LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Prescrizione contributi: la sospensione Covid la salva

Un ente previdenziale rischiava di perdere un credito per contributi a causa della prescrizione. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione dei giudici di merito, stabilendo che la sospensione speciale introdotta per l’emergenza Covid-19 ha fermato il decorso della prescrizione contributi. La Corte ha chiarito che tale sospensione si applica ai termini sostanziali e non solo a quelli processuali, salvando di fatto il diritto dell’ente a riscuotere le somme dovute.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 7 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Prescrizione Contributi: l’Effetto Salva-Crediti della Sospensione Covid

La prescrizione contributi rappresenta un tema cruciale per enti previdenziali e debitori. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha offerto un chiarimento fondamentale sull’impatto della normativa emergenziale Covid-19 sui termini di prescrizione. La Corte ha stabilito che la sospensione straordinaria introdotta nel 2020 non si limitava ai soli atti processuali, ma ha effettivamente ‘congelato’ il decorso del tempo anche per la prescrizione sostanziale dei crediti previdenziali, salvandoli dall’estinzione.

I Fatti di Causa: Un Credito Contributivo a Rischio

Un ente previdenziale nazionale aveva avviato un’azione per il recupero di contributi non versati da un soggetto privato. Quest’ultimo era stato dichiarato fallito e, dopo la chiusura della procedura fallimentare, l’ente aveva notificato un atto di precetto per riscuotere il proprio credito. Sia in primo grado che in appello, i giudici avevano dato ragione al debitore, dichiarando il credito prescritto. Secondo la Corte d’Appello, il termine di prescrizione decennale, che aveva ricominciato a decorrere dalla chiusura del fallimento (18 maggio 2010), era definitivamente scaduto il 18 maggio 2020. I giudici di merito ritenevano che la normativa emergenziale Covid non avesse interrotto questo conto alla rovescia.

L’Analisi della Cassazione e la corretta applicazione della sospensione

L’ente previdenziale ha presentato ricorso in Cassazione, sostenendo che i giudici di merito avessero errato nell’interpretare le norme sulla sospensione dei termini. In particolare, l’ente ha evidenziato l’esistenza di una norma specifica, l’art. 37 del D.L. n. 18/2020, che sospendeva espressamente i termini di prescrizione delle contribuzioni di previdenza e assistenza sociale dal 23 febbraio al 30 giugno 2020. In virtù di questa sospensione, la notifica dell’atto di precetto, avvenuta il 4 giugno 2020, sarebbe stata tempestiva, poiché il termine di prescrizione non era ancora spirato.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente la tesi dell’ente previdenziale. I giudici supremi hanno chiarito che la Corte d’Appello aveva commesso un errore confondendo due diverse norme emergenziali. Mentre l’art. 83 del D.L. n. 18/2020 prevedeva una sospensione generalizzata dei termini per il compimento di atti processuali, l’art. 37 dello stesso decreto conteneva una disposizione specifica e mirata proprio alla prescrizione contributi. Quest’ultima norma, secondo la Cassazione, aveva lo scopo di congelare il decorso della prescrizione sostanziale dei crediti previdenziali durante il periodo più critico dell’emergenza sanitaria.
La Corte ha ribadito un principio consolidato: l’insinuazione al passivo del fallimento interrompe la prescrizione fino alla chiusura della procedura. Da quel momento, il 18 maggio 2010, era iniziato a decorrere un nuovo termine decennale. Tuttavia, questo termine è stato sospeso dal 23 febbraio 2020 al 30 giugno 2020 per effetto dell’art. 37. Di conseguenza, alla data del 4 giugno 2020, il credito non era ancora prescritto. L’interpretazione dei giudici di merito è stata quindi ritenuta erronea e la loro sentenza è stata annullata.

Le Conclusioni: L’Impatto della Sospensione Straordinaria

Questa ordinanza stabilisce un principio di diritto di notevole importanza pratica. La sospensione dei termini di prescrizione prevista dalla legislazione emergenziale Covid-19 ha avuto un effetto sostanziale, proteggendo i diritti di credito degli enti previdenziali in un periodo di eccezionale difficoltà. La decisione chiarisce che le norme speciali prevalgono su quelle generali e che la volontà del legislatore era quella di tutelare specificamente il sistema della previdenza sociale. La causa è stata rinviata alla Corte d’Appello di Torino, che dovrà ora riesaminare la questione attenendosi a questo fondamentale principio interpretativo.

La sospensione dei termini prevista dalla legislazione sull’emergenza Covid-19 si applica anche alla prescrizione dei contributi previdenziali?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che l’art. 37, comma 2, del D.L. n. 18/2020 ha sospeso specificamente i termini di prescrizione delle contribuzioni di previdenza e assistenza sociale per il periodo dal 23 febbraio 2020 al 30 giugno 2020.

L’insinuazione al passivo in una procedura fallimentare interrompe la prescrizione del credito?
Sì, la domanda di insinuazione al passivo determina un’interruzione della prescrizione con effetti permanenti, che si protraggono fino alla chiusura della procedura. Un nuovo termine di prescrizione inizia a decorrere solo dalla data di chiusura del fallimento.

Qual è la differenza tra la sospensione prevista dall’art. 83 e quella dell’art. 37 del D.L. 18/2020 secondo la Corte?
La Corte chiarisce che mentre l’art. 83 si riferiva in via generale al compimento di atti processuali, l’art. 37 ha una portata specifica e si applica direttamente ai termini di prescrizione sostanziale dei contributi previdenziali, indipendentemente dal compimento di atti in un giudizio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati