LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Prescrizione contributi INPS: la decorrenza del termine

La Corte di Cassazione si è pronunciata sulla prescrizione dei contributi INPS per una professionista. Ha stabilito che, in caso di proroga governativa dei termini di versamento, il quinquennio di prescrizione decorre dalla nuova scadenza. Ha inoltre ribadito che la mancata compilazione del quadro RR nella dichiarazione dei redditi non costituisce automaticamente un occultamento doloso del debito, idoneo a sospendere la prescrizione. La sentenza d’appello è stata cassata con rinvio sulla questione della decorrenza del termine.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 11 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Prescrizione Contributi INPS: Quando Inizia a Decorrere il Termine?

La questione della prescrizione dei contributi INPS è un tema di costante attualità per professionisti e lavoratori autonomi. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione offre importanti chiarimenti su due aspetti cruciali: la decorrenza del termine di prescrizione in caso di proroga dei versamenti e il valore da attribuire alla mancata compilazione del quadro RR nella dichiarazione dei redditi. La Suprema Corte ha analizzato il caso di una professionista, iscritta alla Gestione Separata, i cui contributi per gli anni 2005 e 2008 erano stati ritenuti prescritti in appello.

I Fatti di Causa

Una professionista si vedeva richiedere dall’Ente previdenziale il pagamento dei contributi relativi ai redditi del 2005 e del 2008. La Corte d’Appello, riformando la decisione di primo grado, dichiarava l’obbligazione contributiva estinta per prescrizione. Secondo i giudici di merito, il termine quinquennale era decorso, calcolandolo dalle scadenze originarie di versamento. L’Ente previdenziale, non condividendo tale interpretazione, presentava ricorso in Cassazione, sollevando dubbi sia sulla data di inizio della prescrizione per i contributi del 2008, sia sulla potenziale sospensione della stessa per i contributi del 2005 a causa di un presunto occultamento doloso del debito.

La Decisione della Cassazione sulla Prescrizione Contributi INPS

La Suprema Corte ha accolto parzialmente il ricorso dell’Ente, cassando la sentenza d’appello e rinviando la causa per un nuovo esame. L’ordinanza si sofferma su due principi di diritto fondamentali.

La Decorrenza del Termine in Caso di Proroga dei Versamenti

Il punto centrale per i contributi del 2008 riguardava l’effetto di un D.P.C.M. che aveva prorogato la scadenza del versamento dal 16 giugno al 6 luglio 2009. La Corte d’Appello aveva erroneamente considerato la data originaria come dies a quo (giorno di inizio) della prescrizione. La Cassazione, invece, ha ribadito il suo orientamento consolidato: il termine di prescrizione inizia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere. Se una norma proroga la scadenza del pagamento, è da quella nuova data che il creditore (in questo caso, l’Ente) può legalmente pretendere l’adempimento. Di conseguenza, anche il termine di prescrizione di cinque anni deve essere calcolato a partire dalla scadenza prorogata.

Omessa Compilazione del Quadro RR e Occultamento del Debito

Per quanto riguarda i contributi del 2005, l’Ente sosteneva che la mancata compilazione del quadro RR della dichiarazione dei redditi da parte della professionista costituisse un occultamento doloso del debito, tale da sospendere il decorso della prescrizione. Anche su questo punto, la Cassazione ha seguito il proprio orientamento costante, rigettando il motivo. Gli Ermellini hanno chiarito che non esiste un automatismo tra la mancata compilazione del quadro RR e l’occultamento doloso. Quest’ultimo richiede una condotta fraudolenta finalizzata a nascondere l’esistenza del debito, e la sua sussistenza deve essere accertata dal giudice di merito attraverso una valutazione specifica dei fatti, non potendo essere presunta da una mera omissione dichiarativa.

Le Motivazioni

La decisione si fonda su principi giuridici consolidati. In primo luogo, il principio generale secondo cui la prescrizione inizia a decorrere solo dal momento in cui un diritto può essere esercitato. La proroga legale dei termini di pagamento sposta in avanti tale momento, e con esso l’inizio del periodo prescrizionale. In secondo luogo, il rigetto della tesi sull’occultamento doloso automatico si basa sulla necessità di un accertamento in fatto del dolo. La Corte sottolinea che l’onere di provare la condotta fraudolenta del debitore spetta al creditore e non può essere soddisfatto semplicemente indicando un’irregolarità formale nella dichiarazione dei redditi. La valutazione dell’intento fraudolento è rimessa all’apprezzamento del giudice di merito, non potendo essere stabilita in via generale e astratta.

Le Conclusioni

L’ordinanza ha implicazioni pratiche significative. Per i contribuenti, conferma che le proroghe dei versamenti fiscali e contributivi estendono anche il periodo entro cui l’Ente può legittimamente richiedere il pagamento. Per l’Ente previdenziale, rafforza la necessità di dimostrare con prove concrete l’eventuale occultamento doloso del debito da parte del contribuente, non potendo fare affidamento sulla sola mancata compilazione di un quadro della dichiarazione. La sentenza impugnata è stata quindi annullata e la causa rinviata alla Corte d’Appello, che dovrà ricalcolare la prescrizione per i contributi del 2008 partendo dalla data corretta del 6 luglio 2009.

Una proroga dei termini di pagamento dei contributi sposta anche l’inizio della prescrizione?
Sì. La Corte di Cassazione ha confermato che il termine di prescrizione quinquennale inizia a decorrere dalla nuova data di scadenza fissata dalla proroga, e non dalla scadenza originaria.

La mancata compilazione del quadro RR nella dichiarazione dei redditi è considerata occultamento doloso del debito?
No, non automaticamente. La Suprema Corte ha stabilito che non esiste un automatismo tra l’omissione dichiarativa e l’occultamento doloso. Quest’ultimo deve essere provato in concreto dal creditore e valutato dal giudice di merito.

Da quando inizia a decorrere la prescrizione per i contributi dovuti alla Gestione Separata INPS?
La prescrizione inizia a decorrere dal momento in cui scadono i termini per il relativo pagamento, non dalla data di presentazione della dichiarazione dei redditi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati