LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Prescrizione contributi agricoli: decorrenza e onere

Un datore di lavoro ha contestato un debito contributivo verso l’INPS, sostenendo che fosse estinto. L’imprenditore riteneva che il termine di cinque anni per la prescrizione dei contributi agricoli iniziasse dalla data di presentazione della denuncia retributiva. La Corte di Cassazione ha respinto questa tesi, stabilendo che il termine di prescrizione decorre solo dalla scadenza legale per il pagamento, poiché l’ente non può esigere il credito prima di tale data. Di conseguenza, il ricorso è stato rigettato.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 8 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Prescrizione Contributi Agricoli: Quando Inizia a Decorrere? La Cassazione Fa Chiarezza

La corretta gestione dei contributi previdenziali è un pilastro fondamentale per ogni impresa, in particolare nel settore agricolo. Un aspetto cruciale è la prescrizione contributi agricoli, ovvero il termine entro cui l’ente previdenziale può richiedere il pagamento di somme dovute. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha consolidato un principio fondamentale sulla decorrenza di tale termine, offrendo certezze agli operatori del settore. La questione centrale è: il termine di prescrizione inizia a decorrere dal momento della denuncia della manodopera o dalla scadenza fissata per il pagamento? Vediamo come la Suprema Corte ha risolto la questione.

I Fatti di Causa

Un’azienda agricola si era opposta a un avviso di addebito emesso dall’INPS per il mancato versamento di contributi relativi a operai a tempo determinato. La pretesa dell’ente si basava sulla differenza tra la retribuzione dichiarata dall’azienda e quella minima prevista dalla contrattazione collettiva. In primo grado, il Tribunale aveva accolto l’eccezione di prescrizione sollevata dall’azienda, ritenendo che il termine quinquennale fosse decorso. La Corte d’Appello, tuttavia, aveva ribaltato la decisione, accogliendo il ricorso dell’INPS. Secondo i giudici di secondo grado, il termine di prescrizione non decorreva dalla data di presentazione della denuncia trimestrale (DMAG), ma dalla successiva scadenza legale per il versamento dei contributi. L’azienda ha quindi proposto ricorso in Cassazione, insistendo sulla propria interpretazione del dies a quo della prescrizione.

La Decisione della Corte sulla Decorrenza della Prescrizione Contributi Agricoli

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del datore di lavoro, confermando la sentenza della Corte d’Appello e consolidando il proprio orientamento in materia. La Suprema Corte ha stabilito in modo inequivocabile che il termine di prescrizione per i contributi previdenziali agricoli inizia a decorrere non dalla data di presentazione delle denunce periodiche, ma dalla scadenza del termine fissato dalla legge per il loro pagamento. Questa interpretazione si fonda su un principio cardine del nostro ordinamento giuridico, contenuto nell’articolo 2935 del codice civile.

L’Onere della Prova e la Base Imponibile

Prima di affrontare la questione della prescrizione, la Corte ha respinto il primo motivo di ricorso, con cui l’azienda lamentava una violazione dell’onere della prova da parte dell’INPS. L’imprenditore sosteneva che l’ente non avesse adeguatamente dimostrato la base della sua pretesa. La Cassazione ha chiarito che la base imponibile per i contributi si fonda sul cosiddetto “principio del minimale contributivo”, stabilito per legge. Pertanto, i contributi sono dovuti sulla retribuzione spettante al lavoratore secondo la contrattazione collettiva, e non necessariamente su quella effettivamente corrisposta. Spettava al datore di lavoro, in questo caso, fornire elementi concreti per contestare il calcolo dell’ente o per dimostrare l’applicabilità di una diversa contrattazione, cosa che non è avvenuta.

Le Motivazioni

Il cuore della decisione risiede nell’interpretazione dell’articolo 2935 del codice civile, secondo cui “la prescrizione comincia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere”. La Corte ha spiegato che l’INPS non può legalmente esigere il pagamento dei contributi prima della scadenza stabilita dalla normativa di settore. La legge prevede termini specifici per il versamento (ad esempio, il 16 del mese di scadenza) proprio per concedere al datore di lavoro un periodo di tempo per adempiere.

Questo meccanismo, noto come favor debitoris, tutela il debitore (il datore di lavoro) e, di conseguenza, impedisce al creditore (l’INPS) di agire prima del termine. Se il diritto non può essere esercitato, la prescrizione non può iniziare a decorrere. La presentazione della denuncia DMAG è un mero adempimento dichiarativo dei dati occupazionali; solo alla scadenza del termine di pagamento il credito dell’ente diventa esigibile e, solo da quel momento, l’inerzia del titolare del diritto può portare alla sua estinzione per prescrizione.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame rafforza un principio giuridico di grande importanza pratica per tutti i datori di lavoro del settore agricolo. La decorrenza della prescrizione contributi agricoli è fissata al giorno della scadenza legale per il versamento, e non a quello, anteriore, della presentazione della denuncia periodica. Questa chiarezza interpretativa impone alle aziende la massima attenzione nel rispettare le scadenze di pagamento, poiché è da quel momento che l’ente previdenziale può legittimamente far valere i propri diritti e, di conseguenza, inizia a scorrere il tempo utile per la prescrizione. La decisione sottolinea come gli obblighi dichiarativi e quelli di pagamento siano distinti e producano effetti giuridici diversi, soprattutto in relazione all’estinzione dei diritti di credito.

In materia di contributi agricoli, da quale momento inizia a decorrere il termine di prescrizione?
Il termine di prescrizione non decorre dalla data di presentazione della denuncia periodica della manodopera (DMAG), ma dalla scadenza del termine fissato per legge per il pagamento dei contributi stessi.

Perché la prescrizione dei contributi non parte dalla data della denuncia DMAG?
Secondo l’articolo 2935 del codice civile, la prescrizione inizia a decorrere solo dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere. Poiché l’ente previdenziale non può esigere il pagamento prima della scadenza legale, il termine non può iniziare a correre prima di tale data.

A chi spetta l’onere di provare la correttezza della base imponibile dei contributi?
L’onere di provare i fatti costitutivi della pretesa spetta all’ente previdenziale. Tuttavia, quando la pretesa si basa su una base imponibile legale, come il minimale contributivo, spetta al datore di lavoro allegare e provare eventuali circostanze che giustifichino una retribuzione inferiore o l’applicazione di specifiche agevolazioni.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati