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Prescrizione crediti socio lavoratore: la nuova regola

La Corte di Cassazione ha stabilito un principio cruciale in materia di prescrizione dei crediti del socio lavoratore. Confermando un orientamento recente, ha chiarito che il termine di prescrizione per i crediti retributivi non decorre in costanza di rapporto, ma solo dalla sua cessazione. La decisione si fonda sulla constatazione che anche il socio lavoratore, a causa dell’incertezza sulla stabilità del suo posto e sulla tutela applicabile in caso di licenziamento, vive in una condizione di ‘metus’ (timore) che gli impedisce di far valere i propri diritti. Di conseguenza, la regola valida per i lavoratori subordinati privi di stabilità reale viene estesa anche a questa categoria, annullando la sentenza di merito che aveva dichiarato prescritti i crediti.

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Prescrizione crediti socio lavoratore: la Cassazione equipara la tutela a quella dei subordinati

Una recente sentenza della Corte di Cassazione interviene su un tema fondamentale per il mondo delle cooperative, stabilendo un principio di diritto che rafforza la tutela dei lavoratori. La questione centrale riguarda la prescrizione dei crediti del socio lavoratore: il tempo per richiederli inizia a scorrere durante il rapporto di lavoro o solo alla sua fine? La Corte, uniformandosi al suo più recente orientamento, ha optato per la seconda soluzione, basando la sua decisione sull’incertezza della stabilità del rapporto di lavoro.

I Fatti di Causa

Un gruppo di oltre venti soci lavoratori di una cooperativa di logistica aveva citato in giudizio la società committente per ottenere il pagamento di differenze retributive maturate anni prima. Sia il Tribunale che la Corte d’Appello avevano respinto la domanda, ritenendo i crediti prescritti. Secondo i giudici di merito, il termine di prescrizione quinquennale era decorso perché, a differenza dei lavoratori subordinati, i soci lavoratori godrebbero di una stabilità tale da non giustificare la sospensione della prescrizione durante il rapporto.

La Decisione della Corte di Cassazione e la Prescrizione crediti socio lavoratore

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dei lavoratori, cassando la sentenza d’appello e rinviando la causa per un nuovo esame. Il cuore della decisione risiede nell’aver esteso anche ai soci lavoratori il principio secondo cui la prescrizione dei crediti di lavoro decorre solo dalla cessazione del rapporto quando questo non è assistito da un regime di stabilità reale. La Corte ha smontato la tesi secondo cui il socio lavoratore godrebbe di una tutela ‘forte’ e predeterminata.

Le Motivazioni: Perché la Prescrizione per il Socio Lavoratore è Sospesa?

La Suprema Corte ha articolato il suo ragionamento su punti chiari e dirimenti, evidenziando come la posizione del socio lavoratore non sia così stabile come ritenuto dai giudici di merito.

L’Incertezza della Tutela contro il Licenziamento

Contrariamente a quanto sostenuto in appello, il rapporto di lavoro di un socio lavoratore può estinguersi anche con un semplice licenziamento, senza che a questo segua necessariamente l’esclusione dalla compagine sociale. Esiste la figura del ‘socio inerte’, che mantiene la qualità di socio pur avendo perso il rapporto di lavoro. Questa possibilità rende la tutela del lavoratore incerta e non predeterminabile a priori. A seconda delle dimensioni della cooperativa e della normativa applicabile (legge 300/70, Riforma Fornero, Jobs Act), la tutela contro un licenziamento illegittimo potrebbe essere meramente economica e non garantire la reintegrazione nel posto di lavoro.

La Sussistenza del ‘Metus’ e l’assenza di stabilità

Proprio questa incertezza genera nel socio lavoratore lo stesso stato di ‘metus’ (timore) che caratterizza il lavoratore subordinato privo di stabilità reale. Il timore di subire una ritorsione, come un licenziamento, può indurre il lavoratore a non far valere i propri diritti retributivi finché il rapporto è in corso. È questa condizione di soggezione psicologica che, secondo la giurisprudenza costituzionale e di legittimità, giustifica la sospensione del decorso della prescrizione.

L’Estensione del Principio di Diritto sulla Prescrizione crediti socio lavoratore

Di conseguenza, se la tutela non è certa e predeterminata e non garantisce sempre la stabilità del rapporto, non vi è ragione di differenziare il trattamento del socio lavoratore da quello del lavoratore subordinato. Pertanto, la Corte ha affermato che la disciplina del rapporto di lavoro del socio lavoratore, data l’astratta possibilità di un mero licenziamento, rende la tutela incerta. Ne consegue che la prescrizione dei crediti retributivi decorre solo dalla fine del rapporto.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa sentenza ha importanti implicazioni pratiche. In primo luogo, rafforza significativamente la posizione dei soci lavoratori, consentendo loro di rivendicare crediti retributivi anche a distanza di molti anni, purché l’azione sia intrapresa entro cinque anni dalla cessazione del rapporto di lavoro. In secondo luogo, impone alle società cooperative e alle aziende committenti una maggiore attenzione nella gestione dei rapporti di lavoro e una consapevolezza della potenziale esposizione a rivendicazioni economiche post-rapporto. La decisione consolida un orientamento giuridico che mira a garantire una tutela sostanziale e non solo formale a tutti i lavoratori, indipendentemente dalla specifica forma contrattuale, quando sussiste una condizione di debolezza e incertezza.

Quando inizia a decorrere la prescrizione per i crediti retributivi di un socio lavoratore?
Secondo la sentenza, la prescrizione inizia a decorrere solo dal momento della cessazione del rapporto di lavoro, e non durante il suo svolgimento.

Perché la tutela del socio lavoratore non è considerata pienamente stabile?
Perché il suo rapporto di lavoro può essere interrotto con un semplice licenziamento, senza la necessità di una contestuale esclusione dalla cooperativa. Questo rende la tutela contro un licenziamento illegittimo incerta e non predeterminabile a priori, non garantendo sempre la reintegrazione nel posto di lavoro.

Il principio della sospensione della prescrizione in costanza di rapporto si applica ai soci lavoratori come ai lavoratori subordinati?
Sì. La Corte di Cassazione ha stabilito che, data la mancanza di un regime di stabilità certo e garantito, anche per i soci lavoratori sussiste quella condizione di ‘metus’ (timore) che giustifica l’applicazione della stessa regola valida per i lavoratori subordinati privi di tutela reale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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