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Prescrizione danno contrattuale: quando inizia?

La Corte di Cassazione ha stabilito che la prescrizione del danno contrattuale, derivante dalla mancata cancellazione di un’ipoteca da parte del venditore di un immobile, decorre dal momento in cui l’acquirente subisce l’effettivo pregiudizio economico, ovvero quando paga i creditori per estinguere il debito, e non dalla semplice notifica dell’atto di precetto. L’ordinanza analizza il caso di acquirenti costretti a saldare un’ipoteca che i venditori si erano impegnati a rimuovere, chiarendo che il mero pericolo del danno non fa scattare il termine prescrizionale.

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Pubblicato il 28 novembre 2025 in Diritto Civile, Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile

Prescrizione Danno Contrattuale: Quando Inizia a Correre il Termine?

L’acquisto di un immobile può nascondere insidie, specialmente quando emergono vincoli non risolti dal venditore. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione affronta un caso emblematico, offrendo chiarimenti cruciali sulla prescrizione del danno contrattuale. La questione centrale è: da quando inizia a decorrere il tempo per chiedere un risarcimento se il venditore non cancella un’ipoteca come promesso? La risposta della Corte tutela l’acquirente, ancorando l’inizio del termine al momento del danno effettivo e non al semplice pericolo.

I Fatti del Caso

La vicenda riguarda due acquirenti che, dopo aver comprato un immobile, si sono trovate a dover fronteggiare i creditori ipotecari del bene. I venditori, al momento della stipula del contratto, si erano infatti impegnati a cancellare la garanzia ipotecaria che gravava sulla proprietà, ma non avevano mantenuto la promessa.

Di fronte al rischio concreto di perdere la casa a causa dell’azione esecutiva dei creditori, le acquirenti hanno deciso di pagare il debito residuo per estinguere l’ipoteca. Successivamente, hanno agito in giudizio contro i venditori per ottenere il rimborso di quanto pagato e il risarcimento del danno subito. Sia il Tribunale che la Corte d’Appello hanno dato loro ragione, ma i venditori hanno proposto ricorso in Cassazione, sollevando principalmente una questione di prescrizione.

La Questione della Prescrizione del Danno Contrattuale

Il fulcro del ricorso dei venditori si basava sull’idea che il diritto delle acquirenti al risarcimento fosse prescritto. Secondo la loro tesi, il termine di prescrizione non doveva iniziare dal giorno in cui le acquirenti avevano effettivamente pagato i creditori, ma da un momento precedente: quello della notifica del primo atto di precetto. Sostenevano, in pratica, che il danno si fosse già manifestato con la minaccia concreta di esecuzione forzata.

Questa argomentazione mirava a dimostrare che, al momento dell’azione legale, il tempo per chiedere i danni era già scaduto. La Corte di Cassazione è stata quindi chiamata a definire con precisione il dies a quo, ossia il giorno da cui far decorrere la prescrizione in un caso di illecito contrattuale di questo tipo.

L’Analisi della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha respinto il ricorso, confermando le decisioni dei giudici di merito e consolidando un importante principio di diritto.

Il Momento del Pregiudizio Effettivo

La Corte ha ribadito un orientamento giurisprudenziale consolidato: nell’illecito contrattuale, la prescrizione del diritto al risarcimento del danno inizia a decorrere dal momento in cui si produce un pregiudizio effettivo e concreto nella sfera patrimoniale del creditore. Un semplice inadempimento o un potenziale pericolo di danno non sono sufficienti.

Nel caso specifico, il danno per le acquirenti non si è verificato con la notifica del precetto, che rappresenta una minaccia di esecuzione, ma nel momento in cui hanno dovuto concretamente attingere al proprio patrimonio per pagare i creditori ed evitare di perdere l’immobile. Solo in quel momento il danno è diventato attuale e certo.

L’Irrilevanza della Conoscenza del Pericolo

I venditori hanno insistito sul fatto che le acquirenti fossero a conoscenza dell’ipoteca sin dall’acquisto. Tuttavia, la Corte ha spiegato che questa conoscenza non poteva far decorrere la prescrizione. Anzi, proprio perché i venditori si erano obbligati a cancellare l’ipoteca, le acquirenti non potevano avere la certezza che l’inadempimento avrebbe causato loro un danno futuro. La promessa del venditore impediva di considerare il pregiudizio come una conseguenza certa e inevitabile del suo inadempimento iniziale.

Le Motivazioni della Decisione

Il principio cardine affermato dalla Corte è che la prescrizione del diritto al risarcimento decorre solo quando il danno si manifesta in modo oggettivo e percepibile all’esterno, diventando attuale e non meramente potenziale. Il danno, in questo contesto, è rappresentato dalla perdita economica subita, ovvero l’esborso necessario per soddisfare i creditori. Finché l’acquirente non effettua questo pagamento, subisce solo un pericolo di danno, che non è sufficiente a far scattare il termine prescrizionale. Questo ragionamento protegge il creditore (l’acquirente) dall’inerzia del debitore (il venditore), assicurando che il suo diritto a essere risarcito non si estingua prima ancora che il danno si sia effettivamente verificato.

Le Conclusioni

L’ordinanza ha importanti implicazioni pratiche per chi acquista un immobile. Rafforza la tutela dell’acquirente di fronte all’inadempimento del venditore rispetto a obblighi come la cancellazione di ipoteche. La decisione chiarisce che il compratore non è costretto ad agire legalmente al primo segnale di pericolo, ma può attendere che il danno diventi una realtà economica tangibile. In questo modo, si evita che il diritto al risarcimento si prescriva a causa di un’attesa fiduciosa nella promessa del venditore, garantendo una maggiore equità nei rapporti contrattuali immobiliari.

Da quale momento decorre la prescrizione per la richiesta di risarcimento del danno in un illecito contrattuale?
Secondo la sentenza, la prescrizione decorre dal momento in cui il pregiudizio si produce effettivamente nella sfera patrimoniale del creditore, rendendosi percepibile e concreto, e non dal momento del semplice inadempimento o dalla conoscenza di un potenziale pericolo di danno.

Nel caso di acquisto di un immobile con ipoteca che il venditore si era impegnato a cancellare, quando si concretizza il danno per l’acquirente?
Il danno si concretizza nel momento in cui l’acquirente è costretto a pagare i creditori ipotecari per evitare l’espropriazione del bene. È in quel preciso istante che subisce una perdita economica reale, e da quel giorno inizia a decorrere il termine di prescrizione per l’azione di risarcimento.

La conoscenza dell’esistenza di un’ipoteca da parte dell’acquirente anticipa l’inizio della prescrizione?
No. La Corte ha chiarito che, anche se l’acquirente era a conoscenza dell’ipoteca, questo non è sufficiente a far decorrere la prescrizione, soprattutto perché il venditore si era obbligato a cancellarla. La promessa del venditore impedisce che il futuro danno possa essere considerato una conseguenza certa e inevitabile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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