LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Prescrizione crediti di lavoro dopo la Legge Fornero

Un consorzio ha impugnato una sentenza che riconosceva differenze retributive a due ex dipendenti, sostenendo l’avvenuta prescrizione dei crediti. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando che la Legge Fornero, avendo ridotto la stabilità del rapporto di lavoro, ha determinato la sospensione della prescrizione dei crediti di lavoro fino alla cessazione del rapporto stesso. Anche il ricorso incidentale dei lavoratori è stato giudicato inammissibile.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Prescrizione Crediti di Lavoro: la Cassazione e l’Impatto della Legge Fornero

L’ordinanza in esame affronta un tema cruciale nel diritto del lavoro: la prescrizione crediti di lavoro e come il suo decorso sia stato influenzato dalle riforme legislative, in particolare dalla Legge n. 92/2012 (cd. Legge Fornero). La Corte di Cassazione, dichiarando inammissibili sia il ricorso principale che quello incidentale, ribadisce un principio consolidato: la minore stabilità del rapporto di lavoro introdotta dalla riforma sospende il termine di prescrizione fino alla cessazione del rapporto.

I Fatti del Caso

Due lavoratori ottenevano dal Tribunale un decreto ingiuntivo per il pagamento di differenze retributive nei confronti del loro datore di lavoro, un consorzio. Il consorzio si opponeva e il Tribunale accoglieva parzialmente le richieste dei lavoratori, condannando l’ente al pagamento delle somme maturate solo a partire dal 18 luglio 2012, dichiarando prescritti i crediti anteriori.

I lavoratori proponevano appello, sostenendo che alcune comunicazioni inviate al consorzio avessero interrotto la prescrizione. Il consorzio, a sua volta, presentava appello incidentale. La Corte d’Appello, in parziale riforma, riconosceva l’effetto interruttivo delle comunicazioni solo per l’indennità di contingenza e confermava la sospensione della prescrizione a partire dall’entrata in vigore della Legge Fornero (18 luglio 2012). Contro questa decisione, sia il consorzio che i lavoratori ricorrevano per cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato inammissibili entrambi i ricorsi. Ha ritenuto che le censure del consorzio mirassero a una rivalutazione dei fatti (l’interpretazione delle lettere di messa in mora) e che la decisione della Corte d’Appello sulla sospensione della prescrizione fosse conforme alla giurisprudenza di legittimità. Analogamente, il ricorso dei lavoratori è stato giudicato un tentativo inammissibile di ottenere un nuovo esame dei documenti nel merito.

Le Motivazioni: Prescrizione Crediti di Lavoro e Stabilità Reale

Le motivazioni della Corte si basano su due pilastri fondamentali: i limiti del giudizio di cassazione e l’interpretazione degli effetti della Legge Fornero sul regime della prescrizione.

L’Inammissibilità del Ricorso Principale

Il consorzio lamentava un’errata interpretazione delle lettere inviate dai lavoratori, sostenendo che non contenessero un’esplicita intimazione di pagamento idonea a interrompere la prescrizione. La Corte ha ribadito che l’interpretazione di un atto è un’indagine di fatto, riservata al giudice di merito. In sede di legittimità, non è possibile contestare la scelta interpretativa del giudice d’appello proponendone semplicemente una alternativa. Il ricorso su questo punto è stato quindi ritenuto un’inammissibile richiesta di riesame delle prove documentali.

La Sospensione della Prescrizione dopo la Riforma Fornero

Il secondo motivo del consorzio contestava la decisione della Corte d’Appello di ritenere sospesa la prescrizione dal 18 luglio 2012. Secondo la giurisprudenza consolidata (richiamando Cass. n. 26246/2022), il regime di stabilità del posto di lavoro è il presupposto perché la prescrizione possa decorrere in costanza di rapporto. Le riforme introdotte dalla Legge Fornero (e successivamente dal D.Lgs. 23/2015) hanno modificato il sistema di tutele contro i licenziamenti illegittimi, attenuando la stabilità reale del rapporto. Di conseguenza, è venuto meno il presupposto che giustificava il decorso della prescrizione durante il rapporto di lavoro. Pertanto, la Corte ha confermato che, per i diritti non ancora prescritti al 18 luglio 2012, il termine di prescrizione decorre solo dalla cessazione del rapporto.

L’Inammissibilità del Ricorso Incidentale

Anche il ricorso dei lavoratori è stato dichiarato inammissibile per ragioni simili a quelle del primo motivo del consorzio. I lavoratori chiedevano alla Corte di Cassazione di riesaminare le lettere di intimazione per attribuire loro un effetto interruttivo più ampio, esteso a tutte le voci retributive richieste. Anche in questo caso, la Corte ha qualificato la richiesta come un sindacato di merito, inammissibile in sede di legittimità.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

L’ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale di fondamentale importanza. Si conferma che l’analisi dell’idoneità di un atto a interrompere la prescrizione è una valutazione di fatto rimessa al giudice di merito e non censurabile in Cassazione se non per violazione dei canoni legali di interpretazione. Soprattutto, si ribadisce che la prescrizione crediti di lavoro è sospesa durante il rapporto di lavoro a partire dall’entrata in vigore della Legge Fornero, a causa della diminuita stabilità occupazionale. Questo principio protegge il lavoratore, che potrebbe essere restio a far valere i propri diritti per timore di ritorsioni, in un contesto normativo che non garantisce più con certezza la reintegrazione nel posto di lavoro.

Una semplice lettera di richiesta di pagamento è sufficiente a interrompere la prescrizione dei crediti di lavoro?
Sì, un atto scritto può interrompere la prescrizione se manifesta in modo inequivocabile la volontà del titolare di far valere il proprio diritto. La valutazione se una specifica lettera soddisfi questo requisito è un accertamento di fatto riservato al giudice di merito e non può essere riesaminato dalla Corte di Cassazione se la motivazione è adeguata.

La Legge Fornero del 2012 ha cambiato le regole sulla prescrizione dei crediti di lavoro?
Sì. Secondo la giurisprudenza consolidata citata nell’ordinanza, la Legge Fornero, avendo indebolito il regime di stabilità del posto di lavoro, ha fatto sì che il termine di prescrizione per i crediti retributivi non decorra più durante il rapporto di lavoro, ma rimanga sospeso fino alla sua cessazione. Questo vale per tutti i diritti non ancora prescritti al momento dell’entrata in vigore della legge (18 luglio 2012).

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili entrambi i ricorsi?
La Corte li ha dichiarati inammissibili perché entrambe le parti, pur lamentando violazioni di legge, chiedevano di fatto un riesame del merito della controversia. Nello specifico, chiedevano alla Corte di fornire una diversa interpretazione delle prove documentali (le lettere di intimazione), un’attività che esula dai compiti del giudice di legittimità. Inoltre, la decisione impugnata era conforme ai principi di diritto già affermati dalla stessa Corte sulla sospensione della prescrizione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati