivalutazione contributiva decorre non dalla data del pensionamento, ma dal momento in cui il lavoratore ha acquisito una concreta ed effettiva consapevolezza del rischio subito. Questa decisione rafforza la tutela dei lavoratori esposti all’amianto, garantendo che i loro diritti non vengano meno per il semplice trascorrere del tempo da un evento, come il pensionamento, che non è necessariamente collegato alla conoscenza del rischio.

Da quando inizia a decorrere la prescrizione per il diritto alla rivalutazione dei contributi per esposizione ad amianto?
La prescrizione decennale inizia a decorrere non dalla data di pensionamento, ma dal momento in cui il lavoratore acquisisce la consapevolezza di essere stato esposto all’amianto e di poter quindi far valere il relativo diritto.

Il pensionamento è considerato il momento in cui il lavoratore diventa consapevole dell’esposizione all’amianto?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che la data del pensionamento non può essere automaticamente considerata come il momento di insorgenza della consapevolezza. Si tratta di un dato di per sé non significativo che non può fondare una presunzione.

A chi spetta dimostrare quando il lavoratore ha acquisito la consapevolezza dell’esposizione?
L’onere della prova grava sulla parte che eccepisce la prescrizione, ovvero sull’ente previdenziale. È l’ente che deve dimostrare i fatti sui quali si fonda l’estinzione del diritto, inclusa la data in cui il lavoratore è diventato consapevole del rischio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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