LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Prescrizione contributi: decorrenza e onere della prova

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un professionista contro una cartella esattoriale per contributi previdenziali non versati. Il caso verteva sulla prescrizione contributi. La Corte ha ribadito che, in caso di omessa dichiarazione dei redditi, il termine di prescrizione decennale non decorre dalla scadenza del versamento, ma dal momento in cui l’ente previdenziale accerta l’inadempimento. Poiché il professionista non aveva provato in primo grado di aver inviato le dichiarazioni, il suo motivo di ricorso è stato respinto.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Prescrizione Contributi: Quando Inizia a Decorrere in Caso di Omessa Dichiarazione?

La questione della prescrizione contributi è un tema cruciale per professionisti e lavoratori autonomi. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito un importante chiarimento su un aspetto fondamentale: il momento esatto da cui inizia a decorrere il termine di prescrizione quando la dichiarazione dei redditi e dei volumi d’affari viene omessa. La decisione sottolinea l’importanza dell’onere della prova a carico del contribuente e le rigide regole processuali che governano i giudizi di merito.

I Fatti di Causa

Un avvocato impugnava una cartella esattoriale con cui gli venivano richiesti contributi previdenziali e sanzioni, relativi al periodo 2005-2011, per un importo di oltre 69.000 euro. Tra le varie eccezioni sollevate, il professionista lamentava la prescrizione del credito vantato dalla Cassa Forense, almeno per le annualità più remote (2005-2008). Sia il Tribunale, in funzione di giudice del lavoro, sia la Corte d’Appello rigettavano le sue domande, condannandolo al pagamento delle spese.

Il caso giungeva così dinanzi alla Corte di Cassazione. Il ricorrente insisteva sul fatto che i giudici di merito non avessero correttamente valutato la decorrenza del termine di prescrizione, che a suo dire doveva partire dalla data in cui le dichiarazioni avrebbero dovuto essere presentate.

La Disciplina della Prescrizione Contributi Forensi

Il cuore della controversia risiede nell’interpretazione dell’art. 19 della legge n. 576/1980, che regola la prescrizione dei crediti della Cassa Forense. La Corte di Cassazione, richiamando il suo consolidato orientamento, ha evidenziato una distinzione fondamentale:

1. Dichiarazione non conforme al vero: Se il professionista presenta una dichiarazione, ma questa contiene dati non veritieri, il termine di prescrizione decennale inizia a decorrere dalla data di trasmissione della stessa.
2. Omessa dichiarazione: Se il professionista omette del tutto di inviare la comunicazione obbligatoria alla Cassa, la prescrizione non decorre se non dal momento dell’accertamento da parte dell’ente previdenziale. In altre parole, il “contatore” della prescrizione rimane fermo fino a quando la Cassa non scopre l’inadempimento.

Questa distinzione è logica: in assenza di una dichiarazione, l’ente non è messo nelle condizioni di conoscere l’esistenza del credito e, di conseguenza, di agire per il suo recupero. Pertanto, il termine per esercitare il proprio diritto non può iniziare a decorrere.

Le Motivazioni

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile e lo ha rigettato. La motivazione si fonda su un punto processuale dirimente: il professionista non aveva dimostrato, nel corso del giudizio di primo grado, di aver effettivamente inviato le dichiarazioni annuali alla Cassa. L’aver tentato di sollevare questa circostanza solo in appello è stato considerato inammissibile, in quanto l’introduzione di nuovi fatti e prove è preclusa nel rito del lavoro.

I giudici hanno specificato che la Corte d’Appello aveva correttamente qualificato come “fatto nuovo” la deduzione relativa all’invio delle dichiarazioni. Di conseguenza, non avendo il ricorrente fornito la prova fondamentale nel momento processuale corretto (il primo grado di giudizio), la sua argomentazione sulla decorrenza della prescrizione non poteva trovare accoglimento. La sentenza impugnata, affermando che la prescrizione decorreva dall’accertamento dell’ente, era dunque corretta, dato che si verteva in un’ipotesi di omessa dichiarazione (non smentita processualmente).

Inoltre, la Corte ha sottolineato la presenza di una “doppia conforme”, ovvero una piena conformità tra la decisione di primo e secondo grado sui fatti di causa. In questi casi, il ricorso per cassazione è ammissibile solo se si dimostra che le due sentenze si basano su presupposti fattuali diversi, cosa che il ricorrente non è riuscito a fare.

Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale in materia di prescrizione contributi: l’onere di provare l’avvenuta presentazione della dichiarazione spetta al contribuente. In mancanza di tale prova, si presume l’omissione e il termine di prescrizione inizia a decorrere solo dal momento dell’accertamento da parte dell’ente previdenziale. La decisione serve anche da monito sull’importanza di articolare tutte le proprie difese e fornire tutte le prove necessarie sin dal primo grado di giudizio, poiché le preclusioni processuali, specialmente nel rito del lavoro, sono molto stringenti e possono determinare l’esito della controversia.

Da quale momento decorre la prescrizione dei contributi previdenziali se si omette la dichiarazione obbligatoria?
Secondo la sentenza, in caso di omessa dichiarazione dei redditi e del volume d’affari all’ente previdenziale, il termine di prescrizione decennale non inizia a decorrere dalla data in cui il versamento era dovuto, ma dal momento in cui l’ente accerta l’inadempimento del professionista.

È possibile presentare in appello prove che non sono state fornite in primo grado?
No. La Corte ha ribadito che, nel rito del lavoro, è inammissibile la produzione in appello di documenti o la deduzione di fatti formatisi prima del giudizio di primo grado e non presentati in quella sede. Tali elementi sono considerati “fatti nuovi” e non possono essere presi in considerazione dal giudice d’appello.

Cosa succede se un ricorrente chiede il rinvio della causa sostenendo di aver aderito a una sanatoria fiscale ma non fornisce la prova?
La Corte rigetta l’istanza di rinvio. Come avvenuto nel caso di specie, se la parte che chiede il rinvio non deposita in atti la prova della presentazione dell’istanza di adesione alla sanatoria (es. “rottamazione”) e del relativo accoglimento, la richiesta viene respinta per mancanza del presupposto e il giudizio prosegue.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati