LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Prescrizione crediti di lavoro: quando decorre?

La Corte di Cassazione ha stabilito che la prescrizione dei crediti di lavoro per un rapporto, originariamente mascherato da contratto a progetto e poi riqualificato come subordinato, inizia a decorrere solo dalla cessazione del rapporto stesso. La Corte ha respinto il ricorso di un datore di lavoro che sosteneva la decorrenza in corso di rapporto, chiarendo che la mancanza di ‘stabilità reale’ e il conseguente stato di soggezione del lavoratore giustificano tale posticipo. È stato inoltre confermato il principio per cui le differenze retributive vanno calcolate al lordo delle ritenute fiscali.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 2 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Prescrizione Crediti di Lavoro: La Cassazione Conferma la Decorrenza dalla Fine del Rapporto

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale a tutela dei lavoratori: la prescrizione dei crediti di lavoro, in caso di contratti illegittimi riqualificati come subordinati, decorre solo dalla cessazione del rapporto. Questa decisione protegge i lavoratori dalla condizione di soggezione psicologica che potrebbe dissuaderli dal far valere i propri diritti per timore di ritorsioni, come il mancato rinnovo del contratto.

I Fatti del Caso

Un lavoratore, impiegato per oltre cinque anni da un consorzio interuniversitario tramite una serie ininterrotta di contratti a progetto, si è rivolto al Tribunale per chiedere il riconoscimento di un unico rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Il Tribunale di Bologna ha accolto la sua richiesta, accertando la natura subordinata del rapporto e condannando il datore di lavoro al ripristino del rapporto, al risarcimento del danno e al pagamento delle differenze retributive.

La questione è poi approdata in Corte d’Appello, la quale non solo ha confermato la decisione di primo grado ma, accogliendo un ricorso incidentale del lavoratore, ha aumentato la somma dovuta per le differenze retributive. In particolare, la Corte d’Appello ha ritenuto che la prescrizione quinquennale per tali crediti non potesse decorrere in corso di rapporto, ma solo dalla sua effettiva conclusione. Il datore di lavoro ha quindi proposto ricorso in Cassazione, contestando principalmente questo aspetto.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato integralmente il ricorso del consorzio, confermando la sentenza della Corte d’Appello. La decisione si fonda su un’analisi approfondita dei motivi di ricorso, ritenuti infondati o inammissibili.

Le Motivazioni: La Decorrenza della Prescrizione Crediti di Lavoro

Il cuore della pronuncia risiede nella motivazione con cui la Corte ha respinto il primo motivo di ricorso, relativo alla decorrenza della prescrizione. Il datore di lavoro sosteneva che, una volta riqualificato il rapporto come subordinato e stabile, la prescrizione avrebbe dovuto decorrere durante lo svolgimento dello stesso.

La Cassazione ha smontato questa tesi, chiarendo che la cosiddetta ‘stabilità reale’ – quella condizione che permette alla prescrizione di correre anche durante il rapporto di lavoro – è strettamente legata alla possibilità di reintegrazione in caso di licenziamento illegittimo. Tale garanzia non è presente in situazioni di collaborazione autonoma o parasubordinata, anche se successivamente riqualificate dal giudice.

In questi casi, il lavoratore si trova in uno stato di debolezza contrattuale e di ‘metus’ (timore) reverenziale, poiché un’azione legale durante il rapporto potrebbe facilmente portare alla sua interruzione senza possibilità di tutela reale. Pertanto, per garantire una protezione effettiva, il termine di prescrizione di cinque anni per i crediti retributivi può iniziare a decorrere solo dal momento in cui il rapporto cessa e il lavoratore è libero di agire senza temere ritorsioni.

Le Motivazioni: Il Calcolo al Lordo e le Questioni Procedurali

La Corte ha inoltre respinto gli altri motivi di ricorso. In particolare, ha confermato che la liquidazione delle differenze retributive deve essere sempre effettuata ‘al lordo’ delle ritenute fiscali. Il rapporto tra il lavoratore e il fisco è distinto da quello con il datore di lavoro; le imposte saranno dovute solo nel momento in cui le somme verranno effettivamente percepite dal lavoratore (principio di cassa).

Infine, sono stati giudicati inammissibili i motivi procedurali sollevati dal datore di lavoro, come la presunta tardività nella produzione di documenti in appello, poiché non hanno leso concretamente il diritto di difesa.

Le Conclusioni

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale di massima importanza per la tutela dei diritti dei lavoratori precari. Le conclusioni che possiamo trarre sono chiare:

1. Protezione del Lavoratore Debole: La prescrizione dei crediti retributivi per rapporti di lavoro non assistiti da stabilità reale (come i contratti a termine o a progetto illegittimi) decorre sempre e solo dalla fine del rapporto.
2. Principio di Effettività: Il timore di non veder rinnovato il proprio contratto è una condizione di soggezione che giustifica il differimento della decorrenza dei termini di prescrizione.
3. Calcolo Lordo: I crediti di lavoro riconosciuti in sede giudiziale devono essere quantificati al lordo delle ritenute fiscali, che verranno applicate solo al momento del pagamento effettivo.

Quando inizia a decorrere la prescrizione per i crediti di un lavoratore con contratto a progetto poi riconosciuto come subordinato?
Secondo la Corte, il termine di prescrizione quinquennale inizia a decorrere solo dalla data di cessazione del rapporto di lavoro, non durante il suo svolgimento. Questo perché il lavoratore si trova in una condizione di soggezione e timore che gli impedirebbe di far valere i suoi diritti.

Perché le differenze retributive vengono calcolate al lordo delle tasse?
Le somme vengono calcolate al lordo perché il meccanismo delle ritenute fiscali riguarda il rapporto tra il lavoratore e l’erario, che è distinto dal rapporto di lavoro. La tassazione avverrà secondo il criterio di cassa, cioè solo quando il lavoratore percepirà effettivamente le somme.

La ‘stabilità reale’ si applica ai rapporti di lavoro riqualificati da autonomi a subordinati?
No. La Corte chiarisce che la stabilità reale, che consente la decorrenza della prescrizione in corso di rapporto, è legata alla tutela reintegratoria per licenziamento illegittimo, tipica dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato di una certa dimensione aziendale, e non si estende automaticamente ai rapporti riqualificati a seguito di una vertenza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati