LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Prescrizione buoni postali: la data di scadenza è decisiva

La Cassazione chiarisce il termine di prescrizione buoni postali. Il diritto al rimborso si estingue dopo 10 anni dalla data esatta di scadenza del titolo, non dal giorno successivo, annullando le decisioni dei giudici di merito che avevano dato ragione ai risparmiatori contro l’ente emittente.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 27 novembre 2025 in Diritto Bancario, Diritto Civile, Giurisprudenza Civile

Prescrizione Buoni Postali: la Cassazione fissa il Dies a Quo

La gestione dei risparmi richiede attenzione, specialmente per strumenti finanziari come i buoni postali fruttiferi. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha chiarito un punto fondamentale riguardo la prescrizione buoni postali, stabilendo con precisione da quale momento inizia a decorrere il termine decennale per richiedere il rimborso. Questa decisione ribalta l’orientamento dei giudici di merito e fornisce un’indicazione chiara per tutti i risparmiatori, sottolineando l’importanza della data di scadenza effettiva del titolo.

I fatti del caso: il rimborso negato

Due risparmiatori avevano ottenuto un decreto ingiuntivo per il pagamento di un buono postale del valore di 5.000 euro, emesso il 4 gennaio 2002. L’ente emittente si era opposto al pagamento, sostenendo che il diritto al rimborso si fosse estinto per prescrizione. Secondo l’ente, il buono, con scadenza settennale, era maturato il 4 gennaio 2009 e, di conseguenza, il termine di prescrizione decennale era scaduto il 4 gennaio 2019. Poiché la richiesta di pagamento (decreto ingiuntivo) era stata notificata solo il 22 luglio 2019, essa era da considerarsi tardiva.

La decisione dei giudici di merito

Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello avevano dato torto all’ente emittente. Secondo la loro interpretazione, il termine di prescrizione non iniziava a decorrere dalla data esatta di scadenza del buono. Essi ritenevano che il dies a quo, ovvero il giorno di partenza del conteggio, dovesse essere fissato al termine del settimo anno successivo a quello di emissione, ovvero il 31 dicembre 2009. Di conseguenza, il periodo di prescrizione sarebbe iniziato il 1° gennaio 2010, rendendo la richiesta dei risparmiatori, notificata nel luglio 2019, perfettamente valida e tempestiva.

La decisiva questione della prescrizione buoni postali

Insoddisfatto della decisione, l’ente emittente ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione. Il nodo centrale della controversia era uno solo: determinare il momento esatto in cui inizia a decorrere il termine di dieci anni per la prescrizione del diritto al rimborso. La differenza di interpretazione, apparentemente minima (4 gennaio 2009 contro 1° gennaio 2010), si è rivelata dirimente per l’esito della causa.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso dell’ente emittente, cassando la sentenza d’appello. I giudici hanno fondato la loro decisione sull’interpretazione del Decreto Ministeriale del 19 dicembre 2000. L’articolo 8 di tale decreto stabilisce in modo inequivocabile che ‘I diritti dei titolari dei buoni fruttiferi postali si prescrivono a favore dell’emittente trascorsi dieci anni dalla data di scadenza del titolo’.

La Corte ha specificato che questa normativa ha modificato la disciplina precedente, estendendo la prescrizione da cinque a dieci anni e, soprattutto, ancorando la sua decorrenza (il ‘dies a quo’) alla data esatta di scadenza del buono, e non più al 1° gennaio dell’anno successivo a quello di riscossione. Questa nuova regola, ha sottolineato la Corte citando precedenti conformi, si applica anche ai buoni emessi prima dell’entrata in vigore del decreto, a condizione che la prescrizione non fosse già maturata. Pertanto, nel caso di specie, il termine è iniziato a decorrere il 4 gennaio 2009 ed è scaduto il 4 gennaio 2019, rendendo prescritti i diritti dei risparmiatori.

Le conclusioni: cosa cambia per i risparmiatori

Questa ordinanza della Cassazione stabilisce un principio di diritto chiaro e rigoroso per la prescrizione buoni postali. I titolari di buoni devono prestare massima attenzione alla data di scadenza riportata sul titolo, poiché da quel preciso giorno scattano i dieci anni per esercitare il proprio diritto al rimborso. Attendere oltre questo termine significa perdere irrimediabilmente sia il capitale investito che gli interessi maturati. La decisione serve da monito per una gestione attenta e tempestiva dei propri risparmi, evitando di fare affidamento su interpretazioni normative meno restrittive che, come dimostra questo caso, possono essere disattese in sede di legittimità.

Da quando inizia a decorrere la prescrizione decennale dei buoni postali fruttiferi?
Secondo la Corte di Cassazione, la prescrizione decennale inizia a decorrere dalla ‘data di scadenza del titolo’ e non dal primo gennaio dell’anno successivo.

La vecchia normativa che faceva decorrere la prescrizione dal 1° gennaio dell’anno successivo è ancora applicabile?
No. La Corte ha chiarito che la nuova disciplina introdotta con il D.M. 19 dicembre 2000, che fissa la decorrenza dalla data di scadenza, si applica anche alle serie di buoni già emesse per le quali non si era ancora compiuta la prescrizione, rimodulando sia la durata che la decorrenza.

Cosa succede se si richiede il rimborso di un buono postale dopo che sono trascorsi dieci anni dalla data di scadenza?
Se sono trascorsi più di dieci anni dalla data esatta di scadenza del buono, il diritto al rimborso del capitale e degli interessi si considera estinto per prescrizione e l’ente emittente può legittimamente rifiutare il pagamento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati